ROCCA PIA (AQ) - Castello
La storia di Rocca Pia, fin dalle sue origini, è sempre stata strettamente collegata al vicino altipiano, zona di transito e collegamento all’interno tra il centro e il meridione. Ma le difficoltà legate alla morfologia dei luoghi (zona di montagna sopra ai 1000 m. s.l.m.) e al clima molto rigido non consentirono lo sviluppo, almeno fino al Medioevo, di veri e propri centri abitati. La prima attestazione storica di un sito abitato nella zona è riportata in un diploma del 876: Guido, duca di Spoleto, concesse la chiesa di S. Marcello in Florina, con tutte le sue pertinenze, ai monaci di S. Vincenzo al Volturno. Florina è il nome del primo nucleo sorto nel luogo dove è oggi Rocca Pia. Doveva trovarsi nella zona del vecchio cimitero, ai piedi di Macchialonga, dove sono ancora visibili i muri diruti della chiesa di S.Marcello, la più antica del paese. A conferma del ruolo strategico assunto dal paese abbiamo, nel corso del XII secolo, la costruzione del castello sull’altura a sud-est del paese attuale, utile ai signori dominanti di controllare il passaggio e, in caso di bisogno, di rinchiudersi con la popolazione entro la fortificazione. Nei secoli seguenti venne citata Rocca Valle Oscura, che mutò il suo nome in seguito alla costruzione del castello. Nel XIV secolo il feudo fu comprato da Restaino Cantelmo. I Cantelmo, provenienti dalla Provenza al seguito di Carlo I d’ Angiò, furono feudatari di Rocca Valle Oscura sino al 1724; solo piccole parti del feudo appartennero ad altre famiglie nobili. Nei primi decenni del XV secolo, in seguito alle lotte tra i feudatari della zona (Caldora e Cantelmo) e Braccio da Montone, il paese accolse gli abitanti dei tre villaggi del Piano: Casale di San Nicola, Casal Guidone e Roccaduno. Tali villaggi, sorti probabilmente già in epoca normanna, contribuirono ad ingrandire il paese, lasciando del tutto spopolato il Piano, dove rimase solo la chiesa della Madonna del Casale, nel sito dell’antico Casal Guidone. La signoria dei Cantelmo trascurò spesso il piccolo feudo di Rocca Valle Oscura, che nel corso dei secoli subì anche numerose catastrofi naturali, come la peste e i terremoti. Nel 1724 il feudo passò ai Tocco di Montemiletto, ai quali rimase sino all’ abolizione del sistema feudale nel 1806. Durante il breve regno di Gioacchino Murat venne istituita la " Via Napoleonica", sistemando il tratto di strada che conduceva da Pettorano a Rocca Pia e quello che dal paese giungeva all’ imbocco del Piano. Inoltre nel 1815 un decreto dello stesso Murat cambiò il nome del paese in Rocca Letizia, in onore di Letizia Bonaparte, madre di Napoleone. Ma nello stesso anno Ferdinando II annullò tale decreto e quindi il nome non fu mai realmente utilizzato. Nel 1860, durante una visita di passaggio di Vittorio Emanuele 11, gli abitanti pregarono il re di cambiare il nome così triste del loro paese. Il re decise di dedicarlo alla figlia Maria Pia e così, con un decreto del 1865, il nome fu definitivamente cambiato in Rocca Pia. Il castello di Rocca Pia, o meglio quello che ne rimane, si trova oggi nel più totale abbandono, prova ne è la sua triste condizione di rudere cadente. L'incuria, i secoli passati, le forti nevicate stanno distruggendo poco a poco quel che resta dell’antico bastione. L’antico edificio, che fu costruito nella seconda metà del XII secolo sull’altura a sud-est di Rocca Pia, conserva i resti di un torrione di avvistamento a base quadrata in collegamento visivo con i maggiori fortilizi della Valle Peligna. Nel lato nord rimangono scarsi resti di stanze, un muro, in parte ancora esistente, collega tali strutture con una torre di difesa tronco-conica, che ancora resiste agli anni. Il lato orientale non fu edificato perché naturalmente difeso dalla ripida scarpata. Il castello è inoltre quasi scomparso dalla vista a causa della folta vegetazione che lo ricopre, che non viene tagliata da anni, e che lo rende quasi un unico corpo con il boschetto circostante. Non è visitabile ma ne sono comunque ben visibili le strutture più importanti, anche dal paese sottostante.