VALDENGO (BI) - Castello Avogadro
E' un complesso di edifici di origine medievale, fulcro del
feudo di un potente ramo biellese della famiglia degli Avogadro. Oltre al
castello vero e proprio sono presenti altre costruzioni che erano in passato
difese da un'unica cinta muraria e che costituivano un ricetto. Il castello si
trova a quota 367 metri s.l.m. su una elevazione della dorsale collinare che
separa il bacino del torrente Quargnasca da quello del Chiebbia. Ha la forma di
un triangolo, dai lati irregolari che seguono l'andamento orografico del
terreno. La sua origine è altomedievale: vi si alternarono Astolfo di Valdengo,
Guala di Casalvolone e le famiglie Avogadro, che si sottomisero ai
Visconti e che alla morte di Gian Galeazzo consegnarono Valdengo ai Savoia. Proprio
agli Avogadro fu dovuta la trasformazione del rustico maniero precedente in un
vero e proprio ricetto, capace di offrire protezione e difesa a tutta la
popolazione. Della struttura originaria restano la torre di vedetta (bertesca),
la porta di ingresso, che in alto riporta uno stemma dipinto, e una parte delle
mura settentrionali di cinta, per quanto oggi inglobate nelle costruzioni
residenziali. La torre-porta del ricetto realizzata in laterizio presenta
doppio accesso, carraio e pedonale, con ponte levatoio, mensole interne, piano
a sbalzo con caditoie e coronamento merlato. Attraverso essa si accede ad un
complesso di edifici in cui è riconoscibile la struttura dell’antico ricetto e
oltre al quale si trova il castello vero e proprio. Varcata la porta
d'ingresso, inizia una stradina selciata in salita fiancheggiata da costruzioni
lungo un solo lato. Le facciate delle abitazioni sono decorate ed arricchite da
fregi, arcatelle, fasce in cotto. La parte finale del castello è costituita
dalla costruzione più vecchia del complesso, denominata "la casa del
Barone", restituita all'antica bellezza da un'opera di sapiente restauro.
All'interno del ricetto vi è anche la piccola cappella, dedicata ai santi
Eusebio, Antonio e Caterina, custodisce preziosi affreschi di primo Trecento,
attribuiti al Maestro di Oropa (non visitabile). I successivi rifacimenti
fecero passare il castello da una funzione prevalentemente militare a quella di
residenza consortile ad uso dei vari componenti della nobile famiglia. Gli
Avogadro cedettero in seguito parti del complesso ad altre casate nobiliari
della zona tra le quali i Ferrero-Fieschi e i Dal Pozzo. Dopo i saccheggi a
opera degli spagnoli e le pestilenze, nel 1792 Valdengo divenne contea a favore
di Luigi Avogadro di Valdengo. In tempi diversi alcuni locali del castello
hanno ospitato l'asilo infantile di Valdengo, la sede della Banda Musicale,
oltre alle recite della Filodrammatica della "Fides et Robur".
Simbolo riconosciuto del paese, che man mano è andato sviluppandosi ai suoi
piedi, rimane una preziosa testimonianza storica. Purtroppo non è possibile
visitare gli interni del castello, in quanto le diverse costruzioni che lo
compongono sono ora adibite ad abitazioni private. Cercando sul web
informazioni sul maniero, ho trovato diversi siti immobiliari con annunci di
vendita riguardanti il castello (o parti di esso..).
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