CASTELL’ARQUATO (PC) – Rocca Viscontea
Posta nella parte alta del paese, domina la bassa val d'Arda, nei pressi dello sbocco nella pianura Padana del torrente Arda, da un'altezza di 224 m s.l.m. Nonostante secondo il cronista Locati la sua costruzione iniziò nel 1347, la rocca fu, più probabilmente, eretta per volontà del comune di Piacenza a partire dal 1342 nel luogo dove sorgeva una preesistente struttura di origine romana chiamata "Castrum Quadratum". L'inizio della costruzione è testimoniato da un atto risalente al 14 luglio 1342 e facente parte del Registrum magnum del comune di Piacenza, nel quale il notaio Gabriele da Caverzago registrò i Pacta Roche Castri Arquati che descrivono accuratamente gli accordi, i prezzi, le maestranze impiegate, l'elenco delle case comperate ed abbattute per lasciare posto alla costruzione, sotto la guida dell'ingegnere Obertino Domezzano. Cinque anni dopo, Luchino Visconti pose mano ancora alla costruzione della Rocca adottando tecniche di fortificazione probabilmente già collaudate nel vasto ducato milanese. Per lo scopo acquistò dal capitolo della chiesa un refettorio con cantina, alcuni alloggi dei canonici ed anche il campanile della chiesa, nonchè edifici da privati; fece radere tutto al suolo e innalzò l'alta torre che ancora oggi domina dai suoi 42 metri, il paese e la valle dell'Arda. Nel 1404 la rocca, all'epoca tenuta da Borromeo Borromei venne conquistata da Francesco e Giovanni Scotti, i quali riuscirono poi ad ottenere anche l'investitura sul paese e il titolo di conti. Nel 1466 entrò nel patrimonio degli Sforza che la tennero sino al 1707, anno nel quale venne inglobata nel Ducato di Parma e Piacenza. A differenza di altri castelli, la rocca mantenne, negli anni, una funzione prettamente militare, senza subire alcuna opera di conversione a residenza nobiliare. In seguito, dal XIX secolo fino agli anni '60 del XX secolo, la rocca è stata utilizzata come carcere mandamentale. L'edificio venne restaurato nella seconda metà del Novecento; ulteriori restauri, comprendenti l'impermeabilizzazione delle terrazze poste sulla sommità delle torri, furono avviati alla fine del 2020. La rocca, che presenta elementi tipici dell'architettura di area scaligera, è realizzata interamente in cotto e presenta una struttura a forma di L con due serie di fortificazioni collegate tra loro e caratterizzate dalla merlatura ghibellina: la cinta inferiore, di forma rettangolare, realizzata su due livelli, e la cinta superiore, di dimensioni più contenute: nella prima erano di stanza i soldati e, in caso di attacchi, fungeva da rifugio per gli abitanti del borgo (durante i numerosi e sanguinosi eventi bellici tra i quali ricordiamo il memorabile assedio del 1317), nella seconda, invece, era situato il comando di guarnigione. Agli angoli dei muri perimetrali vi è la presenza di quattro torri di forma quadrata dotate di merlatura, di cui una, quella posta sul lato est, conserva intatta la struttura originale. L'ingresso principale, successivamente murato, era situato alla base del mastio e presenta un ponte a scavalco del fossato, in origine oltrepassato con un ponte levatoio. É altresì presente un'entrata secondaria sul lato nord che presenta i segni dell'originario ponte levatoio e che è rimasta l'unico accesso a seguito della muratura dell'ingresso principale. Il mastio contiene una serie di locali sovrapposti, accessibili tramite una scala in parte in muratura e in parte di legno che conduce fino alla sommità della torre. All'interno del mastio è ospitato il Museo di vita medievale che presenta diversi allestimenti sui vari livelli del mastio: un allestimento multimediale con video che ricreano gli interni della rocca durante il medioevo, una stanza sui rapporti e le comunicazioni della rocca con i castelli limitrofi e approfondimenti su torri e feritoie e una stanza dedicata agli assedi, in omaggio alla funzione difensiva avuta dalla rocca a partire dalla sua costruzione. Nel 1985 a Castell’Arquato sono state girate molte scene del film “Ladyhawke” con Michelle Pfeiffer, Rutger Hauer e Mattew Broderick. Sangue, intrighi e passione accendono la storia della Rocca Viscontea quando, nel 1620, il Cardinale Sforza condannò a morte i cospiratori della sua Signoria, il prode Sergio Montale e il suo servitore Arturo Galatti detto Spadone. Rinchiusi nelle segrete, i due prigionieri vennero salvati dalla figlia del carceriere, la bella Laura che, innamoratasi dell’impavido Sergio, rubò le chiavi al padre e fuggì con loro. Ma i tre vennero scoperti. Bloccate le uscite della Rocca, i tre fuggitivi erano sul ponte levatoio quando Laura sentì il padre urlare: il suo crudele assistente, da sempre innamorato di lei, per vendicarsi lo aveva gettato giù dal ponte. Gli armigeri circondarono così i ragazzi e solo Spadone riuscì a fuggire. I due giovani innamorati vennero processati e decapitati. Spadone non trovava più pace e dopo sette anni di latitanza, si presentò dall’assassino e lo uccise, vendicando l’amico Sergio. Graziato dal Podestà e condannato all’ergastolo, finì la vita nella prigione della Rocca, dove ancora oggi si aggira in compagnia di Laura e Sergio. Altri link consigliati: https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/rocca/, https://www.scopripiacenza.it/it/luoghi/castelli-val-darda-castellarquato-rocca-viscontea, https://www.youtube.com/watch?v=5vTStYNMYRo&t=7s (video di Luca Rivi), https://www.youtube.com/watch?v=5W_PJWqwzn0 (video di The World from my Drone), https://www.youtube.com/watch?v=c_IACtEgTGQ (video di NUREDRON)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Viscontea_(Castell%27Arquato), https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=rocca-viscontea-di-castellarquato-in-val-darda-gioiello-dei-castelli-del-ducato-di-parma-piacenza, https://castellarquatoturismo.it/rocca-viscontea-castellarquato/, http://www.leggendedelducato.it/portfolio/laura-sergio-e-spadone/
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=rocca-viscontea-di-castellarquato-in-val-darda-gioiello-dei-castelli-del-ducato-di-parma-piacenza