GENOVA - Forte Fratello Minore
Si trova sulle alture di Bolzaneto, in Val Polcevera. Il forte sorge sulla vetta del Monte Spino (622 m s.l.m.), una delle due collinette che formano la cima del monte popolarmente chiamato “Due Fratelli”. Il forte Fratello Minore fa parte di una serie di fortificazioni esterne alle "Mura Nuove di Genova" che comprendeva anche i forti Puin, Diamante e Fratello Maggiore. Il Forte Fratello Minore è costituito da una torre quadrata inserita all'interno di un recinto bastionato, originariamente accessibile mediante un ponte levatoio, oggi non più esistente. La torre è in pietrame posto a conci irregolari, ancora intonacata in parte, con gli spigoli in pietra da taglio; pure in pietra da taglio sono gli architravi del portoncino, finestre ed i fianchi delle feritoie. Il mattone è utilizzato nelle volte, negli archetti poggianti su mensole dell’ultimo piano e nel parapetto del terrazzo. L’ingresso nell’area fortificata si apre su un fossato in parte colmo, il che non toglie qualche difficoltà di entrare nel recinto. Per arrivare da qui al livello degli spalti la strada acciottolata si articola entro una trincea, tenuta sotto controllo dalle feritoie della torre e del soprastante terrapieno. L’accesso alla torre è sul lato sud; si entra in uno stanzone su cui si affacciano numerose feritoie, tutte però troppo alte da terra per poter essere utilizzate direttamente, probabilmente una piattaforma in legno girava tutto attorno. Sul lato prospiciente il Fratello Maggiore c’è una scaletta. Si scende al seminterrato illuminato da feritoie ed a fianco, dal lato Begato, c’è una cisterna della capacità di 23 metri cubi d’acqua. Saliamo al primo piano, in cui si aprono due finestre tipo cannoniera con spallette ed arco in mattoni, e notiamo come esso era formato da un solaio in legno oggi naturalmente scomparso ma di cui si vedono nel muro i fori di incastro delle travi. La copertura è una volta a botte di oltre 2 metri di spessore, a prova di bomba, il terrazzo è piano. Dal parapetto del terrazzo aggettano sui quattro lati delle caditoie, sostenute da mensole in pietra rinforzate da barre di ferro. Dai disegni esistenti negli uffici del Genio Militare di Genova risultano le seguenti difese: un cannone sullo spalto nord per battere l’alta val Polcevera, tre cannoni da 12 GRC Ret puntati sulla bassa Polcevera posti nello spalto a sud della torre e di cui si notano ancora gli appoggi dei basamenti fatti in pietra e disposti a semicerchio; quattro cannoni puntati verso il Fratello Maggiore. Inoltre nella sella esistente tra i due Fratelli un ripiano è pronto per ospitarvi un’eventuale nuova batteria. La linea di fuoco dei parapetti è di 20 metri, mentre le postazioni protette dietro feritoie sono 20. La guarnigione ordinaria in tempo di pace era composta di 15 uomini, neppure necessari per coprire tutte le feritoie. In caso di necessità se ne potevano aggregare altri venti sistemati su pagliericci a terra. Nella riservetta polveri vi erano 1200 chilogrammi di esplosivo. I rilievi noti come “Due Fratelli” rivestirono un importante ruolo strategico già durante l'assedio del 1747, quando il responsabile delle fortificazioni della Repubblica di Genova, il maresciallo De Sicre, vi fece collocare delle postazioni d'artiglieria dei genovesi puntate verso il monte Diamante, occupato dagli austriaci. Queste postazioni erano protette da una linea trincerata, dalla quale si diramavano altre trincee di sbarramento (delle quali restano ancora oggi tracce visibili), per contrastare eventuali sortite delle truppe austriache. Nel 1780 gli ingegneri militari della Repubblica di Genova ipotizzarono la costruzione su questi colli di una struttura difensiva permanente, ma all'epoca la proposta non ebbe alcun seguito. Durante l'assedio del 1800 la zona fu nuovamente teatro di violenti combattimenti tra Francesi e Austriaci, culminati con la battaglia del 30 aprile, quando le truppe francesi del generale Nicolas Soult conquistarono definitivamente queste postazioni; in questi combattimenti rimase ferito Ugo Foscolo, che si era arruolato nella Guardia Nazionale francese. La costruzione di fortilizi permanenti, riproposta dai Francesi durante la dominazione napoleonica ma ancora una volta non attuata, fu poi ripresa dal Genio Militare Sardo dopo l'annessione della Repubblica Ligure napoleonica al Regno di Sardegna, decisa dal Congresso di Vienna nel 1814. Il forte Fratello Minore fu costruito a partire dal 1816 e inizialmente, come il Fratello Maggiore e il Puin, era costituito da una semplice torre quadrata. Solo nel 1830 fu decisa l'aggiunta del recinto bastionato. Alla fine dell'Ottocento il forte, ritenuto non più strategico dalle autorità militari, fu abbandonato, per essere poi utilizzato, durante la seconda guerra mondiale come alloggio del responsabile della postazione contraerea posizionata sui ruderi del "Fratello Maggiore". Attualmente abbandonato, è liberamente accessibile ma in condizioni di degrado. I parapetti sono in parte sbrecciati, anche qui i tiranti in ferro della volta sono stati tagliati, la scala interna è stata demolita in un tratto per asportarne meglio le chiavi annegate nella muratura, per cui è anche arduo salire sulla terrazza. Il forte può essere raggiunto solo a piedi, in circa un'ora di cammino dal Forte Sperone, raggiungendo prima il Forte Puin e imboccando subito dopo una breve strada militare che devia dal percorso principale, che conduce al Forte Diamante. Altri link suggeriti: https://www.visitgenoa.it/it/forte-fratello-minore, https://www.youtube.com/watch?v=7gV_Ee5VCZs (video di ProgettoMonteMoro), https://www.liberoquotidiano.it/video/liberotv/27812654/forte-fratello-minore-genova-viaggio-alture-citta-superba-degrado-storiche-fortezze.html
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_Fratello_Minore, https://genovaforti.com/fratello-minore/
Foto: la prima è presa da https://www.gesacai.it/15-febbraio-2023-forti-di-genova/, la seconda è presa da https://genovaforti.com/fratello-minore/
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