BARDINETO (SV) – Castello Del Carretto
Dopo l'
occupazione
di Rotari e dei suoi Longobardi, che furono
all'origine del nome del
paese ed avviarono altresì gli abitanti alla conoscenza del
commercio, dei trasporti e dell'artigianato,
nel 775 Bardineto fu
soggiogata da Carlo Magno
e d
onata ai
monaci di San Pietro in Varatella. Nel
1142, in
seguito alla divisione degli otto figli del Marchese Bonifacio I del Vasto,
Bardineto era toccata a E
nrico il Guercio, Marchese di Savona e progenitore dei
Del Carretto, contemporaneo di Federico Barbarossa e suo seguace nelle
Crociate. Lo stesso Barbarossa si accampò a lungo nelle vicinanze con il suo
imponente esercito. Alla morte di Enrico il Guercio (1185), il possesso di
Bardineto e dell'Alta Val Bormida finì nelle mani del figlio Enrico II che,
assunto il titolo di
Del Carretto, diede vita ad uno Stato capace di durare
per quattro secoli, attraversando tutto il Medioevo. Proprio ai Del Carretto si
deve nel XIII secolo la costruzione e la fortificazione del borgo alla cui
sommità venne edificato il castello. Ne conferma l'esistenza un atto notarile
del 1268 in cui viene suddivisa l'eredità del Marchese Giacomo Del Carretto,
morto nel 1265, tra i tre figli: ad Antonio spettarono, tra gli altri, i
diritti sul castello e sugli uomini di Bardineto. Nel diploma ufficiale
dell'imperatore Carlo IV di Boemia, redatto nel 1355, viene confermata
l'investitura di Giorgio Del Carretto, che morì proprio a Bardineto tre anni
dopo, dei propri feudi e possedimenti tra cui vengono citati sia il castello
che il borgo di Bardineto. All'
inizio del XVII secolo, Bardineto
passò sotto la
dominazione spagnola fino al 1713, quando divenne parte
della Repubblica di Genova, per poi essere assegnata, nel 1735 a Carlo Emanuele
III di Savoia. Dell'antica fortezza, edificata molto probabilmente sulle
fondamenta di un preesistente
castrum romano, sono rimasti quattro lati
dell'alta cortina difensiva a pianta esadecagonale (unico esempio a 16 lati),
distrutta nel 1795 durante la battaglia di Loano (22-27 novembre) che vide di
fronte le truppe di Napoleone e l'esercito austro-piemontese, asserragliato
all'interno del maniero, mentre della cinta muraria che dal castello scendeva a
protezione del borgo non si hanno più tracce. Gli Austriaci lasciarono sul
campo 4000 morti e 5000 prigionieri, mentre la vittoria consegnò ai Francesi
tutti i depositi di armi e di viveri che l'Austria aveva a Finale, Loano e
Savona, e aprì le porte alla Penisola, permettendo loro di riallacciare le
comunicazioni con tutto il litorale genovese.
Nel 1814, infine Bardineto
venne definitivamente
aggregata agli Stati Sardi dei Savoia.