venerdì 3 ottobre 2014

Il castello di venerdì 3 ottobre






CLETO (CS) - Castello in frazione Savuto

Costruito nel sec. XIII dalla famiglia Pietramala, sotto il dominio Angioino, di questo castello feudale si conosce ben poco,si conosce ben poco sia riguardo ai castellani che si susseguirono al potere, sia riguardo ai rimaneggiamenti che certamente subì nel corso dei secoli. Circa i castellani, si pensa siano stati gli stessi che ebbero il comando del castello di Cleto visto che Savuto apparteneva al medesimo feudo. Il maniero ha garantito un efficace controllo del territorio ed ha contribuito alla difesa del Regno, soggetto al pericolo di invasioni esterne. Edificato sulla sponda settentrionale del fiume, è posto a guardia delle vie di comunicazione che dal mare salgono verso l’interno, quelle stesse vie percorse sotto le bandiere verdi dell’Islam dai guerrieri che puntavano su Martirano, “tappa importantissima e ponte di passaggio delle grandi invasioni saracinesche nella Calabria interna, durante il secolo X”, come testimonia Oreste Dito. Del castello, oggi esistono solo i ruderi dei muri perimetrali e il portale di età rinascimentale. Il feudo di Savuto ha accolto genti provenienti da paesi diversi e grazie a quel flusso di popolazione, attorno al castello, si è sviluppato un abitato che nel passato è arrivato a contare circa mille abitanti. Oggi il centro storico, diventato frazione del Comune di Cleto, è popolato da poche famiglie. A testimonianza di questa predisposizione all’accoglienza, resta una lastra di marmo fatta collocare sulle mura del castello dalla nobildonna Eliodora Sambiase, moglie di Ascanio Arnone, Regio Tesoriere di Calabria Citra dal 1555 al 1559, con un’iscrizione in latino che lo studioso Rocco Liberti ha così tradotto: “Eliodora Sambiase, già giovane sposa unita al marito Arnone, offre templi a Dio, limpide acque e orti verdeggianti alle ninfe e il castello di Savuto come albergo a chiunque ne abbia bisogno”. I caratteri di questa iscrizione dedicatoria risultano poco chiari perchè sbiaditi nel tempo. Adiacenti al castello vi sono i ruderi dell'oratorio medioevale.
Fonti: http://it.wikipedia.org, testo "I castelli della provincia di Cosenza: itinerari tra i paesaggi castellani" di Vincenzo Condino, http://www.mediaforme.net/?p=4469, http://www.agriturismomanfredi.com/i-dintorni/
Foto: da http://lameziavacanze.altervista.org/hub/6941 e da http://www.mondimedievali.net/

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