GROMO (BG) - Castello Ginami
La storia di Gromo e quella del
suo castello sono legate strettamente alla famiglia dei Ginami, cui Federico
II, nipote del Barbarossa, concesse il feudo nel XIII secolo. I Ginami dei
Licini si trasferirono in queste terre a causa delle lotte di fazione tipiche
di quei tempi; infatti questa famiglia venne a vie di fatto con alcune famiglie
guelfe della bergamasca, tra le quali quella dei Colleoni, per cui dovette
abbandonare frettolosamente Bergamo. Il castello venne costruito dal figlio
primogenito della famiglia nel 1246 in una zona particolarmente favorevole dal
punto di vista strategico: l'edificio è infatti situato sullo sperone di una
roccia in posizione elevata rispetto al piano dove scorre il Serio, punto di
passaggio obbligato, d'avvistamento e di difesa. L’edificio non fu però
concepito come fortezza, bensì come residenza famigliare e rifugio; per questo
non fu munito di particolari strutture difensive, al di fuori di un fossato
limitato al fronte e ai fianchi e non fu mai sottoposto ad assalti, assedio o
minacce di altro genere. Il castello rimase immutato nella sua struttura
originale fino al XVI sec. quando la Repubblica Veneta impose la sostituzione
del piccolo ponte levatoio con uno più ampio; anche la porticina d'ingresso fu
ingrandita al fine di diminuire la potenzialità difensiva dell'insieme. Da
allora vi furono altre trasformazioni che mutarono il carattere medioevale
anche all'interno dell'edificio, portando di conseguenza alla costruzione un
aspetto sempre più d'abitazione civile. La struttura muraria risale al XVI
secolo; è rimasta quasi intatta solo la torre del castello che sovrasta
l'intero edificio. Nel XIX secolo passò alla famiglia Gelmini, poi alla curia
di Bergamo ed infine ad una società privata. La parte esterna, che guarda verso
la piazzetta del paese, è costruita con grosse pietre a vista, rozzamente
squadrate. Nell'angolo di nord-ovest si apre quello che in origine fu l'unico
ingresso al castello, caratterizzato da un grande portale ad arco a tutto
sesto, che immette nel cortile centrale. Sempre sulla stessa parete spicca con
effetto un grande affresco che raffigura San Cristoforo, dipinto intorno agli
anni cinquanta. Due corpi di fabbrica realizzati in tempi successivi si
innestano nella costruzione originaria; nello spazio rimasto tra le due ali è
stato ricavato un elegante cortiletto. Nel 1492 venne costruita un'ala sopra la
roccia ai piedi della quale scorre il fiume, crollò nel 1919 a causa
dell'esplosione di alcune mine durante il lavoro per la realizzazione
dell'attuale strada provinciale. All'interno si trovano alcune raccolte
antiche di notevole valore: ricami del Settecento, acquasantiere di vari secoli
ed alcuni tra i più singolari oggetti bergamaschi come una "vestina"
da battesimo del XVIII secolo, una culla, un cofanetto di nozze del '400 e i
cosiddetti "vasi della sposa" con fiori di stoffa e bozzoli del
secolo scorso. In altre sale si possono ammirare pregevoli collezioni di armi
antiche, costruite nelle famose fucine di Gromo, e di crocifissi, ai quali è
dedicata un'intera stanza. Dipinti di splendida fattura e oggetti artistici in
peltro arricchiscono gli ambienti, mentre grandiosi lampadari in cristallo di
Murano stanno a testimoniare i frequenti contatti con Venezia. In uno dei
saloni si possono ammirare anche un magnifico soffitto ligneo a cassettoni
decorato ed uno stupendo lampadario in ferro battuto con l'emblema del comune. Ora
ospita al suo interno un rinomato ristorante. Altre notizie si possono trovare
al seguente sito web: www.postalcastello.it
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