GORGA (RM) – Castello Doria-Pamphilj
L’origine del nome Gorga è duplice: potrebbe derivare dal sottostante
ristagno d’acqua o essere un nome proprio di persona. Il primo documento
storico in cui compare il nome di Gorga è la Bolla di Urbano II del 1088, in
cui questo castello è incluso tra quelli sotto la giurisdizione di Anagni. Nel
1151 avvenne il trasferimento delle terre di Gorga al monastero di Villamagna
in cui operavano molti proprietari terrieri provenienti da Anagni, noti con
l’appellativo di condomini. Nel 1216 venne siglato il primo giuramento di
vassallaggio nella chiesa di S. Michele Arcangelo. Sul finire del XIII secolo
tutta la zona fu posto sotto il dominio dei Conti di Segni. Nel 1398 accadde un
fatto molto grave: i gorgani distrussero Villamagna, probabilmente per
ribellione contro il forte potere del monastero e per affermare la volontà di
indipendenza del popolo di Gorga. Come conseguenza, i Conti iniziarono una
lunga lotta con altri casati quali i Colonna, gli Orsini e i Borgia ma anche all’interno
della loro stessa famiglia. Nel 1495 Gorga venne saccheggiata e devastata dalle
truppe del re di Francia. Nel 1648, al termine di una lunga causa giudiziaria,
la famiglia dei Teodoli di Marsciano subentrò nel possesso di Gorga alla
famiglia Conti che, per quattrocento anni, era stata feudataria della zona. Nel
1659 il feudo di Gorga, acquistato dalla famiglia eugubina, era stato infatti
messo all’asta dall’amministrazione centrale pontifica, la Reverenda Camera
Apostolica, che aveva requisito il feudo al conte Marc’Antonio di Marciano,
pressato dai debiti. Il governo del conte, benché non di lunga durata, era
stato tuttavia disastroso poiché aveva gravato la comunità di Gorga con una
serie di provvedimenti molto restrittivi e pesanti dal punto di vista
economico. Il possesso del feudo passò alla famiglia Pamphilj, già feudatari
della vicina Valmontone e di molti altri paesi dei dintorni; ciò decretò, nella
seconda metà del Seicento, la perdita della rocca poiché la famiglia romana
trasformò, demolendola, la primigenia struttura architettonica fortificata per
adeguarla ad esigenze di carattere più residenziale. La proprietà di Gorga da
parte dei Pamphilj rappresentava per essi un sicuro investimento tanto in
termini economici quanto di immagine; al contempo, per la comunità lepina
segnava un’importante svolta tesa al ripristino della stabilità politica nel
paese; si riaccesero le future speranze della comunità locale, ormai
ridotta allo stremo e all’esiguo numero di 609 abitanti. Non a caso, il
Castello di Gorga entrava a far parte, con tale acquisto, di quel “bellissimo
stato” che i Pamphilj, ormai da anni, avevano teso a costruire in quel
territorio grazie al possesso di molte località circonvicine. Nel 1760, essendo
rimasti senza eredi maschi ed avendo la loro ultima discendente, Anna Pamphilj,
sposato Giovanni Doria, Gorga passa alla casata dei Doria-Pamphilj.
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