SAN FLORIANO DEL COLLIO (GO) – Castello Tacco
Non è dato saperne con certezza le origini, la
storiografia locale attribuisce la proprietà ai Dornberg che ebbero nel 1570 la
giurisdizione. Alcuni documenti provano però che nella seconda metà del '600
Carlo Tacco di Cormons, notaio, lo acquistò con le terre annesse. Questo
antenato, doveva essere molto ricco e stimato se nello stesso periodo si fece
costruire a Cormons un palazzo, tuttora esistente, e nel 1699 ottenne il titolo
baronale del Sacro Romano Impero (S.R.I.) con il predicato di S. Floriano e
l’investitura nella giurisdizione di quel Feudo che era dei Dornberg, nonché
l’ampliamento dello stemma con l’inserimento dell’effige del Santo. Alcuni
ruderi, riportati recentemente alla luce, confermano l'origine
quattro-cinquecentesca del fabbricato: grosse mura in pietra dello spessore di
oltre il metro contornano le ex cantine sotterranee del castello. Anche il
“Belvedere” posto a sud del complesso edilizio risale probabilmente al ‘500,
mentre una casa colonica tuttora appartenente all’Azienda Tacco presenta
evidenti tracce seicentesche. Infine le mura di cinta del cortile del castello,
evidenziate nelle vecchie mappe sono certamente da attribuire a tale periodo.
Dal 1811 abbiamo a disposizione l’esatta posizione, la forma in pianta e la
dimensione del complesso castellano. Esaminando la planimetria del 1812, che
appare la più chiara, la sottozona di S. Floriano dove è collocato l’edificio
che ci interessa è denominata “Doro” ed indica con precisione la forma
irregolare del castello, che conglobava anche la cappella segnata con il
simbolo della croce; si legge anche chiaramente il perimetro delle mura a sud
del maniero, che avevano una altezza di circa tre metri e contenevano il
terrapieno sul quale si ergeva il maniero. A valle delle mura vi era poi una
ripida scarpata di oltre cinque metri; ciò costringeva, come era in uso a quei
tempi, gli eventuali aggressori a superare in salita un dislivello di otto
metri allo scoperto, a tutto vantaggio dei difensori che si trovavano nella
parte superiore. Appendice importante di questo sistema difensivo medioevale
era la torre di avvistamento circolare posta su un promontorio in prossimità
del percorso di accesso al villaggio di San Floriano, che con la visibilità a
quasi 360° e ben collegata alla fortificazione principale con tragitto
rettilineo indicato che costituiva il principale controllo all'accesso a sud
del paese. Al centro di questo complesso, in posizione dominante, stava il castello
con tre torri rettangolari, posizionate ai bordi del corpo centrale, verso
ovest, sud ed est. A nord vi era una corte chiusa verso la strada da altri
fabbricati. Non si è a conoscenza di stampe o disegni di epoche precedenti (che
erano frequenti per le opere fortificate), probabilmente distrutte durante la
prima guerra mondiale, quando San Floriano fu oggetto di numerosi bombardamenti
da parte austriaca in quanto situato in posizione strategica rispetto al fronte
dell’Isonzo (Oslavia, Podgora, ecc.). Anche il castello in quel conflitto subì
gravi danni, tanto che non fu più ricostruito, fatta eccezione del recente
recupero della cantina della torre ovest. L’edificio custodiva pregevoli quadri
(più di duecento, alcuni di notevole valore), una fornita biblioteca e mobili
d'epoca. Tutto ciò è andato perduto. Naturalmente nel corso dei secoli il castello
subì molteplici trasformazioni quando, caduta l'esigenza difensiva, si
trasformò in residenza signorile, di sicuro venne aggiunto un corpo verso il
cortile interno per collocarvi una scala ed alcuni servizi igienici che
culminava con una terrazza dalla quale la vista spaziava sulle colline del
collio; venne anche costruita una recinzione verso la nuova strada comunale con
un portone in ferro tutt'ora esistente sul quale vi si legge la data: 1907. Si
sa con certezza che nell’Ottocento e fino al primo conflitto mondiale il
castello era l’abituale dimora della famiglia Tacco di San Floriano ed i
fabbricati attigui erano di supporto alla circostante azienda agricola. Le
dimensioni dei due piani fuori terra erano considerevoli e formavano una elle,
verso il cortile situato a nord. Oggi il complesso non è più un rudere ma una
splendida location dove organizzare feste, banchetti e matrimoni
all’aperto sul belvedere dalla vista mozzafiato, o all’interno, nelle sale
arredate in stile, a testimoniare 600 anni di storia.
Fonti: http://www.imagazine.it/news/1160#.VCXL-VeTC5I,
http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=3270,0,0,1,0,0,
http://www.consorziocastelli.it/icastelli/gorizia/documento.2009-06-09.3793789023
Foto: da http://www.agriturismocollio.com
e da www.mondimedievali.net
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