GALLESE (VT) – Castello Altemps
Sorge nella Tuscia, sull’estremità settentrionale di una
collina di origine tufacea, strategicamente idonea per la difesa contro
eventuali attacchi. L’assenza di documenti rende difficile risalire ad una
qualche prima forma di fortificazione precedente al XIII secolo. Si sa,
comunque, che nel 733 il feudo venne acquistato da Papa Gregorio III. Due
secoli dopo, nel 1050, Gallese subì la dominazione di Gerardo, conte di Sutri,
quindi divenne un comune, poi sottomesso a Viterbo fino al 1298. In tale epoca
il paese venne fortificato con mura e torri, ancora oggi parzialmente visibili.
Infine confluì nella proprietà della Santa Sede (che nel 1323 fece riparare la
Rocca) da cui si separò per momentani domini di alcune famiglie: gli Orsini,
nel 1330; gli Spinelli nel 1371; in seguito fu feudo dei Colonna, della Rovere,
Carafa, Frangipane ed altre. L’antico castello fu distrutto al tempo di Sisto
IV, il quale lo fece radere al suolo. Alla fine del XV secolo fu restaurato per
volere di Papa Alessandro IV, che incaricò l'architetto Antonio da San Gallo di
cingere la rocca di mura dagli altri torrioni merlati. Il feudo divenne quindi
dei Borgia. Sugli spalti del castello nel 1511 Nicola Della Rovere, mentre era
papa Giulio II, fece edificare un palazzo ducale. Venduto a Giovanni Carafa, fu
comprato nel 1560 dal cardinale Cristoforo Madruzzo. Nel 1579 il feudo entrò a
far parte dei possedimenti della famiglia Altemps, che lo acquistarono da
Felice Madruzzo e, nel 1585, ebbero il titolo di ducato grazie a papa Sisto V. È
nota la romantica, ottocentesca vicenda dell’ultima discendente degli Altemps. Nel
1851 nacque un idillio tra la duchessa vedova, Lucrezia, e un sottufficiale
francese di stanza a Roma, proprio a Palazzo Altemps, idillio coronato dalla
promozione ad ufficiale del giovane Giulio Hardouin, da un regolare matrimonio
e dall’attribuzione papale, qualche anno dopo, del titolo di duca di Gallese a
don Giulio. Di questa famiglia viene ricordata la munificenza del duca Luigi
che negli ultimi anni del secolo scorso si prodigò per il miglioramento del
paese e dello storico Palazzo. Sua sorella, Maria, il 28 luglio 1883 andò in
sposa a Gabriele D’Annunzio: un matrimonio infelice, che durò pochissimi anni.
Il raffinato ritratto della sfortunata duchessa di Gallese, dipinto da Giulio
Aristide Sartorio, lo troviamo nella Galleria nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea di Roma. Un’altra leggenda si aggira intorno al castello: pare
infatti che Violante Carafa venne strangolata nella stanza dell’ “Amore
tragico” nel 1559. L’assassinio fu commissionato dal marito, che la credeva
adultera. Il fantasma di Violante è stato visto numerose volte nel corso dei
secoli e tutti concordano nel descriverla come una donna di alta statura, con
viso ovale e occhi neri. Alcuni pare siano riusciti anche a conversare con lei.
Furono gli Altemps a trasformare il castello medioevale in palazzo, affidando i
lavori a Giacomo Della Porta (XVI secolo), allievo dello stesso Vignola.
L’edificio, pur conservando la struttura portante di stampo medioevale, risente
di tutte le gentilezze architettoniche del tardo manierismo. Ulteriori lavori
atti a migliorare le comodità del vecchio maniero, vennero eseguiti nella
seconda metà del XVII secolo dall’architetto romano Carlo Fontana. Il castello
si presenta oggi a pianta quadrilatera ed ha inglobato nei rifacimenti
cinquecenteschi, le quattro torri che ne proteggevano gli angoli. Oltre la
rampa di accesso, passato il portale di stampo vignolesco, si accede
all’elegante cortile con loggia. Si segnalano all’interno, oltre ad alcuni
marmi preziosi nella loggia, anche importanti affreschi eseguiti nel corso del
XVII secolo che decorano il Salone delle Armi. Dietro il Castello si estende un
magnifico parco. Ancora oggi il palazo, abitato dal Duca Luigi Hardouin,
conserva il suo antico splendore.
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