martedì 25 febbraio 2020

Il castello di martedì 25 febbraio



PORTO SAN GIORGIO (FM) - Rocca Tiepolo

Nei documenti medievali compare col nome di Portus Sancti Georgi e Portus Firmi nel 1231, nell'XI secolo divenne fortezza col nome di Castel San Giorgio. È indicato nei portolani e nelle carte nautiche antiche come scalo marittimo di primaria importanza. Dopo la calata dei barbari e le conseguenti distruzioni, si stabilì sulle falde del cosiddetto Monte Cacciù nella zona una colonia di pescatori veneti o dalmati che diedero vita ad un centro abitato che nel 1164 passò per ordine di Federico Barbarossa al Capitolo dei Canonici di Fermo e nel 1266 fu preso in affitto dal comune di Fermo. La storia di Porto San Giorgio da allora in poi si riassume in una serie di tentativi di riconquistare l'autonomia rispetto a Fermo. Lorenzo Tiepolo, podestà a Fermo e futuro doge di Venezia, dette impulso al porto, dotandolo nel 1267 di una roccaforte, che da lui avrebbe preso il nome, per vigilare contro le incursioni dei Saraceni dal mare e proteggere Fermo. Per questo suo ruolo chiave nella difesa di Fermo, a Castel San Giorgio era riconosciuto il diritto di sfilare in testa al corteo della Cavalcata dell’Assunta, il 15 agosto. Nel 1362, viste le incursioni turche nell'Adriatico, con il permesso di Giovanni Visconti d’Oleggio, signore di Fermo, fu eretta, a difesa del porto, una fortificazione che viene scandita ad intervalli regolari da delle torri merlate. Il baluardo (oggi in parte ancora visibile) venne realizzato parallelo alla costa per chiudersi alle due estremità da ulteriori mura che correvano fino al mare, il quale arrivava dove oggi troviamo la statale adriatica. Lungo i due muraglioni laterali, a protezione della vasca navale, erano state aperte tre arcate a sesto acuto, quasi totalmente demolite nel ‘900. Nei secoli successivi il Castello cercò sempre di affrancarsi da Fermo, ma la città episcopale si oppose a lungo alla sua autonomia. Durante la manifestazione del 15 agosto 1490, approfittando del fatto che i sangiorgesi si trovavano a Fermo, duecento fermani, capeggiati da tale Antonio Trovatelli irruppero nel palazzo del Vicario di Porto San Giorgio, bruciando l'archivio e asportando libri e documenti. L'evento testimonia tensioni mai sopite fra i due paesi. Nel 1538 tra il Porto e Fermo si registrano nuovi contrasti, che si ripetono nel 1620 e nel 1711. Asti e attriti che nel 1729 sfociano in un conflitto passato alla storia con il nome di "guerra per l'imbarco dei grani". Nel 1741 la Congregazione Fermana stabilì che Porto San Giorgio fosse considerata un castello distinto da Fermo ottenendo l'indipendenza ed il diritto di eleggere i suoi consiglieri ed i suoi Magistrati e prese il nome di Porto San Giorgio. Nel 1782 il Governo Pontificio concesse il possesso dei territori che vanno dal Tenna all’Ete. Nel 1802 con un documento scritto da Pietro Orlandi e firmato da numerosi sangiorgesi si ribadisce la volontà di autonomia e indipendenza del Porto in opposizione ai tentativi di riannessione da parte di Fermo. Durante il periodo napoleonico Porto San Giorgio conseguì la sospirata autonomia da Fermo ottenendo anche, nel 1810, l’annessione di Torre di Palme. Tuttavia in questi primi anni dell’Ottocento il centro abitato di Porto San Giorgio non era ancora al sicuro dalle incursioni dei pirati provenienti dall'altra sponda dell’Adriatico: nel 1815 una nave corsara portò via decine di giovani sangiorgesi che sarebbero stati venduti come schiavi in Oriente. Ad ovest del vecchio incasato si stagliava in origine, senza soluzione di continuità, una muraglia oggi comunemente definita fortezza, al centro della quale svetta la Rocca ancora oggi maestosa. Sulle mura non si registra unanimità di consensi: secondo una tradizione la costruzione risalirebbe al Governo di Giovanni Visconti d’Oleggio rettore della Marca, e in seguito, Vicario Generale di Fermo; secondo altri, il d’Oleggio ne avrebbe soltanto curato la ricostruzione o l’ampliamento di opera precedente. La Rocca fu fatta costruire dal Governatore di Fermo, poi Doge di Venezia, Lorenzo Tiepolo, di cui porta il nome, nel 1267. Ne era responsabile un castellano che abitava all’interno con la propria consorte; signoreggiava la Rocca con responsabilità pesanti: in caso di gravi inadempienze andava incontro ad una penale di mille fiorini e financo il taglio della testa. Era estratto a sorte tra i cittadini idonei e restava in carica sei mesi. Costruita su una collinetta artificiale con terra di riporto dal soprastante Colle della Misericordia, ha subito nel tempo, varie traversie che vanno dal rischio della demolizione all’uso improprio: cimitero, in sostituzione del sottostante cimitero del Settecento reso impraticabile dalle ricorrenti esondazioni del Fosso Rivo; “ad uso di casa di pena o altro”, l’acquisto, tout court, per utilizzo da definire. E’ un magnifico monumento di architettura militare del Medioevo; è a pianta quadrilatera dotata di merli guelfi, con due angoli smussati, dunque un esagono irregolare. Ognuno dei quattro angoli principali ha una torre, una quinta (il mastio) sta nel mezzo del lato rivolto a tramontana. La rocca si estende per circa 1000 mq. e ad essa si accede tramite una scalinata che rendeva difficoltoso l’accesso agli assedianti. Le prime mura che circondavano la rocca erano munite di ballatoi con parapetto che permettevano l’ingresso alle torri. Il Comune la rilevò dal Ministero delle finanze per la somma di 2000 lire (delibera del 30 giugno 1874). C’è anche una leggenda: sul finire del XIV secolo, la bella castellana del tempo per non cadere nelle mani dei turchi invasori che, superate le mura della Rocca, avanzavano verso la Torre Maggiore, non essendoci per lei possibilità di scampo, si gettò giù dagli spalti sfracellandosi al suolo. La rocca è stata recentemente ristrutturata ed è sede di manifestazioni culturali teatrali di arte drammatica. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=yEEMF6_Bw7g, https://www.youtube.com/watch?v=KE2QQlXfbQI, https://www.youtube.com/watch?v=UIffuVcB4rg (tutti e tre i video di Luigi Manfredi), https://www.youtube.com/watch?v=cxngp5MeaDg (video di Redazione VeraTV)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Porto_San_Giorgio, http://portosangiorgio.virtour.it/index.php?option=com_content&view=article&id=50:5-rocca-tiepolo-e-il-mito-della-castellana&catid=18&Itemid=205, https://www.fermomia.it/rc-02b.html,

Foto: la prima è presa da https://www.inspirock.com/italy/porto-san-giorgio/rocca-tiepolo-a7507091305, la seconda è una cartolina la cui foto è stata presa dal gruppo Facebook "Castelli Rocche e Fortificazioni in Italia" (https://www.facebook.com/308856780344/photos/a.10152090919245345/455000675344/?type=3&theater)

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