domenica 26 giugno 2011

Il castello di domenica 26 giugno



ORVINIO (RI) - Castello Malvezzi

Le sue fondamenta sembra siano poste su un antico tempio romano dedicato a Minerva intorno al XII secolo. La fondazione del castello di Canemorto, l'attuale Orvinio, è probabilmente abbastanza tarda ed appartiene all'ultima fase dell'incastellamento. Fu fondato probabilmente nel XII secolo dagli ultimi discendenti dei conti dei Marsi nei pressi della potente abbazia benedettina di S. Maria del Piano. Il dominio sul castello fu poi dei signori di Canemorto, esponenti minori della nobiltà rurale sabina, i quali mantennero il possesso dell'insediamento fortificato fin sullo scorcio del medioevo quando al loro posto subentrarono dapprima gli Orsini, che riunirono Orvinio ed i castelli colonnesi di Pozzaglia, Pietraforte, Montorio in Valle e Petescia, oggi Turania, in un unico feudo, successivamente ri¬frammentatosi. Agli Orsini seguirono poi gli Estoutville per matrimonio, i Muti e, dal 1632 in poi, i Borghese; la residua influenza di Farfa sul territorio fu del tutto abolita da Sisto V che, nel 1689, tolse all'Abbazia ogni giurisdizione su Canemorto. Il palazzo baronale, di origine tardorinascimentale, fu ampiamente restaurato e trasformato in una residenza signorile alterandone in parte le caratteristiche architettoniche. L'edificio, che mantiene ancora un'aspetto imponente, è circondato da un lungo muro di cinta ad ampia scarpa, coronato da merli, poggiato direttamente sulla roccia modellata artificialmente, intercalato da una serie di torri che ne scandiscono la cortina. Il monumentale portale con decorazioni a bugne dà accesso ad un vasto parco, mentre una poderosa torre cilindrica centrale domina l'intero complesso. Gli ambienti del pianterreno sono coperti con volte a crociera costolonate e a sesto ribassato, mentre nelle ampie sale superiori vi sono soffitti lignei a casettoni con affreschi tardo cinquecenteschi. All’interno vi sono diverse pareti affrescate da grandi quadri raffiguranti le varie gesta della dominazione dei Baroni Muti e questi riprodotti: sul trono, portati in trionfo con la portantina per le vittorie riportate nelle guerre contro abitati limitrofi ad Orvinio, quando muovevano in guerra contro i paesi vicinori e nemici, ecc. Nel castello esistono, ed anche bene conservate, le autentiche due portantine adoperate dai Baroni Muti. In seguito ad alcuni scavi furono rinvenute alcune lancie ed alabarde appartenenti certamente agli armigeri dei proprietari dell’epoca feudale; anch’esse come le portantine, sono attualmente conservate nel castello stesso. Al suo interno esistevano trabocchetti che funzionavano ed erano in esercizio all’epoca feudale e dell’oscurantismo del tempo dei tratti di corda e delle sonore nervate. Le pareti ed il pavimento dei locali sottostanti corrispondenti ai trabocchetti stessi, erano munite di spade taglienti e punte e pali di ferro acuminati affinché i miserandi predestinati dalla sinistra sorte, allorché sprofondavano nelle botole, rimanessero infilzati.Nel 1913 proprietario del Castello era il Comm.re Filippo Todini che ricavò una grande cantina utilizzando i sinistri locali sottostanti ai trabocchetti. Importante restauro e' quello effettato dall'architetto Remo Parodi Salvo intorno agli anni 1915-18. Ora è residenza privata dei marchesi Malvezzi.

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