CARONIA (ME) - Castello normanno
A dominare tutto il paesaggio circostante, il castello è
sicuramente il più importante fra i monumenti cittadini. Costruito in epoca
normanna (XII secolo) probabilmente al tempo di re Ruggero, è uno degli edifici meglio conservati dell'architettura
normanna in Sicilia. Le forme squadrate sono alleggerite da finestrelle
sormontate da cieche arcate ogivali. Si tratta di un complesso fortificato con
cinta muraria triangolare munita di torri difensive. All'interno si trovano il
"palazzo", edificio a due piani (avente pianta rettangolare con asse
maggiore nord-sud m 21,80 x 9,35) di cui il primo, senza finestre, destinato a
deposito, ed il secondo destinato in parte ad abitazione, e altri ambienti che
evocano stili islamici come l'elegante sala triloba con ingressi ogivali e
curiose volte pieghettate. Nella parte più meridionale del fronte orientale del
complesso svetta la cosiddetta “torre dell’orologio” ma al centro del lato
settentrionale vi è quella meglio conservata poiché reca tracce di ammorsature
murarie, di varchi tompagnati aperti sugli originari camminamenti di ronda e,
soprattutto, di tre finestrelle a tutto sesto contornate con mattoni di
laterizio, composte in un elegante motivo piramidale che si ritrova solo nella
facciata occidentale del palazzo normanno. Tutte le murature consistono di
pietrame e di blocchi in arenaria e calcare ma, soprattutto, le pristine
strutture e le membrane di maggiore impegno costruttivo sono connotate dalla
diffusa utilizzazione di grossi mattoni in laterizio, accorgimento tecnologico
e figurativo adoperato anche nelle fabbriche dei monasteri bizantini del Val
Demone. Al castello appartiene una cappella, uno dei pochissimi esempi in
Sicilia a tre navate (di cui quella centrale è quasi doppia delle laterali) con
pilastri a base rettangolare, chiuse da tre piccole absidi semicircolari,
originale architettura riconducibile a motivi e stili tipici delle chiese
basiliano normanne che richiamano alla mente la cappella Palatina del Palazzo
reale di Palermo. L'accesso al castello, situato sul versante orientale dei
perimetro murario, è assicurato da uno splendido portale in stile
rinascimentale, ma di epoca ottocentesca, con il blasone dei Pignatelli in
evidenza, sovrapposto al portale originale caratterizzato dalle dimensioni
maggiori, dall'arco a sesto acuto e dalla cornice a ghiera doppia. Nell'abitato
sono ancora visibili la base di una torre posta a base dell'ingresso principale
della cittadina, ed un arco detto "saraceno". Nel 1150 Idrisi parla
di Caronia come di “un’antica rocca” presso la quale era stato edificato un
nuovo fortilizio. In particolare sosteneva come da Qaruniah cominciava
la provincia di Dimnas, puntualizzando che in essa vi era una fortezza
di nuova costruzione. Nel 1228 il castello è indicato nel dizionario geografico
di Yaqut; lo stesso autore ricorda i versi del poeta arabo Ibn Qalaqis che,
proveniente da Cefalù, sostò a Caronia. Nel 1272 il Castello è demaniale; vi
risiedono un consergius (custode delle carceri) e quattro servientes.
Nel 1273 è castellano di Caronia Jean de Ponce, che ha ai suoi ordini cinque
uomini. Un anno dopo il castrum Caronie è censito fra i castelli
demaniali ultra Salsum ed è custodito per castellanum scutiferum et
servientes quattuor. Nel XIII secolo Caronia è più volte citata nella
documentazione come terra e castello. Il castello è custodito, nel 1321,
da Octinello de Criono per conto di Francesco Ventimiglia. Nel primo quarto del
XIV secolo furono operate riparazioni a varie parti del complesso da parte di
Francesco Ventimiglia. Nel 1338 territorio e castello sono in possesso di
Matteo Palizzi. Nel 1578 Spannocchi nota le miserrime condizioni di vita dei
guardiani del castello. Nel 1584 Camilliani asserisce che il castello, benché
ritirato dal litorale, fa ancora guardia di rispondenza. Nel 1750 ca. l’Amico
sostiene che ai suoi tempi si trovava “quasi intero”. Il complesso castrale
fonda le ragioni della sua collocazione sull’eccezionale valore paesaggistico e
strategico di un colle che, scosceso su tre lati, si eleva appena 350 m s.l.m.,
dista dal litorale poco più di un chilometro, vanta buone potenzialità visive e
gode di condizioni climatiche permanentemente miti; solo nel versante
orientale, questa cresta digrada più dolcemente prestando la situazione più
favorevole al nucleo medievale, ancora fortemente connotato dalla fitta trama
del tessuto edilizio e dai tracciati viari che lo innervano adattandosi alle
curve di livello e culminando alla fortezza; da quest’ultima si diramavano le
mura che circondavano l’insediamento, cortina di cui permane una significativa
porta urbica con arcata a sesto acuto. La mole del castello ancora prevarica
l’abitato sottostante, malgrado alcune deprecabili soprelevazioni di edifici
che si trovano nell’immediato intorno; essa domina sulla vicina fiumara,
naturale via di comunicazione verso l’entroterra boschivo, sul probabile sito
di kale Akte, insediamento greco-romano, e su un vasto territorio
costiero frequentato da secolari attività marinare; rapporti visivi sicuri
potevano intrattenersi con la Croce di Santo Stefano, con i castelli di Motta
d’Afferm, Marina di Tusa, Serravalle e San Marco d’Alunzio. Lo stato di
conservazione del castello, che attualmente è di proprietà privata, è buono. Tra
gli oggetti mobili si segnalano rilievi, statuette e frammenti marmorei di
incerta provenienza, opere comunque databili dal XIII al XV secolo. Altri siti
da consultare: http://www.bandw.it/gallery%20foto/castelli/Castello%20di%20Caronia/album/index.html
(con diverse foto),
http://www.messinaweb.eu/territorio/i-castelli/item/641-il-castello-di-caronia.html,
http://digilander.libero.it/defrangio/castello.htm,
http://ilquotidianoinclasse.ilsole24ore.com/2012/02/il-castello-di-caronia/,
Fonti: http://www.comune.caronia.me.it/pages/castello.htm,
http://www.casealbergo.it/Sicilia/caronia.htm, scheda compilata dal Dott.
Francesco Cimino su http://www.icastelli.it
Foto: di azotoliquido su http://it.wikipedia.org e da
http://www.minniti.info
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