LIZZANELLO (LE) - Palazzo baronale Palmieri-Majola in frazione Merine
Pare che Merine esistesse prima ancora di Lizzanello; si dice che la frazione sia sorta in epoca alto medioevale, intorno ad una grancia basiliana. Merine fino al XIII secolo fu incorporata alla Contea di Lecce e fu infeudata nel 1353, ai Carovineis che la possedettero sino al XV secolo. In quel tempo il luogo era soggetto, per la giurisdizione civile e penale, al Vescovo di Lecce. Il casale passò ai Montenegro e, nel 1613, ai Palmieri, che lo acquistarono per 20.500 ducati. Costoro furono signori del luogo fino all'800, ossia fino all'evasione della feudalità. A Merine, oltre le abitazioni a corte, esistono moderne costruzioni. Il centro storico ha l'aspetto di un agglomerato rurale, costituito da casupole realizzate con muratura irregolare e con il tetto a spiovente coperto da embrici. Gli ambienti di queste case contadine, all'esterno dipinte di bianco, sono angusti. Inoltre la struttura urbanistica della frazione di Lizzanello gravita intorno a masserie e ad altre costruzioni fortificate, che ora sono state totalmente assorbite dall'abitato. Evidentemente si tratta di dimore occupate dai ceti elevati dell'epoca, con la funzione di proteggersi in qualche modo dai briganti e dalle incursioni saracene e piratesche, provenienti dal mare fino a tutto il XVIII secolo. Il Palazzo Baronale di Merine, sorse nell'area di una precedente costruzione feudale tra il XVI e il XVII secolo ad opera dei baroni Palmieri. La ricostruzione cinquecentesca del palazzo baronale, al quale era annesso un vasto giardino, ha cancellato qualsiasi elemento di fortificazione originario. Questo imponente palazzo, dotato di tanti ambienti che in un certo senso lo rendevano autosufficiente, era sicuramente guardato con timore e rispetto dai sudditi del barone. Oggi l'edificio, che discretamente si conserva, è conosciuto come Palazzo Palmieri-Majola, e ciò perché, la baronessa Antonia Pamieri ultima discendente della sua famiglia, aveva sposato l'ingegnere Giuseppe Majola. La costruzione, già nel tardo Ottocento, era in decadenza ed esso ospitò, fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, una fabbrica di tabacco. Restò chiusa per molti anni e sconosciuta ai merinesi, ma essendo divenuta proprietà del Comune di Lizzanello, furono avviati restauri e furono tra l'altro così scoperte interessanti pitture parietali, per tanto tempo ignorate in quanto occultate da strati di pittura. Il palazzo per la prima volta venne aperto al pubblico durante la "Sagra te lu ranu" del 2007 che, per tradizione, a Merine si organizza nella seconda settimana di luglio. Il palazzo è dominato dall'ampia facciata a due piani. La parte alta è animata da una serie di finestre architravate, concepite secondo i dettami del gusto borghese tipico dell'area tra la fine del Settecento e i primi del Novecento. Altro link suggerito: http://www.robertobellantuono.it/index.php?option=com_oziogallery3&view=05imagerotator&Itemid=188&tmpl=component&lang=it
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Merine, http://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/lecce/provincia000.htm#merine
Foto: la prima è di ML1504 su https://it.wikipedia.org/wiki/Merine#/media/File:Palazzo_Baronale_Palmieri-Magliola_-_Merine.jpeg, la seconda è di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/File:Palazzo_baronale_di_Merine.jpg
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