sabato 27 settembre 2014

Il castello di sabato 27 settembre






SAN FLORIANO DEL COLLIO (GO) – Castello Tacco

Non è dato saperne con certezza le origini, la storiografia locale attribuisce la proprietà ai Dornberg che ebbero nel 1570 la giurisdizione. Alcuni documenti provano però che nella seconda metà del '600 Carlo Tacco di Cormons, notaio, lo acquistò con le terre annesse. Questo antenato, doveva essere molto ricco e stimato se nello stesso periodo si fece costruire a Cormons un palazzo, tuttora esistente, e nel 1699 ottenne il titolo baronale del Sacro Romano Impero (S.R.I.) con il predicato di S. Floriano e l’investitura nella giurisdizione di quel Feudo che era dei Dornberg, nonché l’ampliamento dello stemma con l’inserimento dell’effige del Santo. Alcuni ruderi, riportati recentemente alla luce, confermano l'origine quattro-cinquecentesca del fabbricato: grosse mura in pietra dello spessore di oltre il metro contornano le ex cantine sotterranee del castello. Anche il “Belvedere” posto a sud del complesso edilizio risale probabilmente al ‘500, mentre una casa colonica tuttora appartenente all’Azienda Tacco presenta evidenti tracce seicentesche. Infine le mura di cinta del cortile del castello, evidenziate nelle vecchie mappe sono certamente da attribuire a tale periodo. Dal 1811 abbiamo a disposizione l’esatta posizione, la forma in pianta e la dimensione del complesso castellano. Esaminando la planimetria del 1812, che appare la più chiara, la sottozona di S. Floriano dove è collocato l’edificio che ci interessa è denominata “Doro” ed indica con precisione la forma irregolare del castello, che conglobava anche la cappella segnata con il simbolo della croce; si legge anche chiaramente il perimetro delle mura a sud del maniero, che avevano una altezza di circa tre metri e contenevano il terrapieno sul quale si ergeva il maniero. A valle delle mura vi era poi una ripida scarpata di oltre cinque metri; ciò costringeva, come era in uso a quei tempi, gli eventuali aggressori a superare in salita un dislivello di otto metri allo scoperto, a tutto vantaggio dei difensori che si trovavano nella parte superiore. Appendice importante di questo sistema difensivo medioevale era la torre di avvistamento circolare posta su un promontorio in prossimità del percorso di accesso al villaggio di San Floriano, che con la visibilità a quasi 360° e ben collegata alla fortificazione principale con tragitto rettilineo indicato che costituiva il principale controllo all'accesso a sud del paese. Al centro di questo complesso, in posizione dominante, stava il castello con tre torri rettangolari, posizionate ai bordi del corpo centrale, verso ovest, sud ed est. A nord vi era una corte chiusa verso la strada da altri fabbricati. Non si è a conoscenza di stampe o disegni di epoche precedenti (che erano frequenti per le opere fortificate), probabilmente distrutte durante la prima guerra mondiale, quando San Floriano fu oggetto di numerosi bombardamenti da parte austriaca in quanto situato in posizione strategica rispetto al fronte dell’Isonzo (Oslavia, Podgora, ecc.). Anche il castello in quel conflitto subì gravi danni, tanto che non fu più ricostruito, fatta eccezione del recente recupero della cantina della torre ovest. L’edificio custodiva pregevoli quadri (più di duecento, alcuni di notevole valore), una fornita biblioteca e mobili d'epoca. Tutto ciò è andato perduto. Naturalmente nel corso dei secoli il castello subì molteplici trasformazioni quando, caduta l'esigenza difensiva, si trasformò in residenza signorile, di sicuro venne aggiunto un corpo verso il cortile interno per collocarvi una scala ed alcuni servizi igienici che culminava con una terrazza dalla quale la vista spaziava sulle colline del collio; venne anche costruita una recinzione verso la nuova strada comunale con un portone in ferro tutt'ora esistente sul quale vi si legge la data: 1907. Si sa con certezza che nell’Ottocento e fino al primo conflitto mondiale il castello era l’abituale dimora della famiglia Tacco di San Floriano ed i fabbricati attigui erano di supporto alla circostante azienda agricola. Le dimensioni dei due piani fuori terra erano considerevoli e formavano una elle, verso il cortile situato a nord. Oggi il complesso non è più un rudere ma una splendida location dove organizzare feste, banchetti e matrimoni all’aperto sul belvedere dalla vista mozzafiato, o all’interno, nelle sale arredate in stile, a testimoniare 600 anni di storia.
Fonti: http://www.imagazine.it/news/1160#.VCXL-VeTC5I, http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=3270,0,0,1,0,0, http://www.consorziocastelli.it/icastelli/gorizia/documento.2009-06-09.3793789023
Foto: da http://www.agriturismocollio.com e da www.mondimedievali.net

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