CAROSINO (TA) - Castello ducale dei d'Ayala Valva
Le prime fonti storiche certe derivano dai
registri Angioini e risalgono al 1348, data in cui il feudo di Carosino fu
venduto dai Capitignano ai Palmerio di Capua. Decaduta durante la guerra
greco-gotica, si frazionò in casali e casegrotte; l'agricoltura e la pastorizia
rimasero le uniche attività economiche. È noto che nel XV secolo le armate
albanesi al seguito di Skanderberg, rasero al suolo il piccolo ed antico casale
il cui feudatario Raimondo De Noha fu alleato dell'Orsini di Taranto nella sua
rivolta contro il Re di Napoli nel 1462. Il casale restò pressoché disabitato
per quasi mezzo secolo, come feudo delle famiglie nobili della zona. Nel 1471
fu acquistato dagli Antoglietta e da questa famiglia nuovamente ricolonizzato,
con autorizzazione del Viceré di Napoli del 1522. Nel 1517 il feudo divenuto
Baronia passò alla famiglia dei Simonetta e poi ancora ai Muscettola nel 1524. La
baronia passò ancora di mano agli Albertini e poi agli Imperiali. Nel 1806,
abolita la feudalità nel Regno di Napoli, il Ducato di Carosino fu proprietà
della famiglia Berio - Marulli. Nel 1875, con Carosino già comune del Regno
d'Italia in seguito ad un plebiscito, i Marulli vendettero le loro proprietà
terriere a Roberto d'Ayala Valva, insieme al Palazzo Ducale. Questo antico
edificio, costruito nel 1400 dalla famiglia Simonetta come residenza gentilizia,
presenta delle trasformazioni che risalgono al XVII secolo mentre la merlatura
è invece molto più recente. Nel 1894, la famiglia D'Ayala-Valva ne iniziò la
ristrutturazione che le ha dato la configurazione attuale. Sulla facciata radicalmente
trasformata, furono apposte due lastre di marmo che spiegano i motivi della
ristrutturazione e le origini della famiglia. Appena un anno dopo, il palazzo
merlato venne donato al Comune con la precisa clausola di adibirlo a scopi
culturali e di pubblica utilità. Purtroppo per le precarie condizioni di
stabilità, confermate da un crollo parziale di alcuni ambienti, non fu
possibile utilizzarlo in nessun modo. Attualmente il palazzo é in restauro nel
tentativo di ridare al paese uno dei suoi monumenti più importanti. L'edificio,
in cui spiccano due torri merlate, che recano in sommità tre stemmi di marmo
con figure araldiche, si articola intorno ad una corte quadrata da cui si
dipartono due scale che portano ad un lungo corridoio del piano nobile, sul
quale si affacciano ampie stanze voltate a botte, a crociera, a cassonetto,
alcune dotate di affreschi e soffitti decorati. Il piano terra è arricchito da
un paramento a bugne a punta di diamante che incorniciano ampie e profonde
archeggiature sulle quali si imposta il lungo loggiato del primo piano dalla
ricca balaustra a colonnine di carparo. Fra i due ordini di finestre dei piani
superiori ritroviamo un grande stemma a forma di scudo con figure araldiche. L'interno
conserva quasi intatta l'originaria configurazione cinquecentesca, non priva di
una sobria eleganza nelle cornici marcapiano e negli ornati ed è affiancato da
un grande giardino, una volta parco del centralissimo Palazzo Ducale, dagli
anni '80 divenuto parco cittadino. Nel 1984 il Ministero per i Beni culturali
ed ambientali lo ha dichiarato monumento nazionale, e vincolato. Ecco un video
in cui si parla anche del Castello Ducale di Carosino.... http://www.youtube.com/watch?v=3yerBLI5sik
Fonti: scheda di Gianluca Lovreglio su http://www.mondimedievali.net,
http://it.wikipedia.org, http://www.carosino.net/web/conoscere-carosino/monumenti,
http://www.guidamica.com/GuidAmicA-Sud/Puglia/ProvinciaTaranto/Carosino.htm, http://www.cittamontedoro.it/cosa-vedere/palazzo-ducale/
Foto: da http://digilander.libero.it/annysea/carosino/castello-carosino.jpg e di
Amiu su http://rete.comuni-italiani.it
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