BONDONE (TN) – Castel San Giovanni dei Conti Lodrón
Sulla strada che porta da Baitoni a Bondone si trova il bastione
naturale su cui fu costruito il castello S. Giovanni, la cui prima menzione
documentaria pare risalire al 1086 quando viene citato un castrum de summo
lacu. La posizione su uno sperone roccioso a picco sulle acque del Lago d’Idro
suggerisce l’identificazione del castrum proprio con il castello di San
Giovanni. In un altro documento, datato 24 agosto 1189, esso viene affidato a
titolo di feudo a sette famiglie di Storo (le sette torri dello stemma del
vicino comune di Storo?) in successione al conte Calapino, primo personaggio
nominato nella storia dei conti Lodrón. Era posto a controllo dell’imboccatura
delle Valli Giudicarie, all’incrocio – assieme al vicino Castel Santa Barbara –
delle strade per la Valle del Chiese e la Valvestino, una delicata area di
confine dei domini vescovili tridentini e feudo dei Lodrón, che dominarono la
valle prima di espandersi nel resto del Trentino, in Austria e in Baviera. A
partire dal XIII secolo, il maniero rimase in mano alla potente casata
ininterrottamente fino al Novecento, eccezion fatta per una breve occupazione
da parte delle truppe milanesi del Piccinino nel XV secolo. Come per altri
castelli della Valle del Chiese amministrati dai Lodrón, l’elemento militare
prevale nettamente su quello abitativo-residenziale. Ne è prova che con
l’avvento della polvere da sparo, si provvide ad ammodernare il complesso,
trasformato in una piccola fortezza rinascimentale. Una larga e alta torre
svettante su di un recinto chiuso e ben protetto da spesse cinte murarie, munito
anche di un ponte levatoio che lo rendeva imprendibile. Costruito utilizzando
il granito proveniente dalle lontane cave di Daone, il castello cadde in rovina
per la continua spoliazione cui fu sottoposto da parte della popolazione,
ansiosa di impadronirsi di pregevole materiale da costruzione. Negli anni ‘50 del
XX secolo, un conte milanese lo acquistò e ristrutturò per farne un’abitazione
privata, ma ora è stato acquistato dal Comune di Bondone ed è visitabile: dalle
sue terrazze si gode una bellissima vista sulla Valle del Chiese e sul Lago
d’Idro. Il castello di San Giovanni è raggiungibile a piedi dal Baitoni, ponte
sul Rio Valle (40 min.), o in macchina. Numerose sono anche le leggende legate
al castello e alla famiglia dei Conti Lodron. Secondo una di queste, nelle notti senza luna, ancor oggi è possibile
intravedere tra i muri sbrecciati e le buie feritoie di castel San Giovanni di
Bondone le luci fioche e tremolanti di alcune torce che vanno avanti e
indietro. Sono le anime inquiete degli antichi castellani, condannate per
l'eternità a trascorrere le buie notti vagando senza meta per il maniero,
trasportando e facendo rotolare grossi massi, trascinandosi appresso lunghe e
pesanti catene, battendo senza posa invisibili martelli su invisibili incudini.
Troppo peccarono, in vita, di troppi delitti e scelleratezze si macchiarono, i
superbi, per non meritare oggi quella pena tremenda. E cosi gli spiriti di San
Giovanni cercano inutilmente un po' di pace tra le mura di quel che un giorno
fu il loro regno terreno. Di giorno, poi, quelle anime derelitte non fuggono
nel mondo degli spiriti, ma tramutandosi in vipere rimangono in attesa che
qualche malcapitato si avvicini ai ruderi per aggredirlo e morderlo
all'improvviso.
Nessun commento:
Posta un commento