MONTECOLOMBO (RN) – Castello di San Savino
La fortificazione del piccolo borgo rurale, da cui si
controllano tutte le ricche campagne circostanti, viene fatta risalire tra la
fine del 1400 e gli inizi del 1500, quindi all'epoca del declino della potenza
malatestiana. A parte, quindi, i brevi periodi di dominio dei Malatesta, di
Cesare Borgia, dei Veneziani nel 1500 e di Napoleone a cavallo tra 1700 e 1800,
San Savino è sempre stato amministrato dallo Stato Pontificio. Edificato, a
differenza del castello di Monte Colombo, in mattoni e non in selce fluviale,
quello di San Savino è un borgo fortificato posto lungo una delle direttrici
più importanti dell'entroterra, che lo collega con il corianese e Rimini. Presenta
tre delle quattro torri originarie completamente intatte e fruibili, con
all'interno resti significativi dell'antico borgo residenziale. Le due torri
della facciata anteriore sono state attrezzate ad accogliere l'esposizione/mostra
di due delle attività più caratteristiche del territorio: l'antica stampa romagnola
su tela e la produzione di olio e vino entrambe a cura di due aziende presenti
a Monte Colombo. Dal 2000 la struttura è stata sottoposta a lavori di restauro;
è stata realizzata la pavimentazione in selce, per la quale si è tenuto conto
scrupolosamente delle metodologie storiche di posatura delle pietre, tanto che
l'attuale pavimento riproduce fedelmente il tipico disegno a spina di pesce
tracciato in origine. Attualmente in buono stato di
conservazione, il castello è di forma rettangolare, con quattro bastioni
cilindrici agli angoli e circondato da basse mura prive di merlatura,
parzialmente inglobate negli edifici costruiti in epoca successiva. L'unica
porta urbica, rivolta ad Ovest, è caratterizzata da un arco a tutto sesto,
sormontato da una torre che ha subito notevoli rimaneggiamenti nel XVIII secolo.
All’interno del recinto murario vi è anche una residenza sanitaria
psichiatrica.
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