sabato 14 aprile 2012

Il castello di domenica 15 aprile





FRANCOFONTE (SR) - Castello Alagona-Cruylles-Gravina

Ubicato nella parte alta dell'abitato, non esistono dati documentari sulle sue origini. Visti i caratteri costruttivi e distributivi, c'e da supporre ragionevolmente che l'inizio della costruzione avvenne attorno alla metà del Trecento con l'erezione del torrione centrale orientale. Nel 1366 viene nominato per la prima volta il fortalitium Francofontis posto a controllo di un abitato composto da 61 case tassabili. Nel 1370 il feudo era di Costanza Moncada, madre di Artale Alagona. Gli Alagona, di origine catalana, rivaleggiarono con i Chiaramonte, conti di Modica, che dominavano Lentini, il cui fortilizio aveva un ruolo strategico per il controllo del territorio fino a Catania e Vizzini. Nel 1392, a seguito della ribellione degli Alagona, i loro beni feudali furono assegnati ai de Lamia-Gaudioso. Tra i proprietari successivi ricordiamo Berengario Cruylles e i suoi discendenti, fino al 1565 quando subentrarono i Gravina-Cruylles, baroni di Francofonte, Palagonia e Chadra. Posto all'interno di un recinto anche precario, il mastio con spessore murario di m 2,20 a pianterreno era privo d'ingresso. Ben presto iniziò la costruzione della torre gemella e del muro di cinta con le torri angolari. Alla fine della fase medievale vennero aggiunte alla tela muraria le quattro torri mediane, e si diede inizio alla costruzione della sala terrana che doveva collegare il piano terreno delle due torri verso nord. Compositivamente il castello era un rettangolo disposto quasi esattamente in direzione nord-sud, con torri cilindriche ai vertici degli angoli ed altre quattro in mezzeria dei lati. Al centro del recinto erano disposte, come detto, le due grosse torri gemelle, quasi binate in direzione est-ovest, coronate da terrazzi merlati e aventi almeno tre piani in elevazione; esse contenevano le abitazioni baronali, servite da una scala a chiocciola (caracol) ubicata all'interno di una torretta addossata alla torre occidentale. Nella meta meridionale della corte si trovavano gli edifici destinati a contenere i servizi, i depositi, le stalle e in genere il casermaggio. Alla metà del '500 venne apposto l'orologio alla torre angolare nord-est (di controllo anche della porta di la terra dell'abitato). A seguito del terremoto del 1693, l'intero fianco orientale del complesso, quello sulla piazza di Francofonte, comprese le tre torri che vi ricadevano, venne definitivamente demolito per costruirvi il barocco palazzo marchionale, come è testimoniato dalle due grandi epigrafi apposte sul prospetto che portano la data 1705, su volere di Ferdinando Francesco Gravina, Principe di Palagonia. A giudicare dai terminali, piuttosto incompiuti, l'ambizioso progetto prevedeva che la costruzione continuasse anche sui fianchi nord e sud, cosa che poi non avvenne. Le demolizioni continuarono anche nei secoli, per cui nell'area del castello troviamo inclusi gli edifici costruiti nell'800 e anche nel '900. Attualmente nel groviglio delle stratificazioni di corpi di fabbrica risultano allocati il Municipio, alcuni circoli e abitazioni private. Dell’originaria cinta muraria sopravvivono ancora alcuni brandelli a nord, qualche brano del fianco occidentale ed un più cospicuo tratto tra le due torri del fianco sud (di quella all'angolo sud-ovest resta ancora solo il volume basamentale, ridotto a piccolo belvedere). Al centro del complesso si conservano ancora nocevoli resti dei volumi delle due massicce torri e della torre scalare, anche se variamente ridotte in altezza.

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