giovedì 17 maggio 2012

Il castello di mercoledì 16 maggio




SASSETTA (LI) – Palazzo Ramirez de Montalvo

Detto anche "castello", si trova lungo la fortificazione del borgo antico, dietro la chiesa di Sant'Andrea Apostolo. L'edificio, che domina Sassetta, risale al XVI secolo quando la famiglia Ramirez de Montalvo ebbe in feudo l'intero borgo, ma venne sui resti dell'antichissimo castello Orlandi. Il castello di Sassetta sorse, probabilmente come contrafforte per la difesa della costa tirrenica dalle incursioni dei pirati saraceni, certamente prima del Mille. Ne furono feudatari gli Orlandi della Sassetta, ramo degli Orlandi Pellari, una delle potenti famiglie pisane che facevano risalire la loro discendenza fino ai sette baroni ai quali l’imperatore Ottone I affidò la Toscana nell’inverno del 961, dopo la sua incoronazione a Roma. Gli Orlandi furono feudatari della Selva Palatina di Migliarino, di Col leviti in Val di Fievole, di Pescia, e del castello della Sassetta in Maremma. Nel corso del 1400, dopo la morte del Duca Gian Galeazzo Visconti, quasi tutta la Toscana cadde sotto il dominio di Firenze; l’antica rivale Pisa fu, già nel 1406, ceduta da Gabriele Maria Visconti, e conseguentemente anche Sassetta, territorio pisano, entrò nella sfera d’influenza fiorentina: ma non per questo cessò la fedeltà a Pisa degli Orlandi della Sassetta, che non persero occasione per partecipare ad ogni tentativo di ribellione ed insurrezione. Già nel 1433 Ranieri di Tommaso Orlandi fu condannato a morte ma la condanna fu poi sospesa e quindi annullata nel giugno 1434. Con l’avvento al potere dei Medici, le cose cambiarono e gli Orlandi mantennero buoni rapporti con i futuri Granduchi, in particolare con Lorenzo il Magnifico, con cui intrattennero un intenso carteggio. Nel 1475 Iacopo Orlandi fu nominato Cavaliere e Capitano delle milizie fiorentine, e la sua casata visse una fase positiva e ricca di prestigio. Dopo la morte del Magnifico (1492), la calata di Carlo VIII (1494) provocò la cacciata dei Medici ed una crisi interna allo stato di Firenze, che portò ad agitazioni e ribellioni in tutta la Toscana; nel 1501 Ranieri di Pietro Paolo fu inviato a combattere la ribellione di Pisa,e non esitò a passare ai pisani assediati. Ranieri fu stimatissimo guerriero: i suoi balestrieri sconfissero i Fiorentini a San Regolo, ed anche dopo la sconfitta di Cascina del 1499, il vincitore Paolo Vitelli, rifiutò di imprigionare il nemico Ranieri, dichiarando di “non voler esser bargello di un soldato valente e da bene”. Per questo episodio il Vitelli fu processato e decapitato dai fiorentini il 1 ottobre 1499. Successivamente, per aver mancato di presentarsi ad una convocazione della Signoria Fiorentina, Ranieri fu dichiarato ribelle insieme al fratello Geremia ed esiliato il 15 ottobre 1516; il feudo fu confiscato ed il castello distrutto. Gli Orlandi, condannati all’esilio e destinati a non tornare più a Sassetta, non si rassegnarono alla perdita del feudo e tentarono di allearsi, per via matrimoniale, ai potenti vicini Conti della Gherardesca, ma fra le famiglie scoppiò un litigio, motivo di un duello nel quale Geremia Orlandi uccise il cognato Fazio della Gherardesca. Ranieri scrisse numerose lettere a maggiorenti dell’epoca, in particolare a Giovanni dalla Bande Nere ed al nuovo Papa Leone X (membro della famiglia Medici) per chiedere interventi in suo favore e la restituzione del castello della Sassetta. Incontrò, però, la durissima opposizione della signoria fiorentina, che respinse inappellabilmente ogni possibilità di revisione della sentenza. Nel 1563, il feudo fu concesso ad Antonio Ramirez de Montalvo, nobile spagnolo, ed ai suoi discendenti in perpetuo. I Montalvo erano originari della Spagna e si erano trasferiti a corte a Firenze al seguito di Eleonora da Toledo; qui ricevettero onori e importanza, tanto che Antonio Ramirez di Montalvo divenne uno dei più fidati cortigiani di Cosimo I de' Medici, ricevendo in premio un grande palazzo fiorentino e il feudo di Sassetta. I Ramirez de Montalvo tennero la signoria di Sassetta fino all’abolizione dei feudi, nella seconda metà del sec. XVIII, assumendo in seguito il titolo di marchesi e godendo solo i diritti di padronato sulla chiesa parrocchiale. Il palazzo di Sassetta venne ristrutturato nel XVIII secolo. Sulla facciata resta un grande stemma familiare in pietra. Il Palazzo Montalvo è stato dichiarato inagibile nel 2005, pertanto al momento è possibile visitare soltanto l'area esterna. Oggi è di proprietà comunale e si spera di poterlo ristrutturare affinchè le sue stanze possano ospitare L’Accademia delle Arti Applicate, una scuola per eccellenze, gestita e diretta da nomi di spicco tra le autorità nei campi dell’enogastronomia, dell’arte, dell’agronomia e della storia. Chissà come andrà a finire...

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