sabato 26 maggio 2012

Il castello di sabato 26 maggio





CAPORCIANO (AQ) - Castello

Collocato in posizione strategica a controllo di tutta la Piana di Navelli e in modo da avere una comunicazione visiva con i castelli e conventi di Rocca Balascio, S. Pio delle Camere, Castelnuovo, Barisciano e Castellacci verso nord - Bominaco ad ovest e Collepietro, Navelli e Civita Retenga verso est, Caporciano conserva ancora oggi le caratteristiche di borgo fortificato. Il nucleo originario è individuabile nella porzione di territorio posta al centro dell'abitato e costituito da un recinto fortificato che si stringe attorno all'antica torre di avvistamento. Nel 1193 Galgano di Collepietro, fratello di Derisio signore di Carapelle, ottenne il feudo di Caporciano, che allora contava quaranta famiglie. E’ quindi quanto meno a questo periodo da far risalire la nascita del castello di Caporciano e, di conseguenza, dell’attuale abitato. La forma del recinto è riconducibile ad un triangolo al cui vertice si trova la torre principale. Si erge, come era allora consuetudine, sulla sommità del colle a quota m. 850 circa, da cui si apre un vasto orizzonte con uno stupendo panorama sull’altopiano. Nel ‘500 il castello subì un ampliamento necessario ad adeguare la cresciuta importanza socio-economica, testimoniata del resto dal crescente numero degli abitanti che vi soggiornavano. Da castello, assunse la tipologia di palazzo fortificato. Un ultimo ampliamento, anche se più modesto del precedente, vi fu intorno alla seconda metà del ‘600 e tutto nel versante est. Dalle fonti si apprende che il castello appariva proprietà di Giovan Vincenzo Quinzio dell'Aquila, che lo aveva acquistato, con tutte le giurisdizioni per il prezzo di quattromila ducati. Giovan Battista Quinzio, possessore anche di Bominaco, nel 1604 vendette i due feudi a Muzio Cappa dell'Aquila per il prezzo di settemila ducati. Dell'antico maniero, oltre al robusto mastio rimangono tre torri, tutte facenti parte della cortina muraria posta a sud, inglobate nelle abitazioni e due porte d'accesso. Sui resti del castello vennero costruite, nel '600 e '700, la chiesa parrocchiale dedicata a San Benedetto e l'oratorio dedicato alla Madonna ed al culto dei morti. Certamente l'elemento meglio conservato oggi è la torre principale, attualmente con funzione di campanile della chiesa, ma che il recente restauro iniziato nel 1990 ha in parte restituito alla vigorosa forma militare che le era propria. La torre è a base quadrangolare irregolare con dimensioni interne di mt. 4,00 x 2,30 e spessore murario variabile da mt. 1,30 a mt. 1,70 alla base. La sua altezza massima, misurata fino allo sporto di gronda, è di mt. 19,00. La notevole dimensione e la robusta fattura, con grossi conci di pietra squadrata presenti nella prima parte verso il basso, le conferiscono il caratteristico aspetto di fortezza militare. La torre aveva, così come la tecnica militare imponeva, l’unico ingresso al primo piano. L'entrata attualmente visibile al piano terra, con una piattabanda in cemento armato e con evidente taglio a forza di muratura, è stata costruita in epoca successiva. Al primo piano sorgeva con ogni probabilità un solaio poggiante su un arco in muratura; già a questo livello sono presenti le tipiche aperture di difesa e guardia. Oltre al primo solaio in muratura, esistevano altri due piani con orditura lignea le cui tracce nella muratura sono tuttora evidenti messe in evidenza dal restauro eseguito. Questi due piani sono caratterizzati dalle aperture di cui, particolarmente significative, sono quelle del secondo livello. Qui sono presenti, per ogni lato, quattro monofore a bandiera di cui due sono state riscoperte nel corso del restauro. L’apertura verso sud, che guardava all’interno del recinto, è munita di una doppia seduta per la guardia, mentre le altre sono munite di stipiti scolpiti e di una sola seduta. Sempre a questo livello, è stato possibile ricostruire sia il solaio di legno che una parte della scala che vi accedeva, giacchè erano ancora visibili i segni del vecchio solaio. La torre terminava con una volta in muratura su cui poggiava il terrazzo merlato di cui è tuttora visibile la traccia, sostituito da un solaio in cemento su cui, con una sopraelevazione di mt. 2, sono state impostate le celle campanarie. Del vecchio fortilizio medievale resta ancora ben visibile il tratto di mura che dalla torre si sviluppa verso sud-ovest. Su questa cortina furono poi ricavati dei vani di cui restano evidenti tracce abitative (un camino ed una data 1635). In questo tratto di cortina è stata rinvenuta, ancora nel suo sito originario, una delle due “archibugiere”, l’altra è stata riscoperta affiancata alla porta d’ingresso adiacente la torre principale, il rialzamento del piano di calpestio, l’aveva del tutto ricoperta. Qua e là, nel sito del recinto fortificato sono presenti numerosi frammenti di pietra lavorata con decorazioni a treccia alcuni dei quali del IX sec.

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