Cari amici,
l'augurio per tutti noi è quello di superare questo momento così delicato e di ritrovarci nel 2022 a parlare di castelli nella massima serenità e leggerezza.
Valentino
ebbene sì....anche io, in modo immaginario, voglio infilare un foglietto di carta con notizie sulla mia vita e i miei interessi in una bottiglia e gettarla nell'immenso mare della rete, dove chissà chi lo leggerà !!! PROVATE A DIGITARE LA LOCALITA' ITALIANA DEL CASTELLO CHE CERCATE NELLA FINESTRA IN ALTO A SINISTRA, FORSE NE HO GIA' PARLATO IN QUESTI ANNI....ALTRIMENTI SUGGERITEMELO PER I PROSSIMI POST :-)
l'augurio per tutti noi è quello di superare questo momento così delicato e di ritrovarci nel 2022 a parlare di castelli nella massima serenità e leggerezza.
Valentino
Re Desiderio, ultimo re longobardo, assegnò il possedimento di S.Croce all'abate Theodemario nel 762. Nell'anno 1000 S.Croce era un casale dei Cassinesi dai quali ebbe origine la famiglia dei S.Croce che divenne molto potente sotto gli Angioini.Guglielmo I detto "il Malo" tolse questa terra ai Cassinesi e la donò a Rodolfo Alemagno che la possedette dal 1172 al 1183. Al tempo degli Angioini, nel 1277, appartenne a Guglielmo di S.Croce e, sotto Carlo II D'Angiò, a Manfredi di S.Croce il quale lo cedette a Siginulfo, conte di Telese. Nel 1456 Ferdinando I D'Aragona diede questo feudo come remunerazione al suo capitano d'armi Giovan Battista del Balzo. Dal 1561 la popolazione di S.Croce venne incrementata notevolmente dall'immigrazione di famiglie dalla vicina Cercemaggiore, colpita da un'epidemia di peste. In seguito il feudo passò alla famiglia Tramontano di Sorrento. Il Comune di Santa Croce fece parte del contado del Molise e, nel 1861, passò alla provincia di Benevento. Il centro storico si è formato a partire da un casale altomedievale, ma il territorio comunale risulta popolato fin dal periodo paleolitico. In epoca sannitica si strutturò un insediamento diffuso, secondo il sistema paganico-vicano, che si consolidò nella fase della romanizzazione dell’Appennino sannitico. Tracce della frequentazione dei sanniti e dei romani sono state rinvenute nelle contrade Campanari, Acqua fredda, Casarinelli, Colle Alto, S.Barbara e S.Pancrazio. Il casale di S.Croce ebbe risalto a partire dal periodo normanno. I due raggruppamenti di abitazioni (i casalia hominum ricordati nei cartolari monastici) che possono essere individuati nei tessuti edilizi dei vicoli Tiglio e di via Dianella, furono progressivamente incorporati nel castrum normanno comprendente l’aggregato di case posto a valle del castello. Il castello sorse a margine di uno sperone roccioso, pressoché inattaccabile, perché separato da profondi valloni dalle alture circostanti. Il castello controllava anche la strada che, proveniente dalla valle del Tammaro e da S. Pancrazio, si biforcava verso Castelpagano e Circello. L’inclusione del primo dei due casali, con l’accrescimento edilizio circostante, all’interno di una cinta muraria che giungeva fino all’attuale palazzo Giovine, si attuò agli inizi del XII secolo. In epoca angioina si registrò un altro aumento degli abitanti con un’espansione in direzione dell’attuale via Ferraria e via Galante, dove si formò un ulteriore quartiere sulla base di una lottizzazione modulare. In tale circostanza il castello divenne residenza feudale, anche se saltuaria, mediante l’elevazione del torrione. Solo nella fase successiva, con l’avvento degli aragonesi e con l’arrivo in Santa Croce dei Del Balzo il castello fu profondamente ristrutturato dividendolo in due parti. Nella metà che si affaccia sulla valle e sul torrente fu costruito un palazzo a corte, utilizzando anche le strutture preesistenti del torrione; nell’altra metà fu realizzato un giardino pensile. Il castello ed il quartiere a valle, restarono fino al XVII secolo sostanzialmente immutati e chiusi da un circuito murario che lasciava all’esterno solo i mulini e la chiesa di S. Sebastiano (XVI secolo) e che si apriva attraverso tre porte (Porta Vecchia, Porta Nuova e Portella). Oggi il palazzo baronale è sede del Municipio.
Fonti: https://www.comune.santacrocedelsannio.bn.it/it-it/vivere-il-comune/storia, http://monumenti.altervista.org/santa-croce-del-sannio-bn-porta-nuova/?doing_wp_cron=1639816241.0381259918212890625000, https://www.galtammaro.it/santa-croce-del-sannio/
Foto: è presa da https://www.comune.santacrocedelsannio.bn.it/it-it/vivere-il-comune/scheda
ROCCAGLORIOSA (SA) - Castello
Nel 590 fu conquistata dai Longobardi, che ingrandirono il castello. Nel XIII secolo questo era uno dei "castra exempia" di Federico II di Svevia, e se ne riservava l'affidamento direttamente alla casta regnante. Notizie storiche certe del borgo di Roccagloriosa si hanno a partire proprio da questo periodo, quando Ruggero D’Apolla prima e Matteo Mansella poi vennero nominati “castellani”. In seguito il piccolo feudo passò sotto i Sanseverino, poi ai Carafa nel XVI secolo , ai Capece ed infine a i D’Afflitto, famiglie nobiliari e aristocratiche il cui dominio è ancora oggi testimoniato dai numerosi palazzi nobiliari di cui è costellato il borgo. Nel luglio del 1512 il borgo fu distrutto dal pirata Dragut Bassa. In epoca moderna, il castello dovette subire il saccheggio delle truppe napoleoniche, il 3 agosto 1806. Questo fu incendiato e devastato, per poi essere in buona parte demolito negli anni '50 del XX secolo. In questi due video si possono ammirare le rovine dell'antica costruzione: https://www.youtube.com/watch?v=UBiBLxpVBRI e https://www.youtube.com/watch?v=ZdTBH1_u2Kk (entrambi di Andrerrante)
Fonti: https://www.comune.roccagloriosa.sa.it/index.php?action=index&p=10123, https://it.wikipedia.org/wiki/Roccagloriosa, http://www.cilentoemenevanto.com/la-storia-antica-di-roccagloriosa/, https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=31037