mercoledì 29 ottobre 2014

Il castello di giovedì 12 maggio



CORTONA (AR) - Castello di Pierle

Esisteva già nel X secolo ed era proprietà dei marchesi di Monte Santa Maria Tiberina. Il primo documento che si conosca riferito ad esso risale al secolo X ed è il testamento di un Marchese del Colle e Monte Santa Maria. Di questa primitiva rocca non sappiamo molto, solo che appartenne anche agli Oddi di Perugia e che andò distrutta in uno dei frequenti scontri dell’epoca. All’inizio del XIII secolo Cortona riuscì a sottomettere i marchesi di S.Maria, faticando non poco, e da allora il destino della valle fu legato a quello della vicina città. I Casali, signori di Cortona, ne entrarono in possesso infatti fin dal 1236 e nel 1371, Francesco Casali costruì l'attuale castello su progetto di Raniero Casali, sulle rovine del primo. La sua funzione era quella di proteggere Cortona dalla nemica Perugia ma nella sua storia non sono ricordate particolari battaglie o importanti fatti d'arme se non quello di una strage di congiurati (ben 60) del 1387 avvenuta per mano di Uguccio Casali che li fece rinchiudere nel maniero. All’inizio del Quattrocento l’epoca dei Casali volse al tramonto con l’aiuto di Ladislao d’Angiò Durazzo, re di Napoli, che nell’intento di diventare, più o meno, re d’Italia , dopo aver messo le mani su Milano, Roma, sulla Romagna e sulle Marche, si accingeva a marciare su Firenze e su Siena. Fermato dalla resistenza delle due città , puntò su Arezzo e si accampò ai piedi di Cortona. I Cortonesi, confidando nel suo aiuto, si ribellarono ai Casali e, liberata la città, gliela consegnarono. Ma la loro libertà fu di breve durata, Ladislao dovette venire a patti con Siena e Firenze ed i Fiorentini pagarono 60.000 fiorini per ottenere Cortona e 1.200 per il castello di Pierle. Qui vi installarono una guarnigione a garantire l’ordine pubblico e la linea di demarcazione che si andava delineando tra Toscana e Umbria. In realtà il Castello non ebbe più alcun peso strategico e fallì come baluardo a difesa della valle tanto che le bande armate che vollero attraversarla, lo fecero senza incontrare resistenza alcuna. La rocca, senza più importanza, divenne ricetto di sbandati, fuorilegge e fuggiaschi. Il castello fu volontariamente distrutto nel 1587 dal Granduca di Toscana Francesco dei Medici proprio per evitare che in esso trovassero rifugio i nemici della Signoria. Per questo atto, il più bel Castello della valle è giunto fino a noi con la qualifica di rudere. Nonostante sia in rovina, la fortificazione riesce a sprigionare ancora tutta la sua grande potenza. Pierle è certamente uno dei più belli e potenti esempi di castello feudale presente in Toscana, allo stesso tempo la sua locazione defilata e la mancanza di interventi conservativi non gli ha mai permesso di emergere dallo stato di abbandono e degrado in cui versa ormai da secoli. L'aspetto è quello del classico castello-recinto. Il circuito esterno delle mura, alte dai 5 agli 8 metri, ha una forma a quadrato irregolare, smussato agli angoli, adattata perfettamente allo sperone roccioso su cui è costruita, ed è dotata di tre possenti torrioni quadrati: in quello a monte, eretto in corrispondenza dell'ingresso principale del mastio, si apre una postierla, unico ingresso al recinto. Rimangono ben evidenti ancora, oltre alle torri delle mura rimaste, le guardiole, il camminamento, la scanalatura del ponte levatoio, i condotti per acqua piovana, le finestre a mo' di feritoie. Le imponenti mura sono state ordite in bianchi blocchi di pietra calcarea lavorata a mano, le cantonate e i vari portali sono stati invece realizzati in pietra serena così da creare un evidente contrasto cromatico di notevole bellezza. All'interno sorge il mastio-palazzo residenziale: questo è uno dei più grandi ancora visibili in Toscana, sebbene siano giunte a noi solo le mura esterne, ed è posto nella parte del recinto più a monte. Aveva in origine sette piani: il primo, terzo e quinto a grosse volte di pietra, e gli altri quattro piani a legno; aveva sotterranei con alte volte e, nella torre ancora esistente, vi era un trabocco ossia un pozzo con aculei di ferro e con copertura a bilico, dove si facevano cadere i malcapitati. Delle sue particolari rifiniture restano ormai solo alcuni beccatelli in pietra che sostenevano l'apparato difensivo a sporgere dell'ingresso principale. Il cuore del castello ha forma rettangolare e dall'angolo di nord-est svetta la slanciata torre di guardia. Attorno alle mura si è sviluppato un piccolo borgo con la bella chiesa romanica, originaria dell' 11° secolo ma ricostruita nel 1505, di S.Biagio a Pierle, dotata di un'unica navata e campanile a vela. La Rocca di Pierle oggi è un monumentale rudere, visitabile solo dall'esterno, che si estende per una superficie complessiva di oltre 3000 mq netti, una dimensione tale da permettere molteplici destinazioni, da quella di maestosa dimora privata di rappresentanza, a quella di attività ricettiva, sede universitaria, multiproprietà, centro culturale.

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.luxuryitalianproperty.it/it/rocca_pierle_cortona/immobili_di_prestigio_vendita.php

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