VENTIMIGLIA (IM) – Forte sabaudo dell’Annunziata
Assieme alla fortificazione di Castel d’Appio e al Forte San
Paolo fa parte degli antichi edifici difensivi eretti a Ventimiglia durante la
dominazione genovese e, successivamente, durante il periodo napoleonico. La
fortezza, così come oggi ci appare, fu realizzata nei primi decenni del XIX
secolo a seguito del Trattato di Parigi del 1815 convocato dopo la caduta
dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte. Nel trattato l' Impero austriaco
impose che una parte dell'indennità imposta allo stato francese venisse
assegnata invece al Regno di Sardegna per fortificare i confini occidentali
alpini del Piemonte e della Liguria. Fu il giovane Carlo Alberto a farsi
esecutore del grande programma di fortificazioni sul confine con la Francia,
arrivando a far raddoppiare le fortificazioni che chiudevano i passi delle
Alpi. Inoltre l'apertura della nuova strada costiera verso la Francia,
l'attuale via Aurelia, voluta da Napoleone dopo le ostilità, fece sì che
l'Austria intraprendesse nuove lamentele; si decise pertanto di erigere a
Ventimiglia - considerata un luogo strategico - una cittadella fortificata per
contrastare e controllare il facile passaggio costiero verso il nord ovest
italiano e la pianura padana. Originariamente, dal 1503, la struttura era
adibita a convento dei Frati Minori Osservanti, con il nome di Convento
dell'Annunziata. Nel 1831 il colonnello Malaussena e il tenente colonnello
Podestà furono incaricati del progetto di trasformazione dell'edificio in
un'opera di sbarramento in casamatta; agli studi partecipò anche il
luogotenente Camillo Benso Conte di Cavour, all'epoca diciottenne. La
progettazione seguì i criteri del campo trincerato, visto anche la limitata
portata delle artiglierie dell'epoca, aggiungendo le innovazioni introdotte dai
generali napoleonici. La nuova fortezza fu collegata con una possente cinta
muraria e tramite cunicoli sotterranei con il già preesistente Forte San Paolo
del XIII secolo. Nel luglio del 1833 con decreto reale si ordinò la cessazione
di ruolo di piazzaforte per Ventimiglia e nel 1884 la Ridotta dell'Annunziata
venne disarmata e trasformata in una caserma di fanteria. In seguito
abbandonata, dopo la Seconda Guerra Mondiale il demanio militare la cedette al
Comune di Ventimiglia che a sua volta passò la proprietà all'Azienda Autonoma
di Soggiorno e Turismo. Dal 1990 il piano rialzato ospita il Museo civico
archeologico Girolamo Rossi, che espone reperti di Arte Romana rinvenuti nel
Sito Archeologico dell' Anfiteatro a Ventimiglia. All’esterno del forte vi sono
due targhe commemorative, apposte in periodi differenti, a ricordo di eventi
diversi: in quella superiore si pone a memoria il pernottamento presso il Forte
di importanti personaggi della Monarchia
Sabauda; in quella inferiore vi è una rappresentazione per i caduti in guerra,
realizzata dai membri dell' 89° Rgt. Fanteria. Il
forte ha un suo sito internet sul quale trovare, certamente, molte altre
informazioni: http://www.fortedellannunziata.it
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