All'inizio dell'Alto Medioevo, Este era inclusa nel regno degli Ostrogoti (secc. V-VI d. C.). In seguito il villaggio fu annesso all'Impero Bizantino, il quale detenne il potere sui territori veneti soltanto per pochi decenni, poiché già alla fine del VI secolo fu soppiantato in loco dai Longobardi; tale popolazione istituì un regno che sopravvisse per due secoli, e fu infine sconfitto dal Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Nell'XI secolo la casata degli Este s'impossessò dell'area e contribuì alla sua rinascita: dopo l'anno Mille, infatti, la città si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marchese Alberto Azzo II d'Este nel 1056 circa. Anche Este fu una delle località interessate dalle travagliate vicende umane e storiche che si svolsero in Veneto tra l'XI e il XIII secolo. Dapprima essa divenne una delle numerose proprietà dei vari componenti della famiglia degli Ezzelini, tra cui il più celebre fu Ezzelino III da Romano; proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1259, per mano di Azzo VII d'Este, nella battaglia di Cassano d'Adda. Ezzelino III da Romano, alleato di Federico II di Svevia, conquistò per ben due volte Este (1238 e 1249), e nel farlo danneggiò fortemente il castello marchionale; la famiglia d'Este frattanto aveva trasferito la sua residenza a Ferrara (1239), città che sarebbe divenuta la loro nuova capitale. Dopo la morte di Ezzelino, in un panorama regionale che vedeva contrapposti Scaligeri, Carraresi e Visconti, apparve sulla scena atestina Cangrande della Scala (sempre ghibellino), il quale distrusse il castello nel 1317. Nel 1339, Ubertino da Carrara, signore di Padova, fece ricostruire il castello così com'è tuttora. Nel 1405 Este si sottomise spontaneamente alla Repubblica Veneziana per sfuggire al controllo dei padovani e agli scontri di questi con i veronesi. Sotto il dominio veneziano, Este conobbe un periodo di grande prosperità, fiorendo nell'ambito dell'economia, della cultura e dell'arte, in un processo che venne interrotto solo dalla peste del 1630. Sotto il dominio veneziano (1405-1797), Este divenne una città prospera. In seguito la Repubblica venne conquistata da Napoleone Bonaparte, che cedette tutti i suoi territori all'Impero Asburgico divenendo quindi parte del regno Lombardo Veneto. Dal 1850 al 1853 fu sede di una commissione militare avente lo scopo di debellare il brigantaggio diffusosi nel territorio dopo i moti del 1848-49. Nel 1866 Este con il Veneto fu annessa al Regno d'Italia. Dopo l'annessione, ad Este, come in tutta la regione, crebbe considerevolmente l'emigrazione. Tra il Settecento e l'Ottocento, molti poeti fecero visita alla città atestina: tra loro spiccano i nomi di George Byron, Percy Shelley e Ugo Foscolo. La principale attrattiva cittadina è il Castello Carrarese, costruito attorno al 1339 sulle ceneri di quello estense; in cima al colle si trova il mastio, da cui partono le mura, fino a formare un poligono contornato a intervalli regolari da 12 torresini e dal restaurato castelletto del Soccorso. La cinta muraria è lunga circa un chilometro. Il mastio, in posizione di controllo sull’intero abitato, culmina con una torre quadrata e presenta a nord-est un castelletto o Rocca del Soccorso, che originariamente costituiva l’accesso alla fortezza. Questo possente castello testimonia il ruolo di primaria importanza che il territorio estense rivestì in epoca medievale. Il nucleo più antico della fortificazione si trova sul lato sopraelevato e consiste in una cerchia di mura con i resti di una chiesetta e le fondamenta di una piccola torre, risalenti probabilmente al VI secolo d.C. La prima attestazione di un vero e proprio castrum in questo luogo risale al 1115, e si collega al potere giurisdizionale