COLICO (LC) - Forte Fuentes
Tra il 1603 ed il 1606, il conte di Fuentes, Pedro Enriquez Acevedo, governatore di Milano, fece costruire sul Montecchio una fortezza con lo scopo di difendere il confine settentrionale del Ducato di Milano dai francesi e dai Grigioni svizzeri, che all'epoca occupavano la Valtellina e la Valchiavenna. La piana del forte era allungata, con opere a corno nelle estremità, mentre l'andamento irregolare delle mura, che uscivano e rientravano come cunei, consentiva una migliore difesa della bastionata. Il forte si sviluppava su diversi livelli: in alto, ancora visibile, il palazzo del governatore, che però, a causa dell'insalubrità dell'aria, risiedeva a Gravedona; ai livelli più bassi i quartieri dei soldati. Complessivamente il forte poteva ospitare 300 uomini. L'ubicazione della struttura consentiva di dominare la pianura sottostante, che da allora venne appunto denominata Pian di Spagna e permetteva di controllare le strade per la Valtellina e per il passo dello Stelvio, per la Valchiavenna e per il passo dello Spluga, e, infine, per Como e Milano. Ancora oggi la zona viene indicata come Trivio di Fuentes perché all'incrocio di tre direttive: verso Lecco, verso Sondrio e verso Chiavenna. A completamento del progetto difensivo spagnolo furono inoltre costruiti due fortilizi, uno sopra Sorico, l'altro, detto Fortino d'Adda, a Gera Lario e rivolto verso la Valchiavenna. Il forte era inoltre collegato ad una serie di avamposti preesistenti, noti con il generico nome di Torrette. Nonostante il Forte di Fuentes nel corso del XVII e XVIII secolo fosse una delle principali fortificazioni della Lombardia, la sua vita non ebbe eventi militari degni di nota: solo nel 1706, durante la Guerra di successione spagnola, il Forte venne assediato per la prima volta dagli austriaci che lo espugnarono solo dopo tre settimane. Nel 1714 in Lombardia al dominio spagnolo si sostituì quello austriaco: il Forte di Fuentes si trovò così coinvolto in due altri assedi, nel 1733, da parte di spagnoli e Piemontesi, durante la Guerra di successione polacca, e nel 1746 da parte degli spagnoli, durante la Guerra di successione austriaca. Nel 1782, in seguito alla riforma voluta dell'imperatore Giuseppe II d'Austria, la fortezza venne dismessa, radiata dall’elenco delle fortezze imperiali, messa all’asta e venduta a privati. Nel 1796, per volere di Napoleone, venne completamente smantellata ed in seguito abbandonata. Durante il periodo della prima guerra mondiale al forte di Fuentes venne costruita una postazione blindata che ospitava otto cannoni, suddivisi in due batterie da quattro delle quali l’una puntata verso la Val Chiavenna e l’altra verso la Valtellina. Nello stesso periodo venne anche costruito nelle vicinanze il Forte Montecchio Nord, ad oggi la fortezza militare meglio conservata in Europa. Fortunatamente, la guerra non toccò così da vicino questo forte che non è stato coinvolto nel primo conflitto mondiale, venendone sfiorato, nella Guerra di Liberazione durante la Seconda. Dell'antico Forte di Fuentes oggi rimangono in piedi solo alcuni ruderi, in parte sommersi dalla vegetazione, ricchi tuttavia ancora di fascino ed interesse. Dalla primavera 2012 il Forte è gestito dal Museo della Guerra Bianca in Adamello. Il forte aveva due accessi: la grande porta principale ed una più piccola detta porta del Soccorro (soccorso). Sulla porta principale, oltre al passaggio pedonale e a quello carraio, è visibile anche una porta murata, in realtà una finta porta che aveva solo una valenza estetica: rispettare la simmetria della facciata. All’interno dell’area del forte e a lato della piazza d’armi, di circa 15.000 mq, erano presenti diversi edifici:
- il palazzo del Governatore: sette stanze per ognuno dei suoi due piani; una stanza al primo piano adibita a cappella privata. Il palazzo aveva anche un grande scalone in pietra, di cui non restano tracce;
- la chiesa dedicata a Santa Barbara, sul lato ovest della piazza d’armi, anch’essa distrutta. La chiesa, con volta a botte e due altari laterali era decorata con affreschi. L'affresco staccato dalla chiesetta del forte, una Santa Barbara, patrona degli artiglieri, opera non particolarmente pregevole, ma di notevole importanza storica, è ora posta nel mezzo della navata laterale sinistra della chiesa parrocchiale di San Giorgio, nel centro di Colico;
- alloggi per il cappellano e il tenente del Forte a lato della chiesa;
- acquartieramenti per circa 400 soldati;
- cisterne per l’acqua;
- magazzini sotterranei.
Dal punto di vista letterario abbiamo traccia scritta del Forte di Fuentes proprio nei "Promessi Sposi", capolavoro di Alessandro Manzoni, che ci indica come il Conte di Fuentes fu il Governatore spagnolo che vergò molte delle Grida – “Non fu però di questo parere l’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore, il Signor Don Pietro Enriquez de Acevedo, Conte di Fuentes, Capitano, e Governatore dello Stato di Milano; non fu di questo parere, e per buone ragioni. Pienamente informato della miseria in che vive questa Città e Stato per cagione del gran numero di bravi che in esso abbonda… e risoluto di totalmente estirpare seme tanto pernizioso, dà fuori, il 5 decembre 1600, una nuova grida piena anch’essa di severissime comminazioni, con fermo proponimento che, con ogni rigore, e senza speranza di remissione, siano onninamente eseguite” (cap. I, I Promessi Sposi). Nell’atrio di ingresso del Palazzo Belgiojoso a Lecco si possono vedere, sulle pareti del portico, alcune vestigia del Forte di Fuentes: lo stemma araldico del Conte di Fuentes, la lapide che era posta sopra la porta principale e l’arma di Spagna. Il monumento ha un suo sito web: https://www.fortedifuentes.it/. Altri link suggeriti: https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_di_Fuentes, http://www.turismocolico.it/jhome/mnu-luoghi-e-monumenti/mnu-forte-di-fuentes.html, http://www.comoeilsuolago.it/fortefuentes.htm, https://www.youtube.com/watch?v=-mQ3EKXBtYc (video di etruscanwarrior), https://www.youtube.com/watch?v=hRTp8f6TxK4 (video di TeleUnica), https://www.youtube.com/watch?v=KdbxC3kkW4M (video di Sali in Vetta), https://www.youtube.com/watch?v=a62s7jLXUyU (video con drone di Dante Colombo).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Colico#Forte_di_Fuentes, https://www.eccolecco.it/arte-cultura/castelli-lombardia/forte-di-fuentes-colico/
Foto: la prima è presa da http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=31329&origine=1&t=Colico%3A+7000+visitatori+al+Forte+di+Fuentes%2C+in+continua+crescita, la seconda è presa da https://lefotodiluisella.blogspot.com/2015/02/forte-di-fuentes.html (pagina di cui consiglio la visita)