giovedì 17 marzo 2016

Il castello di giovedì 17 marzo






DELIA (CL) - Castello

Delia, il cui nome in arabo significa vigna, è un paese agricolo posto su una piccola altura contornata da terre fertili nelle quali viene coltivata, tra le altre piante, la vite. Il centro abitato fu fondato da Don Gaspare Lucchese nel 1622 dopo aver ottenuto l'autorizzazione edificandi et populandi nel 1597 da Filippo II (1527-1598), re di Spagna. A ovest del paese, su di un colle aspro e irto di rocce calcaree, si trovano i ruderi di un castello medievale, detto il Castellaccio. La data della sua costruzione non è certa e sembra sia stato modificato e reso più ampio dagli Aragonesi che dall'XI secolo al 1469 dominarono la Sicilia. Il castello, sicuramente imponente per dimensioni e architettura, era in una posizione strategica essendo l'ultima opera militare di fortificazione a difesa del territorio sulla strada che collegava Catania a Agrigento. Nella storia della fortezza si trovano episodi importanti legati a eventi che sconvolsero un'epoca: il castello fu infatti protagonista delle vicende dei Vespri Siciliani. Nel 1300 Nicolo Speciale cita il castello narrando un episodio di tradimento durante la guerra del Vespro. Nel 1366 - il castello, per privilegio di Federico IV, passò a Matteo Chiaramonte. Nel 1392 - Re Martino concesse il feudo di Delia con il castello a Guglielmo Raimondo Moncada. Nel 1399 - Andrea Ortolano ricevette in permuta il feudo e il castello di Delia da Pietro Mazza, al quale erano pervenuti dal Moncada. Nel 1596 - il secretus di Licata in una lettera indirizzata al viceré, descrivendo il feudo di Delia disse che "...vi è nel centro di detto fegho, sopra un monte, un castello antiquo forte di mano et dimostra, per ruina di fabbriche antique essergli stata altra volta habitatione. Vi sono nel proprio castello alcuni dammusi dove dimostrano essere state carceri...". Nel 1597 - Gaspare Lucchese ricevette lo jus populandi per abitare e popolare il feudo di Delia. Nella prima metà del secolo XIX - il castello era in rovina: "...rimangono solamente alcune grotte e muraglie ad atrii appartenenti, e merli e avanzi di torre rotonda, la quale sovrastava qual vedetta all'intero castello" - Amico 1855-56,1, p. 368. Nello stesso secolo XIX - il castello, proprietà dei principi di Partanna, è stato inserito nell'elenco dei Monumenti Nazionali del Regno. Nel 1878 - si effettuò un primo restauro a spese del Governo. Nel 1987 - la Soprintendenza BB.CC.AA. di Agrigento ha avviato i lavori di restauro e consolidamento. Nel 1996 - è stato completato il consolidamento, il castello è reso fruibile tramite la realizzazione di percorsi pedonali. I resti fuori terra consentono una lettura ricostruttiva generale dell'impianto a pianta rettangolare con orientamento nord-sud. La proprietà attuale è pubblica. Il castello è costruito su una serra calcarea nell'area meridionale della valle del Salso ed è ubicato a circa un chilometro dall'attuale abitato di Delia. Lo sperone roccioso sul quale è costruito costituisce il basamento naturale della struttura muraria. Numerose cavità naturali sono state utilizzate come pozzi e cisterne per la conservazione di liquidi e aridi e, cessata la fase d'utilizzo del castello, sono state riempite con materiali da costruzione e manufatti ceramici in disuso. La sua posizione, elevata rispetto all'ambiente circostante, permetteva il controllo della sottostante vallata del torrente Gibbosi e della vicina via di comunicazione tra Agrigento e Catania. Si individuano quattro livelli, il primo dei quali non ha altezza costante ma segue il pendio naturale con quote più basse a nord. Il livello si mantiene più o meno omogeneo a sud e nel settore occidentale, dove sono stati individuati due ampi vani, presumibilmente di servizio, posti su due piani differenti e collegati da una porta della quale restano gli stipiti. L'ingresso, coperto con volta a botte archiacuta, è ubicato nella parte orientale. Il secondo livello è quello del piano posto sopra la volta d'ingresso. A quota del terzo, a nord, si conserva l'unico ambiente coperto del castello, nel quale si aprono cinque feritoie: due ad occidente e tre ad oriente; il vano è concluso da una volta a sesto acuto. L'ultimo livello è caratterizzato sul fronte meridionale da un camminamento merlato che conduce ad un ambiente absidato; a nord sono visibili i resti della torre nella quale si aprono verso occidente quattro finestre. Per approfondire, suggeriamo altri due link: http://www.comune.delia.cl.it/index.php/storia-del-comune/54-il-castello-di-sabuci-lu-castiddrazzu, http://www.bandw.it/gallery%20foto/Castelli/Castello%20di%20Delia/album/index.html,

Fonti: http://www.icastelli.it/castle-1234810653-castello_di_delia-it.php, http://www.castelli-sicilia.com/links.asp?CatId=279

Foto: entrambe di ziosab, la prima su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/258675, la seconda su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/258699  

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