CELENZA VALFORTORE (FG) – Castello Gambacorta
Nel periodo bizantino il nome venne modificato in
Celentia in Capitanata. Fino all'avvento della Repubblica Partenopea, alla
guida di Celenza Valfortore si alternarono diversi feudatari (Margherita di Manforte,
Girolamo Tuttavilla, i Mazzaccura, i Giliberti) tra i quali si
distinsero per un notevole arco di tempo gli esponenti della nobile famiglia
pisana dei Gambacorta (XV e XVI secolo). Nel XVI secolo venne cambiato
nuovamente il nome in Celenza valle Fortore e si adottò la dea Cerere come
simbolo cittadino, simbolo che si ritrova tuttora nel gonfalone della città. Il
castello dei Gambacorta, presenta la classica disposizione topografica. Ubicato
sulla cima della collina con due torri e tre bellissime logge, è al centro del
tipico rione medioevale da cui si dipanano i vicoli lungo i quali si sviluppa
la parte feudale del paese con case arroccate l’una all’altra, attraversata da
caratteristiche stradine. è proprio
qui, nel cuore di Celenza che si respira l'atmosfera antica di un passato
custodito. Nel borgo ci sono la Chiesa Madre, la piazza, le botteghe, le
lampade e i suoi angoli più pittoreschi. La costruzione (di epoca aragonese) fu
iniziata nel 1467 da Giovanni Gambacorta, sui ruderi di un preesistente
castello distrutto dal terremoto del 1456. Le cronache dell’epoca riportano che
il 5 e 30 dicembre 1456 si registrarono due eventi sismici violentissimi che
causarono morti e distruzioni: “La Celenza fu tutta ridotta in
piano insieme colla Fortezza, dove essendo morta la moglie, il fratello, la
figliuola e tutta la famiglia, solo rimase il Conte Signore della Città, che si
salvò in camicia, e 1200 vi morirono”. Giovanni Gambacorta e sua
moglie Margherita di Monforte iniziarono la ricostruzione del paese. Si deve
all’opera dei rappresentanti di questa nobile famiglia la costruzione delle
chiese, monasteri, del castello e degli altri edifici storici presenti a
Celenza. Prova ne è la presenza degli stemmi di famiglia su tutti gli edifici
ricostruiti. Il castello venne completato nel 1519 dal figlio Carlo, come
attestato dalla lapide presente sul loggione dell’edificio, che fu poi trasformato
nel 1575 dal nipote Carlo Gambacorta di Gianpaolo in dimora gentilizia. Andrea
Gambacorta (1600), esperto di architettura, pittura e scultura, rifece le mura
del giardino pensile, completò gli appartamenti del palazzo baronale,
arricchendolo di pitture ornamentali. Oggi Celenza conserva ancora gran parte
del piccolo centro storico feudale tra cui alcuni portali risalenti ai secoli
XVI e XVII, oltre a due delle quattro porte di accesso al palazzo baronale
(Porta Nova o Nuova e Porta S. Nicolò). Annessa al castello è una maestosa
torre cilindrica a base scarpata e con cornicione merlato. In realtà l’edificio
è dotato anche di una seconda torre. Non si è sicuri, però, se questa è
nata insieme al castello o è stata costruita postuma, ad esempio insieme alla
costruzione della adiacente Porta Carlina. Di sicuro aveva un aspetto e
funzione diversa dall’altra, visto che nel Tavolario Galluccio del 1702 non se
ne fa un descrizione accurata. Di essa si fa menzione in un documento del 1759
ed era sede del carcere. Questa torre nel 1799, durante i moti della Repubblica
partenopea, subì un incendio ed andò parzialmente distrutta. Le torri
antiche inizialmente erano cinque come si rilevano dallo stemma di Celenza. L’ultimo
barone che dimorò nel castello fu Orazio Giliberti che nel 1808 lo
vendette al Notaio Michele Iamele. Da quel momento, gli interventi
fatti dai nuovi proprietari e dai loro eredi hanno modificato sia internamente
che esteriormente l’originaria struttura. Poco o nulla è rimasto degli antichi
ambienti e arredi. Anche esteriormente, interventi di “modernizzazione”
ne hanno ridotto il valore storico e architettonico.
Fonti: http://www.sipuglia.com/Itinerario/Castelli/Foggia/Celenza-Valfortore/Castello-dei-Gambacorta/235.html,
http://it.wikipedia.org, http://www.dauniadafavola.it/monti-dauni/celenza-valfortore,
http://www.viapuglia.it/celenza_valfortore.htm, http://archeocelenza.altervista.org/castello-celenza-valfortore/
(di cui consiglio la visita perché riporta altre notizie ed immagini
interessanti),
Foto: entrambe sono cartoline della mia collezione
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