FARNESE (VT) - Palazzo Farnese
Nella metà dell'anno 1100 il territorio di Farnese apparteneva al Conte Ranieri Di Bartolomeo, per passare poi nella Contea Aldobrandesca. La storia del paese però, è legata alla famiglia omonima, i Farnese, che facevano parte degli eserciti di comuni tra cui Orvieto, Firenze e Siena. Stando dalla parte dei Guelfi, combatterono contro i Ghibellini, per riconquistare San Pietro in Tuscia. Con il passare del tempo la famiglia si separò. A partire dal 1500, Farnese migliorò le sue condizioni assumendo una posizione di rilievo nei riguardi di altri paesi importanti dell'epoca. Appena un secolo dopo il feudo di Farnese entrò a far parte dei possedimenti della famiglia Chigi. Nel XIX secolo Farnese passò prima al Maresciallo francese De Boumont, poi ad Alessandro Torlonia fino al XX secolo. Il borgo medievale è dominato dalla Rocca, residenza dei Farnese, che da edificio fortificato medievale, fu trasformato nel corso dei secoli XIII-XVII in un elegante palazzo signorile. La costruzione del Palazzo Farnese iniziò nel 1574 e fu completata nel XVII secolo. L’ampliamento della rocca in forma di palazzo, realizzato negli anni 1615-1617, fu opera dell'architetto Ettore Smeraldi. La facciata presenta un portale inquadrato da due colonne in peperino con bugnature in travertino; al di sopra è un balcone con una finestra sovrastata da una cornice ad arco ribassato. Le altre finestre del piano terra, del primo e del secondo piano sono invece contornate da semplici cornici lisce in travertino. Nonostante i profondi mutamenti a cui è andato incontro l'edificio (in quanto acquistato molto tempo fa da privati ed adibito ad abitazioni), al suo interno è ancora possibile osservare il piccolo cortile medioevale ove sono posti alcuni simboli Farnesiani come ad esempio l'Unicorno con alla base i sei gigli che stanno a significare l'appartenenza della Famiglia all'Ordine dei Cavalieri del Giglio, ordine che aveva valenze territoriali, politiche e religiose, che venne istituito da Papa Paolo III Farnese nel 1546. Questo stemma si trova in alto su una colonna di tufo, mentre alla base del pozzo, sempre all'interno del cortiletto medioevale, possiamo notare scolpite sulla pietra due anguille intrecciate simbolo della Famiglia degli Anguillara stretti da vincoli di parentela con i Farnese; infatti diversi sono i matrimoni celebrati tra i vari membri delle due famiglie dalla prima metà del XVI secolo. All'interno del palazzo c'è anche una piccola cappella, purtroppo chiusa al pubblico in quanto proprietà di privati; sono del tutto scomparsi il teatro che era ubicato ove oggi c'è l'Oratorio Parrocchiale ed una stamperia che funzionò dal 1509 al 1601 di un certo Niccolò Mariani della quale non ci sono elementi per individuare dove fosse collocata esattamente. Si sa però che di questa stamperia se ne servì molto un famoso poeta dell'epoca di nome Antonio Ongaro (Venezia 1560 ca. - Valentano 1600) il quale risiedeva a Valentano (VT) e svolgeva nel feudo mansioni di amministratore e fiduciario per conto del Duca Mario Farnese durante le sue assenze. Molte sono le opere scritte da Ongaro ma una delle più importanti intitolata "L'Alceo" fu stampata in diverse edizioni e tradotta in varie lingue e fu recitata per la prima volta nel 1582. Ongaro ebbe fama per un travestimento da pescatore nell'opera l'"Aminta" di Torquato Tasso con il quale strinse ottimi rapporti di amicizia. Altro link suggerito: https://www.youtube.com/watch?v=GnLBZZq02kk (video di PiccolaGrandeItalia.Tv - dal minuto 5:44),
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Farnese_(Italia), https://comune.farnese.vt.it/luoghi/2148197/borgo, https://www.farneseonline.it/
Foto: la prima è presa da https://fondoambiente.it/luoghi/borgo-di-farnese?ldc, la seconda è presa da https://www.farneseonline.it/
Nessun commento:
Posta un commento