POLICORO (MT) – Castello Berlingieri
Il castello di Policoro è detto anche del Barone Berlingieri,
in memoria dell'ultima casata nobiliare che lo ebbe in proprietà. La sua
origine viene accreditata intorno alla meta' del VII secolo (colonizzazione
Basiliana). I Basiliani furono gli iniziatori della costruzione dell' edificio
eretto con funzioni di monastero e centro produttivo agricolo. Il casale,
menzionato già intorno al 1200 in un atto di donazione da parte di Alessandro e
Riccardo di Chiaromonte al monastero greco di S. Elia di Carbone, divenne
successivamente il perno del feudo di Policoro. Il feudo era caratterizzato da
un'ampia tenuta delimitata dal Mar Jonio e dal fiume Agri e Sinni, con la mensa
arcivescovile di Anglona e Tursi, e da un complesso di edifici rurali. Il
castello appare ancora oggi in una posizione preminente rispetto alla città
moderna e grazie al suo stato di conservazione, costituisce l'elemento di
rilievo del parco archeologico di Heraclea. Il castrum subì le prime trasformazioni
nel XIII secolo. In quell’epoca fu centro strategico e raggiunse il suo massimo
splendore sotto Federico II che vi si fermò nel 1231 e nel 1233 tenendovi
addirittura Parlamento per la spedizione contro le città ribelli della Sicilia.
Il monastero passò dai Basiliani ai Benedettini e da questi ai Gesuiti che lo
trasformarono in casale fortificato sul sito dell’antico castrum. Le
innumerevoli modifiche subite dall'edificio nei secoli, volute progressivamente
dagli illustri proprietari che vi si sono susseguiti, sono leggibili anche in
relazione ad un stampa del XVIII secolo, unico documento in cui si fa
riferimento all'architettura della fortificazione. Qui il castello appare
raffigurato ad un piano con un campanile uscente dalla linea dei tetti ed una
torre quadrata dotata agli angoli superiori di quattro torrette. Nel 1791
l’edificio venne acquistato dalla principessa Maria Grimaldi Gerace Serra, che
lo trasformò da monastero in edificio nobiliare con la demolizione dell’antica
torre e la costruzione del borgo. Nel 1893 l’intero latifondo passò al Barone
Berlingieri di Crotone che intervenne sul castello in maniera radicale
determinando così l’attuale assetto funzionale e architettonico. Egli rimase proprietario
del feudo fino all'esproprio da parte della Riforma Fondiaria negli anni '50. Dopo
un lungo periodo di abbandono e quindi di degrado, il castello è ritornato agli
antichi splendori attraverso un accurato intervento di restauro conservativo e
funzionale. Gli interventi di restauro hanno messo in risalto la bellezza ed il
fascino degli spazi interni ed esterni del castello ed in modo particolare quelli
della corte interna, delle gallerie e di tutti i locali dell’antico Castrum.
Inoltre il restauro ha messo in evidenza la magia dei i materiali usati per la
costruzione del castrum, sicuramente appartenuti all’antico tempio distrutto. La
facciata principale del palazzo presenta ancora oggi al piano terra delle
iscrizioni collocate sugli architravi delle finestre, importanti ai fini della
ricostruzione storica dell'edificio; il portale settecentesco sormontato dallo
stemma gentilizio della famiglia Berlingieri introduce in una corte interna a
pianta rettangolare dalla quale si accede ai locali di servizio del piano
terra, del seminterrato ed alla scala monumentale che conduce ai piani
superiori. Tra gli ospiti illustri del castello si ricordano nel 1735 Carlo II
di Borbone, nel 1799 il cardinale Ruffo, nel 1806 Giuseppe Bonaparte, nel 1869
Guglielmo di Baden, nel 1902 il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe
Zanardelli. Con decreto del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, ai
sensi della Legge 1 giugno 1939 n. 1089 sulla tutela del patrimonio storico ed
artistico, il castello è stato dichiarato monumento di interesse
particolarmente importante e posto sotto tutela. Attualmente si presenta a due
piani e la torre quadrata risulta essere inglobata alla struttura del secondo
piano. E’ una prestigiosa location per ricevimenti, cerimonie e congressi. Vi è
un sito internet dedicato al castello ed è il seguente: www.castellodipolicoro.com. E’
inoltre possibile visitarlo sul web attraverso questo video: http://www.youtube.com/watch?v=jTZO63jj924
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