MAGLIANO SABINO (RI) - Castello Valignani Orsini di Foglia
Il borgo di Foglia, situato su una rupe sulla sponda
sinistra del Tevere, fu abitato sin dall’epoca arcaica, svolgendo un ruolo
privilegiato nella strategia insediativa dei Sabini lungo la Valle del Tevere,
documentato da importanti ritrovamenti archeologici. Le fonti fanno risalire la
fondazione mitica di Foglia ai figli di Troilo, figlio di Priamo re di Troia, e
Briseide, scampati alla distruzione della sua città e, come Enea, rifugiatisi
in Italia lungo le rive del Tevere. A tale epoca risale il culto cotnio della
dea Fauna con il suo santuario ipogeo dove il secondo re di Roma, il sabino
Numa Pompilio, durante un sonno mistico ebbe chiare le leggi da dare alla
nascente Roma e quindi al mondo. L'etimo Fauna si trasformò nel toponimo Faula
e quindi Foglia. Ricco insediamento prima sabino e poi romano, Foglia costruì
il suo potere e la sua ricchezza sul controllo che esercitava, dalla sua
posizione, sul porto fluviale tiberino, ultimo per importanza a monte
dell'Urbe, e sul guado della via Flaminia. L’invasione dei barbari comportò una
forte diminuzione dei commerci ed un impoverimento del territorio. Anche l’età
longobarda e carolingia non fu prospera per la terra di Foglia, che iniziò a
rifiorire intorno all’anno Mille. Il periodo medievale ha dato al borgo le
caratteristiche che ancora conserva. Il castello compare per la prima volta
nelle cronache della seconda metà del X secolo, ma fu distrutto nel 1241
durante gli scontri tra truppe romane e viterbesi. Il Papa Niccolò III Orsini,
nel 1267, lo scambiò alla pari con il Castel Sant’Angelo di Roma, ricostruì la
fortezza e ne fece il centro dei domini Orsini nell’alto Lazio. Dal 1267 agli
inizi del 1500 gli Orsini furono i signori del castello. Con la ripresa dei
commerci, Foglia riattivò l'antico porto sul Tevere. La decadenza di Foglia
iniziò nei primi anni del 1600, con la decisione di Papa Sisto V di costruire
Ponte Felice in mezzo alla pianura, per poi deviare le acque del Tevere e farle
passare sotto il ponte medesimo. Eliminato il porto fluviale, vennero meno i
guadagni derivanti dal pedaggio e si diffusero numerose epidemie per i continui
straripamenti del Tevere. Venuto meno il controllo strategico alle vie
d'accesso a Roma, il castello si trasformò in dimora di campagna, al centro di
un vasto feudo che venne diviso giuristizionalmente in due contee con i
feudatari insediati nelle due ali del castello. Dei due rami Orsini, i
Valignani ricostruirono la torre maschia e intorno ad essa edificarono, nel
1586, l'attuale palazzo sul modello dei grandi edifici rinascimentali romani, i
de Rossi occuparono l'antico palazzo Orsini che conservò fino ai giorni nostri
l'impianto originario duecentesco. Il feudo fu ricostituito in unità dopo il
passaggio delle truppe giacobine francesi e la successiva restaurazione. La
ghigliottina in piazza e la decapitazione di tre fogliani refrattari e del
simulacro in argento di Santa Serena, patrona di Foglia, tanto impressionarono
conti e contadini da indurre ad una nuova unità. Oggi il "Castello
Valignani Orsini", dopo una serie di ristrutturazioni iniziate già dai
primi anni del '900, vive di un nuovo e prestigioso splendore. E' divenuto un
importante polo di manifestazioni mondane e culturali a pochi chilometri da
Roma: vi si celebrano matrimoni di alto livello ed eventi molto raffinati,
quali congressi, mostre, degustazioni, sfilate, cene aziendali e selezionati
eventi privati. Il castello ha una pagina su Facebook: https://www.facebook.com/pages/Castello-di-Foglia/61194722816
Fonti: http://www.residenzedepoca.it/matrimoni/s/location/castello_di_foglia_m/,
https://sites.google.com/site/fogliaonline/la-storia-di-foglia,
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