MONTORO INFERIORE (AV) - Castello longobardo in
frazione Borgo
Situato a circa 320 metri sul livello del mare, nei
pressi della chiesa di San Pantaleone, è forse il monumento più importante di
Montoro. Di esso ci restano oggi solamente dei ruderi, sufficienti però a
svelarci tutta la maestosità e la bellezza che caratterizzava l'edificio
feudale. Si tratta di un'imponente fortificazione costruita dai Longobardi per
proteggere i confini dei Principati di Salerno e di Benevento, nominata per la
prima volta in un documento del 1022, ma la cui esistenza è accertata già
secoli prima. Abitato nell'867 da Guaiferio, il castello passò nel 987 nelle
mani del conte Malefrat e di altri conti longobardi. Appartenne poi ai
normanni, in particolare alla famiglia Sanseverino, e successivamente alla
famiglia Zurlo. Fra il 1150 ed il 1160, sappiamo che Guglielmo Sanseverino da
qui inviò trenta armigeri alla spedizione in Terra Santa. Nel 1461
il castello fu assediato dalle truppe della regina Giovanna d'Angiò guidate da
Giacomo Piccinino, che non riuscirono a espugnare il maniero. Con
l'introduzione della polvere da sparo, il maniero non si rivelò più adatto alle
esigenze difensive, perse così la sua importanza e fu abbandonato durante il XV
secolo. Dal 1555 fino alla seconda metà del XVIII secolo appartenne ai Di
Capua, fino ll'abolizione dei diritti feudali nel 1806. Il castello sorge nel
punto più alto della collina su un banco di roccia, ha un impianto rettangolare
con un cortile quadrato e torri angolari. Gli ambienti del lato est,
probabilmente la parte residenziale, sono quelli meglio conservati. Attualmente
sono ancora visibili una torretta a pianta quadrangolare, una torre alta circa
sei metri e il mastio che si eleva per oltre 15 metri, oltre a parti di cortine
murarie e ad un torrione cilindrico. Segni degli incassi delle travature lignee
dei piani superiori e delle finestre, prive ormai di ornamenti lapidei, si
rilevano entrando all'interno dell'edificio. Si narra che nel maniero ci fosse
un antico tesoro, abbandonato dai signorotti in fuga: gemme, gioielli, monete
che appartengono alla fantasia popolare e che non sono mai stati trovati. Un'altra
leggenda tra le più raccontate è quella ispirata alla millenaria tradizione
orale e scritta della tragedia della famiglia Ragno, scoppiata presso l’antico castello
dove c’era il Vescovato di Montoro intorno all’anno Mille. La tradizione ci
tramanda che Montoro, investita della dignità episcopale, fu in breve privata
dal grande privilegio per la scelleratezza dell’omicidio commesso nella persona
del Vescovo di Cenamo. Di esso è ripetuto persino il cognome dei colpevoli
ritenuti appartenenti alla famiglia di un tal Melchiorre Ragno, della Contrada
Borgo. Essi, secondo la tradizione, uccisero il Vescovo, che vestito dei Sacri
paramenti celebrava la S. Messa nel giorno di Pasqua e consumato l’assassinio,
precipitarono il cadavere in una botte per le rupe del castello. All’omicidio
seguì un orrendo massacro tra i parenti dell’assassino e i dipendenti del
vescovo al rione Mercatello alle porte del paese. La fantasia popolare
designava il luogo dove nei giorni di tempesta, “sotto l’acqua e sott’ò
viento”, si celebravano gli incontri delle streghe di Montoro. Il casale
Mercatello oggi è tutt’uno con il casale di Borgo. Il castello longobardo
rappresenta una ricchezza inestimabile di Montoro, un patrimonio storico e
artistico che vive in uno stato di abbandono e di precarietà, ma che deve
essere senz'altro riportato al suo antico splendore. Ruderi che ci parlano di
un mondo lontano, ma che non possono essere visitati tranquillamente perché
pericolosi e malridotti. Oltre ad una valenza più propriamente culturale, i
ruderi longobardi rappresentano per tutti gli abitanti delle due Montoro il
simbolo dell'unità dei due comuni, il luogo da cui partire per costruire un
solo paese, per rimettere insieme quindici frazioni, due comuni, che
condividono le stesse tradizioni e la stessa storia. E il castello è proprio a metà. Da un lato Borgo di Montoro Inferiore,
dall'altro Banzano, di Montoro Superiore. Il punto d'incontro, dove storia e
tradizione hanno bisogno di rinascere. Ecco un video che documenta il triste
presente di questo antico edificio: http://www.dentrolanotizia.tv/index.php?Itemid=6&option=com_hwdvideoshare&task=viewvideo&video_id=68
Fonti: http://www.montorocrea.it/montoroinvolo/castello.php,
http://www.terredicampania.it/terre-di-castelli/i-castelli/120-montoro-inferiore.html,
http://www.icastelli.it/castle-1236960417-castello_di_montoro_inferiore-it.php,
http://www.borgocarnevale.altervista.org/borgo.htm
Foto: da http://www.montorosuperiore.com/montoro/montoro_14-7-02/P1010004.jpg
e da http://campaniachetipassa.myblog.it/media/02/01/184894830.jpg
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