PRATO ALLO STELVIO (BZ) - Castel Montechiaro (di Mimmo
Ciurlia)
Montechiaro, frazione di Prato allo Stelvio, è dominata dalle
imponenti rovine del castello, un tempo baluardo dei Conti di Tirolo contro i
principi vescovi di Coira, presenti sul versante opposto della valle. La
presenza del castello di Montechiaro viene documentata per la prima volta nel
1228, ma la sua costruzione dev'essere fatta risalire per lo più alla fine del
XII secolo. La cinta muraria oggi visibile è quella originaria. Altri edifici
in pietra documentati sono la Torre di Ilprando (in tedesco Hiltprandsturm) e
la Torre Sud, ridotte a rovine. Durante il XIV secolo, la struttura venne
ampliata con un grande palazzo e un edificio secondario (denominato
"piccolo palazzo") in stile gotico, ricco di affreschi con tematiche
cavalleresche, oggi conservati presso il Tiroler Landesmusuem Fedinandeum di
Innsbruck. Dopo la battaglia di Calven (1499), venne ulteriormente rafforzato
mediante la costruzione di una nuova cinta muraria merlata e una nuova torre
circolare. Allora il castello era infeudato ai signori di Spaur, di cui si
conserva a Praga il più antico registro dei beni proprietari del castello,
risalente agli anni 1477-1483. Nel 1513 il maniero passò alla famiglia
Khuen-Belasi (alla quale appartiene ancora oggi) che, con l'aiuto dell'arcivescovo
Johann Jakob Khuen-Belasi, durante il XVI secolo, portò a termine diversi
lavori strutturali: al palazzo grande venne aggiunto un ulteriore piano e venne
costruita una torre scalare. È sempre di questo periodo la creazione di una
cappella sovrastante il portone d'ingresso. I cronisti parlano ancora di una
struttura intatta all'inizio dell' Ottocento. Tra la fine del XIX e l'inizio
del XX secolo, il fortilizio subì un lento decadimento, al punto che, nel 1908
le opere murali gotiche vennero staccate e portate al Ferdinandeum di
Innsbruck, oltreconfine, per poter essere conservate. Nel 1925 il castello, di
proprietà privata, veniva descritto in condizione precarie per lo scivolamento
a valle dei muri del castello. Un progetto di restauro e consolidamento fu
elaborato nel 1950, ma venne in seguito abbandonato dopo averlo semplicemente
sgomberato dalle macerie. Nel 1961, sempre a causa del pericolo di uno
scivolamento a valle delle murature, il sindaco di Prato allo Stelvio richiese
l'esecuzione di opere urgenti e tra il 1962 e il 1965 si avviarono le urgenti
opere di consolidamento per le mura di cinta. Altri restauri furono eseguiti tra
il 1982 e il 1984 da un'associazione locale e dalla locale soprintendenza. All'interno
della costruzione è oggi presente solamente una minima porzione di muratura
romanica e le rovine sono caratterizzate dal palazzo rialzato e dal bastione
circolare ancora ben conservato. Il castello è visitabile dall’esterno,
compatibilmente con le limitazioni dovute ai lavori.
Fonti: http://it.wikipedia.org e scheda di Stefano Favero su http://www.mondimedievali.net
Foto: di Llorenzi su http://it.wikipedia.org
e da www.sentres.com
Nessun commento:
Posta un commento