martedì 7 ottobre 2008

La guerra dell'amore

Oh quanti ne ho persi di valorosi amici
che hanno combattuto questa guerra
e adesso sono veramente felici
mentre io e pochi altri vaghiamo senza terra.
Mi ricordo quando il primo di noi fu colpito
e stramazzò al suolo svenuto
immediatamente venne soccorso: era gravemente ferito
ed io mi convinsi di averlo per sempre perduto.
Fu il primo ad essere ricoverato in infermeria
tra la vita e la morte egli era in bilico,
lui, uno dei migliori uomini della compagnia,
il cui stato attuale era davvero critico.
Purtroppo ben presto venne la sua morte
ed io sbagliai a non rendermi conto
che altri di noi avrebbero avuto la stessa sorte
in questo difficile e drammatico confronto.
Infatti l'infermeria si riempì a poco a poco
di altri feriti in gravissime condizioni
io sognavo che fosse solamente un gioco,
ma le morti si susseguirono come di un treno i vagoni.
Ora siamo in pochi sul fronte a combattere
e la mia disperazione fa crescere in me una voglia,
quella di essere colpito anch'io e farmi abbattere
per poter varcare come hanno fatto gli altri quella soglia.
In questa guerra molto particolare
a colpirci fu sempre e solo un arciere
un puttino furbo che sa volare
e che lancia delle magiche frecce nere.
Ognuno dei miei amici da lui colpiti
di una bella ragazza si è infatuato
lasciando noi altri del gruppo storditi
per aver perso di nuovo un compagno prima disimpegnato.
Anche io voglio da una sua freccia essere raggiunto
e poter vivere così una nuova esperienza
non curandomi dell'altrui eventuale disappunto
ma solo di migliorare la mia incompleta esistenza

Roma, 20/09/1995 (ero single e volevo tanto una ragazza.....ora che son sposato e ho famiglia queste righe le sento ben lontane, ma vi sono comunque molto affezionato)