martedì 24 luglio 2012

Il castello di martedì 24 luglio




ORISTANO – Torre di Portixedda

Posto alla confluenza tra la via Mazzini e la piazza Mariano è il diroccato torrione di forma troncoconica di Portixedda. L’individuazione delle fondamenta di una torre quadrata entro il torrione circolare, scoperta durante i lavori di restauro, induce a ritenere la torre primitiva eretta nel XIII secolo, all’epoca della costruzione della cinta muraria e delle torri maggiori, in epoca giudicale sotto il regno di Mariano II d’Arborea. Durante la dominazione spagnola (secoli XV-XVI) fu inglobato da un impianto a base circolare che prese il nome dalla porta minore della cinta muraria della città, di cui era posto a difesa: Portixedda. Il torrione, che si apre nell’angolo in cui la cinta muraria di nord-est si univa con quella di sud-est, è costituito da due corpi cilindrici sovrapposti a diverso raggio di curvatura raccordati da una superficie inclinata troncoconica, per un’altezza globale di 8,80 metri. Costruita con basalti, calcareniti e mattoni cotti, la fortificazione era dotata di feritoie strombate, a diversi livelli, da cui vennero tratte le tre saettiere riusate con adattamenti nel torrione circolare. Numerosi documenti relativi al XVI e XVII secolo, conservati nell’Archivio Storico di Oristano, menzionano la torre con il titolo di Porta de su Castellanu, testimonianza che secondo alcune ipotesi storiche rimanderebbe all’antica presenza presso la torre di un comandante, un funzionario, o ancora a un Castellanu, ovvero un’autorità di un castello. Dopo un primo restauro avvenuto nel 1950, gli scavi svoltisi nel 1992 e nel 1994 permisero una lettura delle fasi edilizie della torre. Durante le indagini archeologiche furono ritrovati diversi materiali, fra questi un denaro reale di Alfonso V d’Aragona (1416 - 1458), coppe di botteghe di Montelupo e piatti ingobbati e graffiti di produzione oristanese, databili al XVI secolo. Nel piano di camminamento di ronda si trova, sul lato prospiciente la piazza Mariano, un foro di circa 30 cm. di diametro, che costituiva un pozzetto nel quale veniva gettato l’olio bollente o più propriamente acqua e pece bollente, che arrestava coloro che tentavano l’assalto diretto alla torre.

Nessun commento: