CASTEL DI IERI (AQ) – Torre normanna
La data di fondazione del borgo è incerta. Risulta
appartenere in epoca federiciana alla Contea di Celano. Nel XIV sec. Castel di
Ieri fu feudo di quel Riccardo cui Roberto d'Angiò impose la tassa "di un
sesto" (probabilmente dei propri averi). Il secolo successivo vide Castel
di Ieri impegnato nell'arginare le mire espansionistiche del comitatus
Aquilanus che tentò inutilmente di annetterlo. Fu infatti attaccato da truppe
aquilane, fedeli al re di Francia Carlo VIII, come testimoniato sul parapetto
rialzato dell'antico arco/portale di accesso al paese. Nel 1505, in seguito
alla scomparsa di Antonio Piccolomini, il territorio divenne feudo della
duchessa D'Amalfi. Passò quindi a Celano (1527), al ducato di Zagarolo (1629),
a Pompeo Colonna, principe di Gallicano (1633), al capitano Domenico Antonio De
Santis (1656) e successivamente ai signori di Scorrano. Costruita nel XIII secolo come sistema di avvistamento e di difesa lungo
la Via Valeria, la torre è l'ultima testimonianza della roccaforte voluta dai
Conti di Celano, la cui origine però è riconducibile alla fase
dell'incastellamento normanno. Quadrangolare con base
a forma di tronco di piramide (raro esempio in Abruzzo) ha un ingresso rialzato
che comunicava con l'esterno per mezzo di un ponte levatoio retrattile. Poderosa
nella sua struttura, non presenta merlatura e camminamenti di difesa ed è
ornata da conci regolari di pietra. Unico suo elemento iconografico rilevante è
l'arco di accesso a tutto sesto con mensole collocate sotto la soglia. Al suo interno una scala a chiocciola collega quattro piani
comunicanti e consente di raggiungere la sommità. Nel secondo piano si
trovano tre aperture rappresentate da piccole finestre. In un momento
successivo la torre fu integrata da una più vasta struttura di difesa di cui
tuttora sono conservati alcuni resti. La torre si
sviluppa in altezza per circa 19,80 mt. ma nell'antichità, come
testimoniato da un dipinto della fine del XIX secolo, doveva raggiungere
altezze più elevate, subendo quindi diversi crolli nel corso degli anni. Attualmente
l'edificio si presenta ben conservato con evidenti tracce di restauri
recenti eseguiti per garantire la fruibilità del fabbricato e che hanno
completamente ricostruito i solai intermedi e le scale interne di collegamento
come anche l'apertura integrale della porta di accesso al piano terra. La torre
la torre non è accessibile ai visitatori.
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