giovedì 30 ottobre 2014

Il castello di giovedì 30 ottobre






CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE (FC) – Rocca di Monte Poggiolo

Il Monte Poggiolo (212 mt s.l.m.) è una collina appartenente all'Appennino forlivese, a una decina di chilometri da Forlì, sulla sinistra orografica del fiume Montone. L'altura è importante per la presenza, sulla sua vetta, di una rocca medievale. Nata probabilmente come torre di vedetta della cittadella di Castrocaro, i primi documenti storici che riportano indirettamente informazioni su questa rocca portano la data del 906 e citano un tal «conte Berengario del castello di Montepoggiolo». Collocata in posizione strategica elevata, la Rocca di Montepoggiolo fu contesa nei secoli dalle varie signorie di Forlì, Faenza e Castrocaro. Vicende cronologiche del castello di Monte Poggiolo:
  • Nel 1080 il castello di Monte Poggiolo passò dagli Ordelaffi agli Orgogliosi.
  • Nel 1124 passò ai Conti Pagani, cui il pontefice Gregorio VII aveva concesso il feudo di Castrocaro.
  • Nel 1179 venne incendiato e distrutto dalle truppe ghibelline.
  • Nel 1185 venne ricostruito dai Pagani che vi si erano rifugiati dopo essere stati cacciati da Castrocaro dal Cardinale Ottaviano degli Ubaldini.
  • Dal 1234 al 1317 rimase in possesso della città di Faenza.
  • Nel 1317 passò agli Ordelaffi che lo vendetter alla città di Forlì.
  • Nel 1382 Francesco Paulucci di Calboli che era signore di Monte Poggiolo cedette la rocca alla città di Firenze.
  • Nel 1403, insieme al castello di Castrocaro, fu annesso al Granducato di Toscana.
  • Nel 1471 venne deciso il suo ampliamento da semplice torre a rocca vera e propria, sotto la direzione dell'architetto Giuliano da Maiano.
  • Nel 1482 il castello di Monte Poggiolo fu riconosciuto ai fiorentini.
  • Nel 1564, con la costruzione di Terra del Sole a brevissima distanza, la rocca di Monte Poggiolo ne divenne vedetta.
  • Nel 1661 la rocca di Monte Poggiolo fu danneggiata dai terremoti che colpirono il territorio romagnolo in quell’anno.
  • Edoardo Warren descrisse così la Rocca di Monte Poggiolo nel 1748: "Questo posto scuopre tutta la pianura della Romagna papale da Faenza fino a Ravenna e l'Adriatico, di modo che non è possibile far passare fra questo mare e Terra del Sole di piano alcun corpo considerabile senza esserne avvisati".
  • Nel 1772 il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I disarmò la città-fortezza di Terra del Sole e la rocca di Monte Poggiolo.
  • Nel 1782 a seguito della vendita all’asta delle proprietà demaniali del Granducato di Toscana la rocca di Monte Poggiolo venne acquistata da privati. Il primo proprietario fu don Bagio Magli che la comprò per 300 scudi toscani.
  • Ad oggi il castello è chiuso al pubblico e recintato, poichè pericolante, ma mantiene ancora inossidabile il suo fascino.
La Rocca di Montepoggiolo, costruita in mattoni, si presenta tuttora con una pianta romboidale. Dispone di quattro torrioni cilindrici agli angoli del fortilizio, tre dei quali alti 12 metri, caratterizzati da grandi muri a scarpa, secondo un modello diffuso nelle cosiddette fortificazioni di "transizione" sorte con l'avvento delle armi da fuoco. La costruzione presentava infatti anche elementi tipici delle fortificazioni medievali come il camminamento di ronda su beccatelli a mensole. Un grande torrione cilindrico, la torre principale, alto circa 18 metri, svolge le funzioni di mastio del complesso fortificato. I solai del mastio e del torrione nord-ovest erano irrobustiti da travi di legno ancora visibili. Gli scudi esterni delle cannoniere sono di pietra arenaria con foro tondo, secondo il più diffuso tipo del ‘400; all’interno le cannoniere sono a pianta trapezoidale, costruite con lastre di pietra inclinata, sopra di esse ci sono sfiatatoi rettangolari. I beccatelli sono di mattoni in laterizio posti tra gli