sabato 27 ottobre 2012

Il castello di sabato 27 ottobre





BONDONE (TN) – Castel San Giovanni dei Conti Lodrón

Sulla strada che porta da Baitoni a Bondone si trova il bastione naturale su cui fu costruito il castello S. Giovanni, la cui prima menzione documentaria pare risalire al 1086 quando viene citato un castrum de summo lacu. La posizione su uno sperone roccioso a picco sulle acque del Lago d’Idro suggerisce l’identificazione del castrum proprio con il castello di San Giovanni. In un altro documento, datato 24 agosto 1189, esso viene affidato a titolo di feudo a sette famiglie di Storo (le sette torri dello stemma del vicino comune di Storo?) in successione al conte Calapino, primo personaggio nominato nella storia dei conti Lodrón. Era posto a controllo dell’imboccatura delle Valli Giudicarie, all’incrocio – assieme al vicino Castel Santa Barbara – delle strade per la Valle del Chiese e la Valvestino, una delicata area di confine dei domini vescovili tridentini e feudo dei Lodrón, che dominarono la valle prima di espandersi nel resto del Trentino, in Austria e in Baviera. A partire dal XIII secolo, il maniero rimase in mano alla potente casata ininterrottamente fino al Novecento, eccezion fatta per una breve occupazione da parte delle truppe milanesi del Piccinino nel XV secolo. Come per altri castelli della Valle del Chiese amministrati dai Lodrón, l’elemento militare prevale nettamente su quello abitativo-residenziale. Ne è prova che con l’avvento della polvere da sparo, si provvide ad ammodernare il complesso, trasformato in una piccola fortezza rinascimentale. Una larga e alta torre svettante su di un recinto chiuso e ben protetto da spesse cinte murarie, munito anche di un ponte levatoio che lo rendeva imprendibile. Costruito utilizzando il granito proveniente dalle lontane cave di Daone, il castello cadde in rovina per la continua spoliazione cui fu sottoposto da parte della popolazione, ansiosa di impadronirsi di pregevole materiale da costruzione. Negli anni ‘50 del XX secolo, un conte milanese lo acquistò e ristrutturò per farne un’abitazione privata, ma ora è stato acquistato dal Comune di Bondone ed è visitabile: dalle sue terrazze si gode una bellissima vista sulla Valle del Chiese e sul Lago d’Idro. Il castello di San Giovanni è raggiungibile a piedi dal Baitoni, ponte sul Rio Valle (40 min.), o in macchina. Numerose sono anche le leggende legate al castello e alla famiglia dei Conti Lodron. Secondo una di queste, nelle notti senza luna, ancor oggi è possibile intravedere tra i muri sbrecciati e le buie feritoie di castel San Giovanni di Bondone le luci fioche e tremolanti di alcune torce che vanno avanti e indietro. Sono le anime inquiete degli antichi castellani, condannate per l'eternità a trascorrere le buie notti vagando senza meta per il maniero, trasportando e facendo rotolare grossi massi, trascinandosi appresso lunghe e pesanti catene, battendo senza posa invisibili martelli su invisibili incudini. Troppo peccarono, in vita, di troppi delitti e scelleratezze si macchiarono, i superbi, per non meritare oggi quella pena tremenda. E cosi gli spiriti di San Giovanni cercano inutilmente un po' di pace tra le mura di quel che un giorno fu il loro regno terreno. Di giorno, poi, quelle anime derelitte non fuggono nel mondo degli spiriti, ma tramutandosi in vipere rimangono in attesa che qualche malcapitato si avvicini ai ruderi per aggredirlo e morderlo all'improvviso.

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