TORREBRUNA (CH) - Palazzo Piccirilli in frazione
Guardiabruna
Negli Archivi Angioini si accenna all'abitato nella
formulazione distaccata, e corretta, di Guardia Bruna durante il corso del XII
secolo. Tale formulazione è confermata dallo stesso Lorenzo Giustiniani nel suo
dizionario geografico regionale del Regno di Napoli, allorché riferisce come
signora di Guardiabruna fosse Bartolomea figlia di Filippo di Latro castri
Jonathe et mediatis castri Guardiae Brunae. La comunità di Guardiabruna, e la
sua consistenza, risulta inoltre dalla numerazione dei fuochi documentata a
partire dal 1532 con 28 fuochi per poi salire a 32 nel 1545 e a 34 nel 1561,
per poi discendere a 22 nel 1648 e infine a 19 nel 1669. A quei tempi
Guardiabruna veniva collocata in quello che allora era il Contado del Molise.
L'ultima famiglia che detenne Guardiabruna come feudo, fino alla eversione
della feudalità, fu quella dei Piccirilli. Il borgo fortificato di Guardiabruna
è arroccato su un ripido rilievo dove il Palazzo baronale Piccirilli domina da
uno sperone di roccia a strapiombo il nucleo più antico del villaggio. Da qui
si aveva un diretto controllo del territorio verso la valle del Trigno e le
mulattiere che risalivano in direzione del Tratturo Ateleta-Biferno. La
struttura di Palazzo Piccirilli si presenta con la sua imponenza nel lato Sud,
con murature e contrafforti costruiti direttamente sulla roccia e punti
d’affaccio che mal si prestavano a funzioni abitative e che testimoniano la
funzione di controllo o di difesa dell’edificio. In questo lato, spicca per la
sua possanza l’angolo Sud-Ovest, che si configura come una vera e propria torre
a base quadrata. Nel lato opposto di Nord-Ovest si possono osservare ancora
oggi le fuciliere per la difesa. Nei sotterranei, alcune stanze erano adibite a
luoghi di detenzione. Nella parte nobile,
pregiudicata da un intervento di ristrutturazione che ha causato non pochi
danni, si conservano ancora delle pregevoli volte con cornici in stucco,
l’antica cucina in muratura ed interessanti dipinti murali fitomorfi ed a
soggetto paesaggistico. Le case, disposte in circolo di fianco al palazzo
e nel lato Nord-Ovest, completano il perimetro del borgo fortificato dove l’ex
chiesa benedettina di Santa Vittoria doveva svolgere un ruolo di primo piano
quale avamposto.
Fonti: http://www.trignosinelloturismo.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=112:borgo-di-guardiabruna&Itemid=474&lang=it,
http://it.wikipedia.org/wiki/Guardiabruna, http://www.altovastese.it/arte/il-borgo-fortificato-di-guardiabruna-ch/
Foto: da www.mondimedievali.net e da http://www.abruzzomontanochieti.it/points/64-Borgo_di_Guardiabruna/199-Borghi
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