LONGANO (IS) – Castello
Non vi sono notizie specifiche riguardanti la sua
fondazione, né si conosce alcun nome dei proprietari o di coloro che un tempo
vi dimorarono. La collocazione del castello, attualmente in stato di rovina,
permetteva il controllo sul centro abitato che conserva ancora i caratteri
dell’insediamento medievale; un recente scavo ha portato alla luce alcune
cisterne e un camminamento seminterrato. Oggi tra i ruderi del maniero sono ben
visibili la base scarpata della torre cilindrica che guarda verso Isernia e sul
lato opposto si ergono le strutture murarie di quella che doveva essere
un'altra torre, sulla quale si scorgono i fori dei travicelli. Di particolare
interesse sono i sotterranei, che si snodano al di sotto dell'attuale piano di
calpestio. Ad essi è difficile accedere per via della folta vegetazione di cui
è ricoperto e per l'impervia ubicazione dell'ingresso a strapiombo sulla
roccia. Sicuramente l'esplorazione di tali ambienti ipogei potrebbe chiarire
alcune questioni inerenti la fondazione dell'intero complesso e la sua
articolazione. Le tracce murarie di un probabile recinto, appena leggibili,
consentono solo ipotesi sull’andamento delle cortine esterne del castello.
Delle due torri superstiti quella più alta presenta un evidente rinforzo del
muro primitivo con una camicia di rinfianco. L’interpretazione dei resti
architettonici non è facile a causa dei numerosi crolli e asportazione di
parti. Interessanti sono i resti di alcuni tratti di muratura che presentano fori
di alloggiamento di barre lignee. Al di sotto del castello si sviluppa il borgo
caratterizzato da stradine e case, accostate l’una all’altra, che
originariamente rappresentavano le “residenze” nonche’ le botteghe della gente
che concedeva servizio ai feudatari. E’ presente una strada maggiore che
permette di raggiungere il castello lungo la quale si incontrano le parrocchie;
lungo questa strada le case sono ormai in un pessimo stato. Si ipotizza che il castello facesse parte del
sistema di “castrum” realizzato in epoca longobarda. Nel XIII secolo esso
acquisì le caratteristiche tipiche dell’architettura militare angioina. A tal
riguardo vi èa la testimonianza storica del 1269, anno in cui Carlo d'Angiò lo
concesse in feudo a Bertrando Bucca. Verso la fine del XIII secolo, Longano
passò alla famiglia Capuano. Con la morte di Tommaso Capuano, avvenuta nel
1284, il feudo venne assegnato in dote alla figlia Francesca, in occasione
delle sue nozze con Filippo di Luparia, la quale nel 1330 lo permutò con
Morrone e Castiglione. Si successero quindi nel possesso del feudo le famiglie
d'Isernia, Gaetani, d'Evoli, Ruffo e Spinelli. Nella seconda metà del XV
secolo, Longano giunse ai Galeota, come testimoniato dall'Ametrano, secondo cui
nel 1488 ne risultava titolare Niccolò Galeota. Altri testi storici parlano anche della signoria dei Pandone tra la metà
del XV secolo e il 1525, ma purtroppo non vi sono fonti certe che possano
avvalorare questa tesi. Anche il Masciotta, ad esempio, parla della famiglia
Galeota come titolare del feudo all’incirca nello stesso periodo. La
prima metà del XVI secolo vide come nuovi signori di Longano i Perez, mentre
qualche anno dopo tornarono nuovamente in possesso del feudo i Gaetani. Camillo
Gaetani, nel 1541, vendette il territorio a Fabrizio del Tufo a particolari
condizioni. Nel frattempo Niccolò Maiorana si era fatto cedere dai Gaetani il
diritto della retrovendita, che esercitò contro il del Tufo, e nel 1544
vendette il feudo riscattato a Berardino di Somaya per la somma di 4500 ducati.
Era questa una famiglia originaria della Toscana che dette vari titolari al
feudo, tra cui si ricordano: Berardino, che lo acquistò; Carlo - che il 25
febbraio del 1577 stipulò delle Capitolazioni con l'università; Berardino,
vivente nel 1544; infine Isabella, ultima della famiglia, con la quale si
estinse il cognome, che sposò un de Franchis. Erede del feudo fu il figlio,
Geronimo de Franchis, che ebbe il titolo di Duca di Longano. Tra la seconda
metà del XVII secolo ed i primi del
XVIII, si successero ancora nella titolarità del feudo le famiglie Vigliena e
Galluccio. Dal 1744 il feudo di Longano passò ai de Filippis. L'ultimo
passaggio feudale è quello che vide subentrare Girolamo Zona quale nuovo
titolare del feudo, per acquisto dai de Filippis. Gli Zona erano originari di
Zuni, vicino Calvi in provincia di Caserta. Il
Comune di Longano, attuale proprietario del bene, ha elaborato una proposta di
un progetto per il recupero del patrimonio storico monumentale e naturalistico
della zona. Il progetto prevede anche un intervento sul castello con il
consolidamento delle torri e di tutte le murature esistenti. Una delle due foto
di accompagnamento alle notizie sul castello (la seconda) è stata presa dal sito
www.archart.it
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