venerdì 22 luglio 2016

Il castello di sabato 23 luglio






CISTERNINO (BR) – Torre di Porta Grande (o Normanno-Sveva)

Il borgo si trova in un’area già frequentata almeno dal periodo Neolitico, ma il primo documento ufficiale che parla del casale di Cisternino è dell’XI secolo: da allora il paese ha seguito le vicende storiche legate alla vicina Monopoli e a quest’angolo di Puglia che ha visto succedersi numerose dominazioni, dai Normanno-Svevi, agli Aragonesi e agli ultimi Borboni. L’antica cinta di mura, quella che probabilmente fu costruita a partire dal XIII secolo per dare difesa e dignità civica a Cisternino, può essere ancora individuata qua e là, seppur camuffata e inglobata dalle costruzioni; così come le due torri cilindriche angioine, una annessa all’imponente Palazzo Amati, l’altra a fianco della terrazza barocca di Palazzo Capece. Ma la cinta fortificata del borgo fu preceduta dalla costruzione della Torre Grande, dall’inconfondibile forma quadrangolare, voluta forse così dalla maestranze normanne e di Federico II. Era un punto di avvistamento strategico sulla valle d’Itria e divenne ben presto sede e simbolo del potere civile e clericale. È detta Torre Grande perché è la più imponente e la più importante dell'antico sistema difensivo della cinta muraria. Si presenta a forma parallelepipeda, quasi fosse un donjon, e in altezza sviluppa 18 m per una base circa di 8 m per 10 metri. Presumibilmente la sua conformazione originale risale all'epoca normanno-sveva, fra il XI e XII secolo, e poi nel XIV secolo per problemi di staticità fu ingrandita e rivestita da una camicia di pietre squadrate. La torre non ha accorgimenti difensivi come feritoie o caditoie e la stessa struttura non era idonea a sopportare l'impatto delle armi da fuoco, perciò sicuramente era usata come torre di vedetta o di segnalazione. Infatti, non a caso si colloca sul punto più alto del colle, a guardia della Valle d'Itria, ed è congiunta visivamente con le fortificazioni di Ceglie Messapica, sullo Jonio, e di Ostuni, sull'Adriatico. Da un dipinto di Barnaba Zizzi, pittore oriundo di Cisternino del Settecento, risulta che affianco alla torre doveva esserci la porta di ingresso del borgo, la cosiddetta Porta Grande (il più importante varco d’accesso al centro storico), da cui si originava il decumano in direzione della Porta Piccola. A fianco alla Porta Grande esisteva l'antica Chiesa Madre dedicata a San Nicola. Allora il sistema difensivo era concepito come una sorta di trait d'union fra edifici religiosi ed edifici civili e in caso di scorrerie o di guerre rappresentavano un sicuro baluardo difensivo per gli abitanti. Questa ingerenza ecclesiastica sulla torre c'è sempre stata: basti notare il palazzo Vescovile attaccato, alle spalle della torre, la statua di San Nicola collocata in alto su un angolo e le lapidi con stemma episcopali incastonate nelle mura della stessa. Oggi non esiste più la Porta Maggiore, la Chiesa Madre ha cambiato prospetto e la stessa torre nell'Ottocento ha ridefinito i suoi volumi. Si costruì in aderenza al muro orientale un porticato alto 10 m e largo 2 m per inserire una scala e garantire l'accesso ai piani superiori e si ridusse l'altezza della torre da 4 piani a tre. All'ultimo piano della Torre è custodita una preziosa lapide con arme gentilizie. Nel 1860, in seguito alla soppressione dei Beni Ecclesiastici, divenne sede della Guardia Nazionale e poi del Comune. Per questo è detta anche Torre Comunale o Civica. Il monumento è stato sottoposto nei secoli a vari riadattamenti, l'ultimo dei quali nel 1995. Oggi è usato come centro espositivo e la sua apertura è legata a iniziative culturali. Altro link suggerito: http://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/brindisi/cisternino.htm


Foto: la prima è di Goose83 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/124023, la seconda è di maselluzzo su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/160234

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