AVERSA (CE) - Castello Aragonese (o di Ruggero II)
Il maestoso Castello di Ruggero II (o Aragonese), dotato di spesse mura quadrate, dall'alto delle sue quattro torri domina la zona circostante. Sorto nei pressi della chiesa di Santa Maria a Piazza, nell'area dei Patibulum, come limite settentrionale della terza cerchia di mura, è di forma quadrata, con torri merlate agli angoli, e orientato, secondo un'antica ripartizione, sui quattro angoli del Mondo: zona àntica, pòstica, dell'occàso, dell'ovest. L'edificio fu fatto costruire da Alfonso I nel 1470. Si ergeva su quattro livelli ed un sottopiano, le carceri e i magazzini. Il primo piano terminava col terrazzo mentre la zona centrale, il castello vero e proprio, comprendeva altri due livelli. Il terzo nelle torri est ed ovest aveva scale nella muratura: quando veniva espugnata una torre l'altra, essendo isolata, era ancora salda. La tipologia segue schemi di derivazione orientale le cui origini vanno cercate nelle fortezze di Antiochia che i nostri costruttori hanno certamente conosciute. Concludevano le torri merlate una sorta di incastellatura. Nelle prima Crociata a raggiungere per primi la Terrasanta furono i normanni aversani, partiti forse proprio da questo castello e, con Goffredo di Buglione e Boemondo, vi crearono quattro stati. Poiché i costruttori del castello di Saone (Francia) furono Roberto, figlio di Tancredi, e Guglielmo suo figlio, gli stessi che erano al seguito di Ruggiero, anche a costoro potrebbe assegnarsi il Castello di Aversa, che per l'appunto presenta analogie con quello di Saone; e poiché Federico II ben conosceva il castello di Aversa per averlo visitato in più occasioni, non si può escludere che gli sia servito come modello di base per i castelli pugliesi e siciliani. Il castello fu elaborato col modulo della sezione aurea, 'media ed estrema ragione', che vediamo ripetersi più volte nell'impianto dello schema, ritenuto già nell'antichità "proporzione divina". A Federico II, invece, si deve la creazione del portico interno, forse il rifacimento delle torri angolari, il restauro di qualche ala e, probabilmente anche la sistemazione del nuovo fossato. Il castello fu dimora e rifugio di svariati principi, regine famose, regnanti e semplici capitani di ventura, tra cui si ricordano Giovanna d'Angiò, la regina di Napoli tristemente nota per il suo carattere volubile e sensuale e Giacomo Attendolo, padre del più conosciuto Francesco I Sforza. Dopo i danni del 1382, del 1456 e 1457, nel 1492 il castello ebbe una nuova sistemazione da Alfonso d'Aragona così come appare nella veduta della città di Aversa (XVI-XVII sec.) riportata da Pacicchelli dove è visibile il quadrato con i filari di pietre sovrapposte e il terrazzo: fu allora che prese il nome di Castello Aragonese. Il castello, circondato da un alto fossato e munito di bastioni, si sviluppò intorno ad un cortile quadrato e porticato, con al piano terra una loggia con un numero pari di arcate per lato ed al primo piano grosse sale coperte con volte a botte che danno sul cortile centrale. Il Re Alfonso lo abitò spesso sostandovi lungamente nel corso dei suoi spostamenti fra Napoli e Capua. Nel XVIII secolo, per le alterne fortune e l'incuria umana quest'imponente opera architettonica era quasi completamente rovinata, tanto è vero che nel 1750 Carlo III di Borbone (che volle anche la Reggia di Caserta), ne affidò il restauro al suo principale architetto, Luigi Vanvitelli, per farne un Quartiere di Cavalleria (anche oggi, con l'espressione "Quartiere", si indica tale zona della città). Furono eseguite aggiunte sia sulle ali dell'antico corpo che sul secondo e terzo livello, ed il quarto, integrato nelle torri, fu costruito ex novo. A seguito di tale intervento scomparve del tutto la struttura originaria poiché le cortine perimetrali furono recintate da un unico ordine architettonico, il tuscanico, ed il fossato fu completamente coperto. Il maestoso castello, che si può ancora oggi ammirare nella Piazza Trieste e Trento, misura circa 103 metri per lato e 27 di altezza, ed è dotato di spesse mura quadrate e dall'alto delle sue quattro torri, domina la vasta zona circostante. Sul finire del XIX secolo il castello era nuovamente in rovina; solo nel 1931 ritornò alla ribalta per iniziativa ed intraprendenza del noto frenologo aversano "Filippo Saporito" (di cui portava il nome), che, dopo averlo fatto restaurare, lo adibì a casa di cura e custodia per imputati condannati parzialmente in quanto affetti da forme di malattia mentale, divenendo così un carcere giudiziario (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) tra i più famosi d'Italia. È stato sede della "Scuola di Formazione e Aggiornamento dell'Amministrazione Penitenziaria", inaugurata il 16 marzo 2002, fino al 2014, attualmente è sede nel tribunale di Napoli nord, che ha preso il posto della scuola. Altri link suggeriti per approfondire: http://www.aversaturismo.it/il-castello-aragonese/, http://www.aversalenostreradici.com/31.02CastAr.htm, https://www.youtube.com/watch?v=d9wdw96zv7k (video di Pupia Campania)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Aversa#Architetture_militari, http://www.comune.aversa.ce.it/storiaturismo/chieseemonumenti.html, http://www.tribunale.napolinord.giustizia.it/palazzo.aspx?p=06&idg=237
Foto: la prima è presa da https://ilmattino.it/caserta/aversa_tribunale_napoli_nord_giurano_magistrati-799509.html, la seconda è presa da http://lasentinellaonline.it/wp-content/uploads/2015/01/tribunale-di-napoli-nord.jpg
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