MORUZZO (UD) – Castello
L'importanza della località derivò probabilmente dal fatto
che, nei pressi, passasse la Strada Cividina che, ponendo dall'antica Forum
Julii, raggiungeva le attuali Godia. Molin Nuovo, Feletto Umberto, Ceresetto,
Martignacco, per allacciarsi alla Via Concordiese in prossimità di Fagagna. Nel
centro del paese, in cima al colle da dove si ha un meraviglioso panorama di
Udine e della pianura fino al mare, sorge questo splendido maniero, che un
tempo con un ponte levatoio superava il fossato, ora colmato, per condurre al
mastio. Il castello venne eretto verso l'XI secolo. Vengono citati nel 1164
tali Ascawinus, Amabicus, ed Henricus de Muruz, tutti con il titolo di dominus.
Dal XIII secolo alla metà del XIV risultano abitanti del castello: uno Zampa
figlio di Ziano, un certo Gallo, i fratelli Cono, Artuico e Rodolfo, Radio,
Guglielmo detto Muto. Tutti abitatori senza titolo sul feudo. Nella seconda
metà del XIII secolo, invece, del feudo ne furono investiti dal Patriarca
Raimondo della Torre, i nobili d'Arcano, nella persona di Odarlico e poi, morto
questo nel 1295, i figli Mainardo e Federico, che diedero vita al ramo
Arcano-Moruzzo. Il 12 luglio 1313 Enrico, conte di Gorizia, essendo in guerra
con il patriarca Ottobono de Razzi, assediò il castello, costringendo il suo
signore Federico ad un armistizio. Nel 1321 un vecchio signore del maniero,
chiamato Domenico e detto Mutolino, pare che si mise ad orchestrare una
congiura per entrare in possesso del castello, però senza fortuna. Per
punizione fu arrestato e rinchiuso nella torre fino alla fine dei suoi giorni. In
questo secolo sorsero anche contese con Villalta e con i parenti di Arcano. Nella
metà del Trecento il ramo di Mainardo si estinse per mancanza di eredi
maschi, mentre Bertoldo e Pileo figli di Federico acquistarono una certa
autorità all’interno del Patriarcato. Moruzzo aveva giurisdizione sulle ville
di Calcina, Tampognacco, Collavaro, Modotto, Basaliutta, Mazzanico, Calano,
Ceresano, Oriano, Treppo, Coranzano, e Paugliano. Gli Arcano-Moruzzo presero
parte all’opposizione al patriarca d’Alençon assieme a molta nobiltà friulana.
Poco dopo però la loro fortuna cominciò a declinare e un erede dovette vendere
parte del castello ai signori di Zucco nel 1405. E il 20 aprile 1411 anche
Federico fece testamento a favore degli Zucco. Tutto questo non andò molto a
genio a Marco, cugino di Federico, che decise di cacciare il capitano degli
Zucco dal castello con la forza. Gli Zucco risposero a dovere, incendiando il
borgo e facendo prigioniero Marco, che fu condotto nelle prigioni. Nell’estate
del 1419 i Veneziani avanzarono in Friuli e fecero cadere anche il castello di
Moruzzo. Gli Udinesi intercessero per liberare Marco di Moruzzo. Questi però
non si mostrò molto riconoscente verso i nuovi conquistatori e si ritirò
nel suo castello con sdegno. Solo due anni dopo, nel 1421 fu accusato di avere
aiutato i da Carrara, nemici di Venezia e di aver dato aiuto ad un falsario di
monete. Reati che lo portarono nelle carceri di Udine, dove fu decapitato il 19
marzo di quell’anno. Si estinse così il casato, essendo che Pileo, figlio di
Marco, fuggì dal Friuli facendo perdere le proprie tracce. I Veneziani
investirono del feudo Antonio di Sbruglio nel 1428. Fecero però opposizione gli
eredi di Marco e altri nobili con loro imparentati, cosa che portò il castello
tra le proprietà del conte Antonio di Polcenigo nel 1437. I figli di
questo, nel 1465, in quanto ormai in rovina, chiesero il permesso della
Repubblica per cederlo ad Antonio Arcoloniano di Udine, di modo che questo lo
restaurasse con le sue ampie sostanze. L’atto fu perfezionato il 29 aprile
1466, ma solo nel 1474 la giurisdizione passò da Fagagna alla famiglia. La
famiglia Arcoloniani era di antica origine vicentina (ad essa apparteneva la
madre di Orsola figlia di Marco di Tricano Moruzzo). Il 1 novembre 1477 Moruzzo
fu incendiato dai Turchi, si erano nuovamente spinti in Friuli. Fu riparato da
Leonardo Arcoloniano, che il 20 dicembre 1491 a tale scopo prese 100 ducati a
in prestito. In questo periodo fu ampliato il mastio. Il 27 febbraio 1511
scoppiò la grande rivolta contadina del giovedì grasso, che portò la fazione
degli Zamberlani a devastare anche Moruzzo. Questo fu l’ultimo atto guerresco
che vide il castello protagonista. Gli Arcoloniani ne ebbero la proprietà per
altri tre secoli e mezzo, periodo nel quale fecero continue migliorie, fino all’estinzione
della loro casata. La proprietà passò poi per eredità ai conti di Codroipo e
quindi ai conti Gropplero di Troppenburg, che lo tennero sino al 1953, quando
lo acquistò il commendator Antonio Bardelli. Oggi la struttura risulta un po’
snaturata, per interventi succedutisi in questo secolo per motivi conservativi
e la demolizione della cortina di mura che lo circondava. Il mastio, posto sul
colle, è circondato da ampie cinte murate, intervallate da torricelle merlate
edificate alla fine del secolo scorso. Dell'antico fortilizio rimangono i
grossi muri della bastionatura, mentre molte delle pietre che costituivano le
mura del castello, furono utilizzate dalla popolazione per edificare altre
abitazioni e per ampliare la Pieve di Santa Margherita. Ancora di proprietà
privata, è adibito parte a laboratori, parte a residenza. Link per
approfondimento: http://www.vivimoruzzo.it/storia/come-e-nato-moruzzo/i-castelli/castello-di-moruzzo/
Fonti: http://www.comune.moruzzo.ud.it/Arte-e-cultura.16131.0.html,
http://www.consorziocastelli.it/icastelli/udine/moruzzo,
http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=10327,0,0,1,0,0
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, le altre due da http://www.vivinfvg.it/sentieri_didattici/sentieri/quadris_fagagna/73%20-%20Mastio%20Moruzzo.jpg e da http://www.vivinfvg.it/sentieri_didattici/sentieri/quadris_fagagna/75%20-%20Castello%20Moruzzo.jpg
1 commento:
Molte le notizie errate sul castello o di moruzzo
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