CHIAUCI (IS) – Palazzo Baronale Gambadoro
Chiauci ha antiche origini, esisteva sicuramente in epoca normanna,
col nome di Clàvicia. Ne era feudatario Oderisio de Rigo Nigro, esponente di
una famiglia che conservò i possedimenti anche nella successiva epoca Sveva. Il
feudo conobbe le dominazioni dei Bucca dal 1269 per privilegio di Carlo I
d'Angiò, dei Del Bosco che la ottennero da Carlo II, della famiglia dei conti
di Montagano fino al 1447, dei Sanfelice di Bagnoli del Trigno che la persero
per codardia nel 1530 (Antonio Sanfelice fu dichiarato fellone e privato dei
feudi per essere stato sostenitore del re di Francia). Il toponimo intanto si
evolveva in Castello Clavizia, Clavicij, Clavico, Chiavicas. Ai Sanfelice
successero i Greco di Montenero Val Cocchiara fino al 1626, i Petra di
Caccavone (l'attuale Poggio Sannita) e Vastogirardi, i Capuano fino al 1700,
quando il feudo fu venduto a Maria Felicia Cocco della famiglia genovese dei de
Mari, cui successero i Gambadoro. Il nome della località cambiò ancora in
Chiavico, Clauce e finalmente nell'attuale. Al centro storico si accede
passando sotto gli archi delle antiche Tre Porte che hanno dato il nome alla
parte alta del paese. Il castello ha perso nel tempo il suo ruolo difensivo e
si è trasformato in una residenza baronale: Palazzo Gambadoro, di
proprietà degli ultimi feudatari di Chiauci, il cui stemma è ancora visibile
all’ingresso. L’attuale edificio è di impianto seicentesco, ma più volte
ristrutturato.
Fonti: http://www.borghiautenticiditalia.it/assobai/i-borghi/molise/chiauci-is.html,
http://www.viagginrete-it.it/recensioni/Chiauci/,
http://egov.hseweb.it/chiauci/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/53,
http://www.riservamabaltomolise.it/i-nostri-comuni/chiauci.html
Foto: entrambe di Felice Iacobucci, riportate sui siti www.id-chiauci.it e www.mondimedievali.net
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