sabato 6 ottobre 2012

Il castello di sabato 6 ottobre






PRATA SANNITA (CE) – Castello Angioino

Sorge su un costone di roccia, sfruttando le asperità naturali, che sovrasta il piccolo borgo medioevale in parte ancora cinto dalle mura merlate nel lato orientale, verso il fiume Lete. Il primitivo impianto del complesso monumentale risale intorno all'anno Mille, quando, a seguito della distruzione di Prata Piana ad opera dei saraceni, gli abitanti scampati al massacro stabilirono di garantirsi un rifugio più sicuro e difendibile trasferendosi su un’altura difficilmente accessibile. Di questa costruzione non rimane alcuna traccia, in quanto il castello di Prata fu distrutto nel 1134; l'aspetto attuale dell’edificio è quello trecentesco, tipico dell'architettura militare angioina. Al fine di rendere ancora più sicura la difesa del borgo, vennero costruite le torri e la cinta muraria. Le famiglie che si sono succedute nel possesso del castello e della Baronia e che hanno dato lustro a alla terra di Prata furono i Villacoublay (1271), i Capuano, i Sanframondo e i Pandone, sotto i quali il castello venne ampliato, fortificato e ristrutturato. Nel 1500 il feudo passò alla famiglia Rota e nel 1600 alla famiglia Invitti che lo detenne fino al XIX secolo per poi giungere fino alla famiglia Scuncio cui appartiene da oltre centocinquanta anni. Di aspetto maestoso e solenne, il castello è caratterizzato dalle tre torri cilindriche, poste su basi tronco coniche, un paio delle quali di notevole altezza. La loro presenza testimonia  l’importante ruolo militare strategico rivestito dalla fortificazione campana. Nel corso degli anni il Castello subì numerose trasformazioni e, quando venne meno la funzione difensiva, al suo interno venne istituita una scuola che insegnava le buone maniere, la cortesia, il nuovo concetto dell'amore. Ciò per uniformarsi alle nuove concezioni sorte in Francia, diffusesi gradatamente in tutta Europa e, di conseguenza, in Italia. Divenuto un importante centro culturale, vi affluirono numerosi giovani appartenenti alle più nobili famiglie. Il castello fu visitato dall'imperatore Federico II di Svevia e insieme a lui raggiunsero il maniero i Templari, i Cavalieri del Santo Sepolcro e i cavalieri teutonici. Vi soggiornò anche Alfonso I d’Aragona. Per accedere al castello bisogna attraversare il portone posto dopo l'ingresso del Borgo in via Portelle e le rampe di accesso in pietra con ampie gradinate e tornanti che terminano con una spianata dalla quale si domina buona parte del Borgo. Il portale, di fattura ottocentesca, porta la data che segna la fine dei restauri effettuati dalla famiglia che è tuttora proprietaria del castello. Lo schema planimetrico ricalca quello primitivo di forma rettangolare e si articola intorno ad un cortile, la cui pavimentazione ricopre una cisterna dove confluiscono le acque piovane; le stanze abitate sono distribuite su tre piani mentre il piano terreno ospitava anticamente i locali della servitù e alcuni depositi. Il vano delle cantine è preceduto dalla stanza della prigione che è posta alla base della cosiddetta “Torre piccola”. Tuttora sulle sue pareti si possono vedere dei graffiti che raffigurano il sole, fiori, uccelli ecc. incisi nei momenti di disperazione e sconforto dai condannati ivi rinchiusi. Il primo piano, adibito ad abitazione dai proprietari, reca più evidenti i segni degli interventi di modifica realizzati nel tempo, come rivelano alcune incongruenze negli attacchi alle murature. I due ampi vani, posti sotto il cortile e privi totalmente di copertura, mostrano gli accorgimenti difensivi predisposti al momento della costruzione del castello: il cammino di ronda che collegava le due torri maggiori, le tracce del tetto che correva internamente alle mura stesse, la scala interna alla torre Nord, sostituita da una scala a vista di cui rimangono tracce ben visibili. Nella torre Nord vi sono un affresco con racemi e una piccola Annunciazione. Oggi, di proprietà privata, il maniero ospita: il Museo storico della 1ª e 2ª Guerra Mondiale, il Museo della civiltà contadina e dell'artigianato, il Museo del vasaio. Altre informazioni si possono trovare visitando i seguenti due siti: http://www.amicideiborghi.it/nostri_borghi/PRATA_SANNITA/castello.htm
http://www.caiazzorinasce.net/2010/12/prata-sannita-alla-scoperta-del.html

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