PRATA SANNITA (CE) – Castello
Angioino
Sorge su un costone di roccia, sfruttando le asperità naturali, che sovrasta
il piccolo borgo medioevale in parte ancora cinto dalle mura merlate nel lato
orientale, verso il fiume Lete. Il primitivo impianto del complesso monumentale
risale intorno all'anno Mille, quando, a seguito della distruzione di Prata
Piana ad opera dei saraceni, gli abitanti scampati al massacro stabilirono di
garantirsi un rifugio più sicuro e difendibile trasferendosi su un’altura
difficilmente accessibile. Di questa costruzione non rimane alcuna traccia, in
quanto
il castello di Prata fu distrutto nel 1134; l'aspetto
attuale dell’edificio è quello trecentesco, tipico dell'architettura militare angioina.
Al fine di rendere ancora più sicura la difesa del borgo, vennero costruite le
torri e la cinta muraria. Le famiglie che si sono succedute nel possesso del
castello e della Baronia e che hanno dato lustro a alla terra di Prata furono i
Villacoublay (1271), i Capuano, i Sanframondo e i Pandone, sotto i quali il
castello venne ampliato, fortificato e ristrutturato. Nel 1500 il feudo passò
alla famiglia Rota e nel 1600 alla famiglia Invitti che lo detenne fino al XIX
secolo per poi giungere fino alla famiglia Scuncio cui appartiene da oltre
centocinquanta anni. Di aspetto maestoso e solenne, il castello è caratterizzato
dalle tre torri cilindriche,
poste su basi tronco
coniche, un paio delle quali di notevole altezza. La loro presenza testimonia l’importante ruolo militare strategico
rivestito dalla fortificazione campana. Nel corso degli anni il Castello subì
numerose trasformazioni e, quando venne meno la funzione difensiva, al suo
interno venne istituita una scuola che insegnava le buone maniere, la cortesia,
il nuovo concetto dell'amore. Ciò per uniformarsi alle nuove concezioni sorte
in Francia, diffusesi gradatamente in tutta Europa e, di conseguenza, in Italia.
Divenuto un importante centro culturale, vi affluirono numerosi giovani
appartenenti alle più nobili famiglie. Il castello fu visitato dall'imperatore
Federico II di Svevia e insieme a lui raggiunsero il maniero i Templari, i Cavalieri
del Santo Sepolcro e i cavalieri teutonici. Vi soggiornò anche Alfonso I d’Aragona.
Per accedere al castello bisogna attraversare il portone posto dopo l'ingresso
del Borgo in via Portelle e le rampe di accesso in pietra con ampie gradinate e
tornanti che terminano con una spianata dalla quale si domina buona parte del
Borgo.
Il portale, di fattura ottocentesca, porta la
data che segna la fine dei restauri effettuati dalla famiglia che è tuttora
proprietaria del castello. Lo schema planimetrico ricalca quello
primitivo di forma rettangolare e si articola intorno ad un cortile
, la cui pavimentazione ricopre una cisterna dove
confluiscono le acque piovane; le stanze abitate sono distribuite su tre
piani mentre il piano terreno ospitava anticamente i locali della servitù e
alcuni depositi. Il vano delle cantine è preceduto dalla stanza della prigione
che è posta alla base della cosiddetta “Torre piccola”. Tuttora sulle sue pareti
si possono vedere dei graffiti che raffigurano il sole, fiori, uccelli ecc.
incisi nei momenti di disperazione e sconforto dai condannati ivi rinchiusi. Il
primo piano, adibito ad abitazione dai proprietari, reca più evidenti i segni
degli interventi di modifica realizzati nel tempo, come rivelano alcune
incongruenze negli attacchi alle murature. I due ampi vani, posti sotto il
cortile e privi totalmente di copertura, mostrano gli accorgimenti difensivi
predisposti al momento della costruzione del castello: il cammino di ronda che
collegava le due torri maggiori, le tracce del tetto che correva internamente
alle mura stesse, la scala interna alla torre Nord, sostituita da una scala a
vista di cui rimangono tracce ben visibili. Nella
torre
Nord vi sono un affresco con racemi e una piccola Annunciazione. Oggi, di
proprietà privata, il maniero ospita: il Museo storico della 1ª e 2ª Guerra
Mondiale, il Museo della civiltà contadina e dell'artigianato, il Museo del
vasaio. Altre informazioni si possono trovare visitando i seguenti due siti: http://www.amicideiborghi.it/nostri_borghi/PRATA_SANNITA/castello.htm
http://www.caiazzorinasce.net/2010/12/prata-sannita-alla-scoperta-del.html
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