e di difesa del territorio di cui era stata investita la famiglia feudataria che da Este prese il nome. Durante il XII e l'inizio del XIII secolo, i marchesi d'Este ampliarono il fortilizio costruendo una serie di cortine murarie e di fabbricati residenziali. Il castello marchionale raggiunse il massimo splendore con Azzo VI, che lo trasformò in un importante centro di cultura trobadorica. Poeti, artisti e giullari venivano ospitati nella sua corte, dove cantavano le lodi del marchese e della bellissima figlia Beatrice. Le sorti del castello cambiarono repentinamente a causa delle violente guerre tra la fazione guelfa (a cui facevano capo gli Estensi) e i ghibellini, che assediarono e danneggiarono più volte la fortificazione. Nel 1249 il castello venne distrutto da Ezzelino III da Romano, che provvide poi a restaurarlo, ma nel 1294 i padovani, ormai padroni incontrastati del territorio, lo demolirono nuovamente. La configurazione attuale del castello risale al 1339, anno in cui Ubertino da Carrara, signore di Padova, decise di riedificarlo nelle forme che ancor oggi vediamo. All'inizio del XV secolo, dopo la spontanea dedizione della città alla Repubblica di Venezia, venne eretta un'ulteriore cinta muraria che inglobava tutto il nuovo centro urbano di Este, già delimitato dal canale Bisatto. Persa la sua valenza militare, nel 1570 circa, il castello venne acquistato dalla ricca e potente famiglia veneziana dei Mocenigo, che iniziarono i lavori di costruzione del proprio palazzo sul lato meridionale della fortificazione carrarese. Originariamente il grandioso palazzo era composto da due edifici speculari, che richiesero la demolizione di un paio delle torri medievali. Sempre sotto la proprietà dei Mocenigo, venne realizzato un vasto giardino, esteso fino alle propaggini della collina, ai lati di una scenografica scalinata. A questo periodo risalgono le sculture ancora oggi visibili verso il lato meridionale del castello. Un devastante incendio nel 1785 provocò la distruzione dell’ala est del palazzo dei Mocenigo; nella prima metà del XIX secolo l’intero complesso venne acquistato dalla famiglia Trieste, per poi passare ai fratelli Da Zara, che nel 1887 lo cedettero al Comune. Da questo momento gli spazi verdi all'interno della cinta muraria e l'ala superstite del palazzo Mocenigo furono destinati ad un uso pubblico. Attualmente il castello carrarese funge da maestosa cornice dei curatissimi giardini pubblici, inaugurati nel 1915, ricchi di essenze arboree e piante secolari (le più notevoli sono il glicine monumentale (che sovrasta la porta secondaria nel lato sud delle mura) e alcuni esemplari di cedri del Libano e dell’Himalaya), mentre le sale di palazzo Mocenigo ospitano le prestigiose collezioni del Museo Archeologico Atestino. Altri link suggeriti: http://www.atestino.beniculturali.it/index.php?it/127/il-castello-carrarese, https://www.magicoveneto.it/euganei/Este/Este.htm, http://www.villevenetecastelli.com/ville-castelli-palazzi-e-dimorestoriche-del-veneto/index.php/it/servizi/visite-museali/provincia-di-padova/924-castello-este-2, https://www.youtube.com/watch?v=X1gyAU2x9M0 (video di teno40), https://www.youtube.com/watch?v=hyBiQE1r7dQ (video di Franco Beato).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Este_(Italia), http://www.collieuganei.it/castelli/castello-carrarese-este/, http://www.padovamedievale.it/info/castello/este/it, https://www.euganeamente.it/il-castello-carrarese-di-este/ (testo di Pietro Antoniazzi)
Foto: le prime due sono cartoline della mia collezione, la terza è di daniele1357 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/218650/view, infine la quarta è presa da https://www.alicorno.com/2017/02/26/apertura-straordinaria-monumenti-a-este-pd/