archetti. I corridoi interni della rocca sono a volta bassa, costruiti in arenaria come le porte visibili tuttora. Alcune cannoniere sono dentro al fossato, cioè alla base dei torrioni e sono più di quattro all’interno di essi. La rocca ha due ingressi, uno al centro del mastio e l’altro nella cortina ovest: il primo ha due porte, superata la seconda il passaggio diventa stretto e basso fino ad arrivare ad un terzo portone. La seconda porta, nella cortina, ha un’altezza di 1,50 metri e non si vedono resti di ponti levatoi, perché era nascosta nel fossato. La pianta originaria mostra che il piano terra era adibito a scuderia ed il piano superiore a dormitorio e comunicante con la scala a chiocciola del torrione nord-ovest. Purtroppo la parte sud, rovinata, è irriconoscibile. Probabilmente le cortine nord ed est erano affiancate da un ballatoio di servizio e usate come magazzino. Nel cortile si aprono tre botole quadrate: una adibita a silos interrato, una seconda apertura si presenta come un tombino profondo circa 10 metri, usato come filtro delle acque piovane, l’ultima è cilindrica, alta circa 2 metri. Una scala porta al cammino di ronda, che è continuo fino al Mastio dove c’erano due cannoniere. Le casematte dei torrioni hanno pareti di circa 2,50 metri di spessore a volta emisferica, con corridoi che sfociano nei reparti adibiti alle cannoniere. Alla base della Rocca di Monte Poggiolo è stato ritrovato nel 1983 quello che a tutt’oggi si ritiene essere il più antico sito preistorico europeo. Nel quadro delle fortificazioni difensive preposte al controllo armato del territorio circostante, Monte Poggiolo rappresenta la tipologia più classica di avamposto militare collegato ad un più ampio e articolato sistema difensivo capace di trasformare, in caso di necessità, la rocca in una vera e propria "macchina da guerra", seppure quest'opera fortificata non fosse molto ampia e abbracciasse un perimetro di m 146,85. Oggi si presenta in stato di abbandono e degrado strutturale anche se sono stati avviati vari interventi di restauro parziale che non hanno però ancora restituito la rocca alla sua antica bellezza. Circa trent’anni fa la rocca fu acquistata dall’architetto bolognese Luigi Vignoli, che tentò di iniziare il restauro, ma il progetto venne respinto. Quindici anni dopo il complesso fu acquistato da Enrico Schiavina di Bologna, già vice-presidente dell’Associazione Italiana Castelli. Su suggerimento della Soprintendenza Archeologica egli intendeva alloggiare nella Rocca anche i reperti del Paleolitico ritrovati sul posto. Il costo dell’opera, con le restrittive prescrizioni imposte dalla Soprintendenza, apparve ancora troppo alto, quindi nulla di fatto. Alla Rocca di Monte Poggiolo è legata una leggenda che narra dell’esistenza, ai tempi di Caterina Sforza, di una galleria che dall’interno conduceva fino alla rocca di Ravaldino, a Forlì. Vi è poi il mistero di una foto, scattata (non si sa da chi) alla fine del 1800 e trovata per caso sul banchetto di un rigattiere nella Piazza "del ferrovecchio" di Forlì pochi anni fa. In essa, alle spalle del personaggio in primo piano con zoccoli ai piedi, bastone sottobraccio e baffoni, sul rudere della garitta posta sopra la porta del castello, è affacciata una figura di donna con un camice bianco; una osservazione più attenta fa capire che non si tratta di una donna "in carne ed ossa" ma quasi certamente di una figura femminile "eterea" ovvero un fantasma. Da qui la leggenda del fantasma di Monte Poggiolo. Vi è anche un gruppo Facebook dedicato alla rocca: https://it-it.facebook.com/pages/Rocca-di-Monte-Poggiolo/257683267740537


Foto: di Franco Mercuriali su http://www.fotografieitalia.it e di Vasco Bartoletti su http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/galleria-fotografica/681-la-rocca-di-monte-poggiolo

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