CARISIO (VC) - Castello e rocca in
frazione San Damiano
Le prime notizie sul territorio di San Damiano, posto a nord ovest di
Carisio, risalgono al primo decennio del 1200, allorché fu oggetto di un
passaggio di proprietà dai conti di Cavaglià ai fratelli Gabardino, cittadini
di Vercelli (Ordano 1966). Pochi anni dopo, nel 1214, questi ultimi lo
cedettero a Guglielmo, abate della ricca abbazia benedettina di Fruttuaria a
San Benigno Canavese, che costruì a poca distanza un monastero, quasi
sicuramente sede di un priorato. La chiesa fino a pochi anni fa si riconosceva
ancora nelle strutture a lisca di pesce della cascina Bassea, oggi demolita
(Ordano 1985, p. 242). Successivamente il luogo divenne, verso la fine del
Trecento o agli inizi del Quattrocento, di proprietà dei Tizzoni che lo tennero
fino al 1429, data in cui lo cedettero a Giorgio di Albano. Esiste una
leggenda, una storia che si racconta a proposito di una castellana della
famiglia Tizzoni. La ragazza, presuntuosa di saper suonare la chitarra meglio
di chiunque altro, una sera di luna disse ad alta voce che avrebbe scommesso
l'anima se qualcuno avesse saputo suonare meglio di lei. All'improvviso, al
galoppo di un cavallo nero, apparve un cavaliere che lanciò un bastone sulla
chitarra. Il bastone si trasformò in un braccio bianchissimo che prese a
suonare meravigliosamente bene una melodia inquietante e malvagia. Proseguì a
suonare fino all'alba, quando smise per riprendere la sera successiva. Questo
episodio avvenne per diverse notti, fino a quando, sentendosi morire
lentamente, la castellana andò da un monaco per confessarsi. Raggiunse così il
monastero e raccontò a lui l'accaduto. L'unica soluzione consisteva
nell'attraversare l'Elvo in una notte di plenilunio, raggiungere la baraggia
del Brianco e pregare per la misericordia di Dio. A quel punto sarebbe
riapparso il cavaliere al quale avrebbe dovuto restituire il braccio magico.
Pare che così abbia fatto e che da allora si liberò dal sortilegio, cambiando
vita e dedicandosi ad opere di carità. Riguardo alla data di costruzione delle
fortificazioni di San Damiano non si possiedono invece fonti documentarie
certe, ma esse sono ancora ben visibili in due parti del piccolo paese. La
costruzione posta nella parte occidentale, costituita da due torri quadrangolari
inframmezzate da un tratto di muro fortemente scarpato, risale al XIV ed è
ritenuta dall'Ordano il resto di un ricetto difeso da una roggia che ne segue
il perimetro. Tale tesi non è però accettata dal Conti, che riterrebbe assai
strana la tipologia di tale opera difensiva (Conti 1977, p.143). Ad epoca
posteriore risale invece la costruzione posta all'angolo nord est dell'abitato,
la cui edificazione sarebbe infatti avvenuta successivamente all'acquisto del
territorio di San Damiano da parte del già menzionato Giorgio di Albano, il
quale dopo il 1429 fece costruire la rocca quadrilatera difesa agli angoli da
due torrette cilindriche. All'epoca del suo uso a residenza di campagna (XVII -
XVIII secolo) si devono gli affreschi che si vedono nella parte esterna esposta
a est. Attualmente il complesso è adibito a cascinale di proprietà dei Valperga
di Masino e mantiene ancora ben visibili le strutture fortificate.
Nessun commento:
Posta un commento