NOCCIANO (PE) – Castello De Sterlich-Aliprandi
Si presenta come un'imponente struttura fortificata che
sorge tra le valli del Cigno, del Pescara e della Nora. Alcuni studiosi
ritengono che la fondazione della fortezza sia da ricondurre addirittura
all'anno Mille, periodo al quale risalirebbe l'edificazione del torrione ovest
a base scarpata poligonale, successivamente inglobato nell'edificio più moderno.
Nel 1340 alcuni "nobiles pauperes universitatis Noxani" si rivolsero
al Re di Napoli, Roberto D'Angiò, per essere esonerati dal pagamento di imposte
in quanto impoveriti da continue lotte e guerre. Come conseguenza il castello
fu assegnato alla famiglia De Sterlich che fu investita del titolo di marchesi
di Cermignano e che si imparentò con i baroni Aliprandi, famiglia di origine
milanese, arrivata a Penne al seguito di Margherita d'Austria nel secolo XVI.
Il barone Diego Aliprandi (1819-1910), che era stato deputato della sinistra
progressista al Parlamento italiano e ultimo rappresentante del casato, non
avendo figli, aveva adottato Diego De Sterlich (1898-1976), figlio di Adolfo.
Morto il barone, il giovane Diego De Sterlich-Aliprandi ereditò un grande
fortuna, che consumò in investimenti sbagliati, come corse di automobili,
infatti era soprannominato "il marchese volante" e la passione del
gioco. Nel frattempo il Castello fu assegnato al suo fattore, Riccardo
Torreggiani, per ricompensarlo del lavoro svolto e, negli anni '90, è stato venduto
all'Amministrazione Comunale dagli eredi dei figli di don Riccardo. Tuttavia la
storia del castello si lega principalmente a quella della famiglia De
Sterlich-Aliprandi che lo trasformò dandogli la fisionomia attuale, una volta
persa la funzione prettamente militare che doveva avere in precedenza. Il
complesso ha una pianta irregolare con una forma che si avvicina ad una doppia
"L". Il prospetto principale, ad andamento poligonale, è sottolineato
da una larga rampa d'accesso in pietra che conduce al portale principale, con
arco a tutto sesto, incorniciato da una riquadratura leggermente aggettante.
Sulla facciata si notano varie finestre pertinenti certamente alle diverse fasi
costruttive del castello. Tra queste, particolarmente pregevole è una stretta
monofora trilobata e strombata che in origine doveva essere forse una feritoia.
Entrando nel castello si accede ad una piccola corte pavimentata a ciottoli che
si apre da un lato verso il giardino e che conserva al piano nobile una
graziosa loggetta a tre arcate e un coronamento con merli ghibellini.
All'interno il castello è stato ristrutturato in seguito agli interventi di
restauro terminati nel 1993; molti ambienti conservano ancora suggestive volte
a crociera, arcate e pilastri in pietra a vista. Il castello, proprietà comunale,
è sede del Museo delle Arti. Al piano superiore raccoglie una serie di opere di
130 artisti abruzzesi contemporanei, tra pittori e scultori. Al piano terra
sono organizzate mostre temporanee.
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