ROBECCO SUL NAVIGLIO (MI) - Palazzo Archinto
Si erge sulla sponda ovest del Naviglio Grande. Spesso
identificato con il nome di Castello
proprio per la sua forma e l'aspetto turrito, il palazzo - che prospetta di
fronte al portone di Villa Gandini - non ha mai avuto però tale funzione. Fu il
sogno irrealizzato del nobile banchiere Carlo Archinto cui non mancavano i
desideri di grandezza ma che finì in bancarotta prima che il progetto venisse
ultimato. Oggi infatti solo le incisioni di Marc'Antonio Dal Re (1726) possono
documentare l'ardita costruzione, iniziata a cavallo tra il XVII ed il XVIII
secolo su disegni di Carlo Federico Pietrasanta: doveva essere un complesso di
quattro grandi palazzi, con un nucleo centrale elevato di cinque piani e
quattro ali laterali uncinate della medesima altezza (le due rivolte verso il
Naviglio erano concluse da quattro torri merlate); verso il paese una grande
esedra avrebbe dovuto accogliere le carrozze, mentre verso il Naviglio due
pontili, di cui uno coperto, i barconi provenienti da Milano. Di questo progetto
ambiziosissimo rimane oggi soltanto il blocco terminale - a pianta rettangolare
- di una delle quattro ali, con due corpi a torre ai lati, contenenti alcuni
locali e le scale a chiocciola di servizio. Sul lato sud est è collocato lo
scalone d'onore che dal piano cantinato conduce ai piani superiori. Le
strutture verticali sono a tessitura omogenea in mattoni pieni a vista con base
rivestita in ceppo. Gli orizzontamenti sono costituiti da volte a schifo di
ampie dimensioni in laterizio a mattoni pieni e da volte a botte e a crociera
lunettate. La copertura è a padiglione con struttura lignea mista a capriate e
travi poggianti direttamente sulla muratura. Il manto è continuo in lastre
ondulate di eternit con coppi sovrapposti. Recentemente restaurato con una
grandiosa opera che lo ha riportato la costruzione all'antico splendore, attualmente
il palazzo ospita la biblioteca comunale ed il locale Museo del Naviglio Grande.
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