venerdì 29 aprile 2011

Il castello di venerdì 29 aprile



MELDOLA (FC) - Rocca dei Malatesta

Questa poderosa fortificazione è posta su una roccia di calcare di origine marina da cui domina l'abitato e per i Meldolesi è il simbolo indiscusso della città. Il complesso architettonico, viste le sue diverse fasi di costruzione, in secoli diversi, è caratterizzato da stili differenti ben osservabili nelle murature, che ancora oggi si conservano perfettamente, alte ed imponenti. Al loro interno sono presenti vasti fabbricati e le corti. La rocca presenta da Via alla Rocca una rampa di accesso a gradoni larghi e bassi. Lungo il lato sud-est si sviluppano in successione: il cortile in cui svettano alcuni cipressi, la torre campanaria decorata da merli e beccatelli, la torre del mastio e il piccolo torrione adiacente. L'esatta epoca della costruzione non è nota, anche se si ritiene che il primo impianto risalga agli anni attorno al Mille. Le prime notizie certe della rocca si hanno solo nel 1158 quando Bonifacio, figlio del conte Lamberto di Castrocaro, la donò all'arcivescovo Anselmo, con il divieto di cederne il possesso ad altri a qualsiasi titolo. Da questo momento il poderoso fortilizio entrò dunque a far parte dei possedimenti della Chiesa ravennate sebbene contesa a lungo dai nobili locali. Nel 1283 passò sotto il diretto controllo della chiesa di Roma che la perse e la riconquistò più volte, sempre nel volgere di pochi anni. Nel 1350 gli Ordelaffi se ne impossessarono ma la persero 9 anni dopo, nel 1359 per opera del cardinale Albornoz. In quel periodo il castello era "custodito da 20 famiglie". Nel 1379 venne presa dai Malatesta che la tennero fino al '500. Malatesta Novello ampliò il nucleo originario e rafforzò le mura del lato est. Nel 1500 Pandolfo IV Malatesta vendette Meldola a Cesare Borgia. Fra il 1503 e il 1509, sotto il potere della Repubblica di Venezia, la fortezza subì alcuni restauri che ne permisero la trasformazione da presidio militare a residenza signorile. Intorno al 1535 i conti Pio da Carpi, e in particolare Leonello, ampliarono in maniera significativa l'intero complesso arricchendolo di opere d'arte. La rocca passò poi alle famiglie Aldobrandini e Doria Pamphilij. Nel 1797, durante l'occupazione napoleonica, fu saccheggiata dei suoi ricchi arredi. Il terremoto del 1870 danneggiò seriamente l'edificio e ne provocò il declino. Nel 1995 il Comune di Meldola é divenuto proprietario dell'immobile, nel 1996 ha dato inizio ai lavori di risanamento e ristrutturazione dell'intero complesso.

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