mercoledì 22 ottobre 2014

Il castello di mercoledì 22 ottobre




CHIAUCI (IS) – Palazzo Baronale Gambadoro

Chiauci ha antiche origini, esisteva sicuramente in epoca normanna, col nome di Clàvicia. Ne era feudatario Oderisio de Rigo Nigro, esponente di una famiglia che conservò i possedimenti anche nella successiva epoca Sveva. Il feudo conobbe le dominazioni dei Bucca dal 1269 per privilegio di Carlo I d'Angiò, dei Del Bosco che la ottennero da Carlo II, della famiglia dei conti di Montagano fino al 1447, dei Sanfelice di Bagnoli del Trigno che la persero per codardia nel 1530 (Antonio Sanfelice fu dichiarato fellone e privato dei feudi per essere stato sostenitore del re di Francia). Il toponimo intanto si evolveva in Castello Clavizia, Clavicij, Clavico, Chiavicas. Ai Sanfelice successero i Greco di Montenero Val Cocchiara fino al 1626, i Petra di Caccavone (l'attuale Poggio Sannita) e Vastogirardi, i Capuano fino al 1700, quando il feudo fu venduto a Maria Felicia Cocco della famiglia genovese dei de Mari, cui successero i Gambadoro. Il nome della località cambiò ancora in Chiavico, Clauce e finalmente nell'attuale. Al centro storico si accede passando sotto gli archi delle antiche Tre Porte che hanno dato il nome alla parte alta del paese. Il castello ha perso nel tempo il suo ruolo difensivo e si è trasformato in una residenza baronale: Palazzo Gambadoro, di proprietà degli ultimi feudatari di Chiauci, il cui stemma è ancora visibile all’ingresso. L’attuale edificio è di impianto seicentesco, ma più volte ristrutturato.


Foto: entrambe di Felice Iacobucci, riportate sui siti www.id-chiauci.it e www.mondimedievali.net

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