sabato 25 ottobre 2014

Il castello di sabato 25 ottobre






CELENZA VALFORTORE (FG) – Castello Gambacorta

Nel periodo bizantino il nome venne modificato in Celentia in Capitanata. Fino all'avvento della Repubblica Partenopea, alla guida di Celenza Valfortore si alternarono diversi feudatari (Margherita di Manforte, Girolamo Tuttavilla, i Mazzaccura, i Giliberti) tra i quali si distinsero per un notevole arco di tempo gli esponenti della nobile famiglia pisana dei Gambacorta (XV e XVI secolo). Nel XVI secolo venne cambiato nuovamente il nome in Celenza valle Fortore e si adottò la dea Cerere come simbolo cittadino, simbolo che si ritrova tuttora nel gonfalone della città. Il castello dei Gambacorta, presenta la classica disposizione topografica. Ubicato sulla cima della collina con due torri e tre bellissime logge, è al centro del tipico rione medioevale da cui si dipanano i vicoli lungo i quali si sviluppa la parte feudale del paese con case arroccate l’una all’altra, attraversata da caratteristiche stradine. è proprio qui, nel cuore di Celenza che si respira l'atmosfera antica di un passato custodito. Nel borgo ci sono la Chiesa Madre, la piazza, le botteghe, le lampade e i suoi angoli più pittoreschi. La costruzione (di epoca aragonese) fu iniziata nel 1467 da Giovanni Gambacorta, sui ruderi di un preesistente castello distrutto dal terremoto del 1456. Le cronache dell’epoca riportano che il 5 e 30 dicembre 1456 si registrarono due eventi sismici violentissimi che causarono morti e distruzioni: “La Celenza fu tutta ridotta in piano insieme colla Fortezza, dove essendo morta la moglie, il fratello, la figliuola e tutta la famiglia, solo rimase il Conte Signore della Città, che si salvò in camicia, e 1200 vi morirono”. Giovanni Gambacorta e sua moglie Margherita di Monforte iniziarono la ricostruzione del paese. Si deve all’opera dei rappresentanti di questa nobile famiglia la costruzione delle chiese, monasteri, del castello e degli altri edifici storici presenti a Celenza. Prova ne è la presenza  degli stemmi di famiglia su tutti gli edifici ricostruiti. Il castello venne completato nel 1519 dal figlio Carlo, come attestato dalla lapide presente sul loggione dell’edificio, che fu poi trasformato nel 1575 dal nipote Carlo Gambacorta di Gianpaolo in dimora gentilizia. Andrea Gambacorta (1600), esperto di architettura, pittura e scultura, rifece le mura del giardino pensile, completò gli appartamenti del palazzo baronale, arricchendolo di pitture ornamentali. Oggi Celenza conserva ancora gran parte del piccolo centro storico feudale tra cui alcuni portali risalenti ai secoli XVI e XVII, oltre a due delle quattro porte di accesso al palazzo baronale (Porta Nova o Nuova e Porta S. Nicolò). Annessa al castello è una maestosa torre cilindrica a base scarpata e con cornicione merlato. In realtà l’edificio è dotato anche di una  seconda torre. Non si è sicuri, però, se questa è nata insieme al castello o è stata costruita postuma, ad esempio insieme alla costruzione della adiacente Porta Carlina. Di sicuro aveva un aspetto e funzione diversa dall’altra, visto che nel Tavolario Galluccio del 1702 non se ne fa un descrizione accurata. Di essa si fa menzione in un documento del 1759 ed era sede del carcere. Questa torre nel 1799, durante i moti della Repubblica partenopea,  subì un incendio ed andò parzialmente distrutta. Le torri antiche inizialmente erano cinque come si rilevano dallo stemma di Celenza. L’ultimo barone che dimorò nel castello fu Orazio Giliberti che nel 1808 lo vendette  al Notaio Michele Iamele. Da quel momento, gli interventi fatti dai nuovi proprietari e dai loro eredi hanno modificato sia internamente che esteriormente l’originaria struttura. Poco o nulla è rimasto degli antichi ambienti e arredi. Anche esteriormente, interventi di “modernizzazione” ne hanno ridotto il valore storico e architettonico.
Fonti: http://www.sipuglia.com/Itinerario/Castelli/Foggia/Celenza-Valfortore/Castello-dei-Gambacorta/235.html, http://it.wikipedia.org, http://www.dauniadafavola.it/monti-dauni/celenza-valfortore, http://www.viapuglia.it/celenza_valfortore.htm, http://archeocelenza.altervista.org/castello-celenza-valfortore/ (di cui consiglio la visita perché riporta altre notizie ed immagini interessanti),

Foto: entrambe sono cartoline della mia collezione


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