martedì 5 maggio 2015

Il castello di martedì 5 maggio





PRIOLA (CN) - Castello Pallavicini

Dopo Ormea, seguendo il corso del Tanaro, si trovano a Priola, su uno sperone di roccia che si eleva nettamente rispetto ai prati pianeggianti circostanti, a poca distanza dal concentrico, i ruderi di un castello che ebbe il suo peso nelle vicende storiche che si svolsero nella zona nel corso dei secoli. La costruzione sarebbe antichissima; pare esistesse già ai tempi della donazione del feudo fatta da Olderigo Manfredi nel 1033, al monastero di S. Giusto di Susa, i cui resti sono visibili lungo la SP292 immediatamente ai piedi del castello. Con il diploma dell’imperatore Ottone I, anche Priola fu compresa nei territori della Val Tanaro che vengono attribuiti al marchese Aleramo. Il toponimo di Petra Auriola, da cui l’odierna Priola, compare nel XIII secolo nel cartario della Certosa di Casotto come luogo di stipula di vendite e donazioni a favore dei monaci (CONTERNO 1970, p. 387). Vicina geograficamente a Ceva, ben presto interessò i suoi Marchesi che, nel 1236, ne diventarono proprietari con i fratelli Giorgio I, Leone ed Emanuele. Verso il 1299 il Nano di Ceva potenziò la posizione strategica della costruzione con grandi torri in pietra ed una guarnigione come presidio. Nel corso del XIV secolo fu infeudato ai Pallavicino di Ceva, ramo cadetto della famiglia marchionale, signori del luogo e vassalli dei Savoia. Secondo le notizie raccolte dal Casalis, nell’anno 1513, il castello di Priola era posseduto dal marchese Giovanni Francesco. In seguito vi fu l'occupazione del Marchesato da parte delle truppe francesi di Francesco I il quale investì del luogo il genovese Sebastiano Sauli, nel 1515. Contro la decisione protestarono ed insorsero gli aventi diritto Carlo e Niccolò di Ceva. Così il maresciallo di Francia, Odet de Foix, marchese di Lautrec, per eliminare la controversia distrusse il castello in questione minandolo e bombardandolo. Il castello è costituito da un corpo di fabbrica compatto, munito di tre torri angolari a pianta circolare aperta verso l’interno, mentre sull’angolo occidentale si ergeva una torre a pianta quadrangolare. Dal maniero si dipartiva una cortina muraria che scendeva lungo le pendici del poggio a cingere il borgo: resti delle mura possono essere osservati inglobati nelle costruzioni moderne ai piedi del castello stesso. Sul sito è attualmente sovrapposta un’abitazione moderna, che ne riutilizza in parte le strutture, talora con interventi di ricostruzione. E’ possibile comunque girare intorno al castello stesso a piedi. Altre notizie ai seguenti link: http://webthesis.biblio.polito.it/540/ e http://www.mongioie-leader.it/turismo/visitare/castelli_e_torri/resti_della_fortezza_di_priola.shtml


Fonti: http://www.fungoceva.it/valli/PRIOLAcast.htm, http://www.culturaterritorio.org/zfiles/CMAVT_9.htm


Foto: da http://www.fungoceva.it/valli/images/PRIOLAcast1.jpg e di "val g" su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/316032/view

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