giovedì 25 settembre 2014

Il castello di giovedì 25 settembre






CAROSINO (TA) - Castello ducale dei d'Ayala Valva

Le prime fonti storiche certe derivano dai registri Angioini e risalgono al 1348, data in cui il feudo di Carosino fu venduto dai Capitignano ai Palmerio di Capua. Decaduta durante la guerra greco-gotica, si frazionò in casali e casegrotte; l'agricoltura e la pastorizia rimasero le uniche attività economiche. È noto che nel XV secolo le armate albanesi al seguito di Skanderberg, rasero al suolo il piccolo ed antico casale il cui feudatario Raimondo De Noha fu alleato dell'Orsini di Taranto nella sua rivolta contro il Re di Napoli nel 1462. Il casale restò pressoché disabitato per quasi mezzo secolo, come feudo delle famiglie nobili della zona. Nel 1471 fu acquistato dagli Antoglietta e da questa famiglia nuovamente ricolonizzato, con autorizzazione del Viceré di Napoli del 1522. Nel 1517 il feudo divenuto Baronia passò alla famiglia dei Simonetta e poi ancora ai Muscettola nel 1524. La baronia passò ancora di mano agli Albertini e poi agli Imperiali. Nel 1806, abolita la feudalità nel Regno di Napoli, il Ducato di Carosino fu proprietà della famiglia Berio - Marulli. Nel 1875, con Carosino già comune del Regno d'Italia in seguito ad un plebiscito, i Marulli vendettero le loro proprietà terriere a Roberto d'Ayala Valva, insieme al Palazzo Ducale. Questo antico edificio, costruito nel 1400 dalla famiglia Simonetta come residenza gentilizia, presenta delle trasformazioni che risalgono al XVII secolo mentre la merlatura è invece molto più recente. Nel 1894, la famiglia D'Ayala-Valva ne iniziò la ristrutturazione che le ha dato la configurazione attuale. Sulla facciata radicalmente trasformata, furono apposte due lastre di marmo che spiegano i motivi della ristrutturazione e le origini della famiglia. Appena un anno dopo, il palazzo merlato venne donato al Comune con la precisa clausola di adibirlo a scopi culturali e di pubblica utilità. Purtroppo per le precarie condizioni di stabilità, confermate da un crollo parziale di alcuni ambienti, non fu possibile utilizzarlo in nessun modo. Attualmente il palazzo é in restauro nel tentativo di ridare al paese uno dei suoi monumenti più importanti. L'edificio, in cui spiccano due torri merlate, che recano in sommità tre stemmi di marmo con figure araldiche, si articola intorno ad una corte quadrata da cui si dipartono due scale che portano ad un lungo corridoio del piano nobile, sul quale si affacciano ampie stanze voltate a botte, a crociera, a cassonetto, alcune dotate di affreschi e soffitti decorati. Il piano terra è arricchito da un paramento a bugne a punta di diamante che incorniciano ampie e profonde archeggiature sulle quali si imposta il lungo loggiato del primo piano dalla ricca balaustra a colonnine di carparo. Fra i due ordini di finestre dei piani superiori ritroviamo un grande stemma a forma di scudo con figure araldiche. L'interno conserva quasi intatta l'originaria configurazione cinquecentesca, non priva di una sobria eleganza nelle cornici marcapiano e negli ornati ed è affiancato da un grande giardino, una volta parco del centralissimo Palazzo Ducale, dagli anni '80 divenuto parco cittadino. Nel 1984 il Ministero per i Beni culturali ed ambientali lo ha dichiarato monumento nazionale, e vincolato. Ecco un video in cui si parla anche del Castello Ducale di Carosino.... http://www.youtube.com/watch?v=3yerBLI5sik

Fonti: scheda di Gianluca Lovreglio su http://www.mondimedievali.net, http://it.wikipedia.org, http://www.carosino.net/web/conoscere-carosino/monumenti, http://www.guidamica.com/GuidAmicA-Sud/Puglia/ProvinciaTaranto/Carosino.htm, http://www.cittamontedoro.it/cosa-vedere/palazzo-ducale/
 
 Foto: da http://digilander.libero.it/annysea/carosino/castello-carosino.jpg e di Amiu su http://rete.comuni-italiani.it

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