PONTELANDOLFO (BN) – Castello
È intorno al 980 d.C. che nacque l'attuale abitato che prese
il nome di Pontis Landulphi dal principe longobardo Landolfo che
probabilmente vi edificò un ponte sul torrente Lenta per accedere al suo
castello. Subì due assedi nel 1138 e nel 1462, il primo ad opera di Ruggiero il
Normanno e il secondo su iniziativa di Ferdinando I d’Aragona. Pontelandolfo
subì numerosi danni a causa dei vari terremoti che colpirono il Sannio ed in
particolare dal sisma del 1456 e da quello del 1688. Nel 1466 divenne
possedimento dei conti di Cerreto Carafa. Dell'antico Castello medievale di
Pontelandolfo resta solo la possente Torre, alta oltre venti metri e avente un
diametro di quattordici metri ed uno spessore delle mura del basamento di 4,5
metri. Nel 1134 un castello già da qualche secolo dominava sul territorio di
Pontelandolfo, in cui si incrociavano le vie provenienti dagli Abruzzi e dal
Molise, dalla Capitanata, dal Beneventano e dalla Terra di Lavoro. Ma solo dopo
che i passaggi dell’esercito di Carlo d’Angiò nel 1266 e di quello di re Luigi
d’Ungheria nel 1348, ebbero additata l’importanza strategica del luogo, i
feudatari, per meglio fortificarlo, costruirono questa torre dalle poderosa
mura, che tuttora si ammira. D’altra parte, non poté essere edificata prima
della seconda metà del XIV secolo, perché, se ciò fosse avvenuto, Carlo Artus,
che acquistò il castello nell’anno 1341, quale capitano valoroso che tanto
teneva alle cose del reame, non avrebbe avuto il gusto di alienarlo quattro
mesi dopo l’acquisto. E neppure si può ammettere che sia stata costruita prima
della metà del XV secolo: infatti, l’applicazione della polvere alle armi da
sparo, allontanando gli assedianti dalle mura, avrebbe consigliato un sistema
diverso di fortificazione. Il castello venne distrutto a seguito del terremoto
del Sannio del 1688. Rimase in piedi solo la torre che attualmente è di
proprietà privata. Maestosa ed imponente, la torre Medioevale venne fatta
erigere dai Gambatesa. Le sue mura s’innalzano a scarpa sopra un cerchio di
base di 14 metri di diametro. Un anello di pietra bruna separa le mura di
basamento con le mura soprastanti, che si innalzano in forma perfettamente
cilindrica per uno spessore di metri 3. Tale cordone, tagliandola
orizzontalmente, la distingue in due parti. L’inferiore comprende due vani: uno
spazioso, chiuso tra il basamento e una volta di pietre, era adibito a uso
cisterna, da cui, per un foro scavato nel muro dal lato sud-ovest, si attingeva
l’acqua per il bisogno degli assediati; l’altro, dell’altezza d’un uomo,
interposto tra la volta della cisterna e il pavimento superiore, diviso in
quattro settori eguali, serviva per conservare le munizioni. La parte
superiore, poi, chiusa pure da una volta di pietre, era separata da un assito
in due piani, che comunicavano per mezzo di botole. Serviva come difesa vera e
propria del castello di cui sono presenti ancora i resti con mura ad impianto
poligonale e torrette di avvistamento. Nella prima metà del sec.XIX, venduto il
castello dal principe di Colobrano al dott. Gaetano Maria Perugini, nella torre
furono eseguite parecchie costruzioni: sul terrazzo venne alzata una torretta,
si aprirono, in direzione della cisterna una porta dal lato del giardino, due
balconi al secondo piano ed uno al primo, e si scavò nelle mura una scala che
conduce fino alla torretta. Alla torre si accedeva dall’interno del castello
mediante un ponte levatoio, il quale, partendo dalle mura del fabbricato che le
si alzava di fronte, calava sulla soglia del finestrone che guarda a mezzodì,
di forma rettangolare, dalle spallette di pietra oscura, la cui costruzione è
coeva alle mura della torre. La tradizione orale riporta l’esistenza,
all’interno della Torre, di un passaggio segreto che conduceva fuori
dell’abitato. Certamente qualche cunicolo poteva esistere, all’interno della
torre o del castello, per consentire agli assediati, in caso estremo, di
fuggire dalla fortezza, ma la sua ubicazione non è stata mai trovata ed
accertata. Al suo interno è possibile vedere nella prima sezione un vano
cantinato con pavimento in legno, nella seconda sezione due stanze con balconi:
uno prospiciente sul giardino e l’altro permette la bellissima veduta della
Piazza e del Viale dell’Impero che si allunga verso il bivio di San Donato. Le
stanze sono abbellite da una armatura medioevale, letti e cassapanche antiche
con arredi d’epoca. Arrivati alla sommità si potrà ammirare il panorama di
Pontelandolfo e la veduta dei paesi circostanti quale Casalduni, Ponte, Paupisi
e Benevento. Altri link suggeriti: http://www.pontelandolfonews.com/gallerie/la-torre-di-pontelandolfo/
(ricco di foto), http://www.pontelandolfo1861.it/locations/torre-medievale-xii-sec/
http://www.comune.pontelandolfo.bn.it/c062054/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/1,
http://www.galtiterno.it/comuni/pontelandolfo/public_html/pagine/castel1.html
Foto: la prima è di colloca1 su http://www.panoramio.com/photo/6213585,
la seconda è di Pino Guerra su http://www.panoramio.com/photo/56379750