sabato 23 luglio 2016

Il castello di domenica 24 luglio






SAN PAOLO DI CIVITATE (FG) – Palazzo Gonzaga

Nel 1043 il Parlamento generale dei baroni Longobardi e Normanni istituì la baronia di Civitate, vassalla della Contea di Puglia. Primo conte ne divenne Gualtiero, un cavaliere normanno imparentato con la casata Altavilla, eroe della battaglia di Montepeloso combattuta nel 1041. La baronia comprendeva la città di Civitate, fortificata, e una porzione della Capitanata. Il 18 giugno 1053 vi si svolse la battaglia di Civitate che vide contrapposti i Normanni di Umfredo d’Altavilla e un esercito di Suebi, Italici e Longobardi coalizzati da papa Leone IX. Alla morte di Gualtiero, nel 1060 quale signore di Civitate gli succedette Amico II. L'attuale centro urbano sorse con il nome di San Paolo dei Greci nella seconda metà del XV secolo per iniziativa di una colonia di albanesi provenienti da Torremaggiore e Civitate che nel 1573 stipulò un istrumento con il feudatario don Cesare I Gonzaga che li autorizzava alla costituzione del nuovo casale attorno alla preesistente chiesa di San Paolo e al palazzo baronale avviato pochi anni prima da Giovanni Battista Carafa. Il 30 luglio 1627 un violento terremoto distrusse quasi interamente il casale, del quale restarono in piedi solo la chiesa di San Paolo e il palazzo baronale. Nel 1640 il feudatario Andrea Gonzaga provvide alla ricostruzione, che avvenne secondo un razionale piano urbanistico basato su rete stradale ad assi rettilinei. Il palazzo Gonzaga, a tre piani di pianta quadrata con 16 stanze per lato, era dotato di torri quadrangolari, delle quali sopravvive solo quella anteriore destra, sia pur rimaneggiata. Nella relazione del Tavolario Vinaccia si legge: “… che in stanza del suo palagio leggevasi 1640, e dietro in una lapide A.D. 1640, per segno che in quell’anno fu ristaurato da lui. Questo palagio dell’ultimo Principe D. Giulio fu venduto a D. Michelangelo Picucci per doc. 3000. Guarda con sei finestre, senza balconi all’Est la gran Piazza, contiguo al Sud colla Parrocchia di San Giovanni, sul cui ingresso in un carretto con gelosie su due colonne, assisteva il Principe a’ divini uffici. Ha tre piani laterizi con breccioni, il portone inarcato di saxo quadrato, donde si entra in un cortile lamiato con 16 sottani per magazzino, ed altro, poi in un altro scoperto, quadro, e selciato di braccioni, con pozzo in messo e cantina. A sinistra la gradinata scoperta monta alle sedici stanze divise in quattro braccia, quadre, ed alte palmi 23 e ben soffittate. Intorno ha le colombaie; all’ovest dietro quattro finestre oltre due torrette bislunghe di palmi 12 negli angoli sud e ovest con saettiere su, e giù ne’ tre loro lati; quella nel sud è diruta in parte: nel lato sud-est vi sono quattro finestre, nel nord il giardino è lungo 30 e largo 20. Nel frontespizio nell’angolo contiguo al giardino sporge nella gran Piazza altra torretta dislunga con due finestre oltre una ne’ lato, dov’era il carcere Baronale, e fa ala al palagio col campanile della Parrocchia, il quale sporge 15 palme al pari di essa con palmi 100 circa intermedi sino a questa torretta, incluso il frontespizio della Chiesa”.  Nel 1720, la torre che delimitava anteriormente a sinistra il palazzo, già in stato precario, venne abbattuta per la realizzazione del campanile della Chiesa. Anche la torre posteriore del palazzo venne abbattuta in tempi recenti in quanto pericolante. Un’unica torre si è conservata, quella che oggi si vede dalla piazza centrale del paese e che delimita il palazzo baronale nella parte destra della sua facciata. Di forma quadrangolare, a tre piani di cui il primo e il terzo voltato a botte, il secondo a voltine, costruita con materiale di reimpiego proveniente dalla vicina Civitate, nel corso del tempo la torre è stata privata del piano merlato e dotata di finestre.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Paolo_di_Civitate, http://www.comune.sanpaolodicivitate.fg.it/Citt%C3%A0/La-citt%C3%A0-moderna,  

Foto: la prima è presa da https://apuliadestination.com/san-paolo-di-civitate/, la seconda è di Giuseppe Galasso su https://c2.staticflickr.com/2/1439/5117809655_04d7903504_b.jpg

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